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> Gabriele Sandri, ucciso in autogrill giovane tifoso laziale
Hartigan
messaggio 12 Nov 2007 - 00:34
Messaggio #101


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CITAZIONE (nico.fe @ 11 Nov 2007 - 21:42) *
Se sto ragazzo anzichè andare a vedere la lazio a milano fosse diretto da qualsiasi altra parte e non fosse stato un tifoso ...
la vicenda sarebbe finita li e non ci sarebbe stato nessun tipo di conseguenza mediatica ...


Sarebbe finita li??????? un poliziotto che spara in mezzo all'autostrada???? ad una macchina senza motivo????? Tanto varrebbe chiamare Jesse James e Billy the Kid...

Spererei vivamente non sarebbe finita li tifoso o no, ma stiam scherzando?????


ciò non toglie che poi questi FINTI TIFOSI, perchè non possono essere veri tifosi che amano uno sport comeil calcio, abbiamo usato tutto questo per dare sfogo ad istinti violenti e incivili...
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Jolly_roger
messaggio 12 Nov 2007 - 00:54
Messaggio #102


Tanta Roba
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Da: Atollo di Onotoa
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CITAZIONE (nico.fe @ 11 Nov 2007 - 21:42) *
Se sto ragazzo anzichè andare a vedere la lazio a milano fosse diretto da qualsiasi altra parte e non fosse stato un tifoso ...
la vicenda sarebbe finita li e non ci sarebbe stato nessun tipo di conseguenza mediatica ...

Che cazzo di discorso è???? E se invece al suo posto ci fosse stata una vecchietta in macchina ferma in sosta che stava andando a trovare i nipoti che cazzo avresti detto?? Che se fosse rimasta a casa non sarebbe successo nulla????? (IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/aiua.gif)
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2pac
messaggio 12 Nov 2007 - 01:07
Messaggio #103


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CITAZIONE (Le Big Mac @ 11 Nov 2007 - 23:49) *
Oh ragazzi, beninteso.
Non sto proponendo di sospendere il campionato perchè penso che il calcio sia la causa del problema.
Sto dicendo che la situazione attuale e contingente è talmente grave da non poter pensare alla prossima giornata di campionato. Io non me la sentirei di far giocare 20 squadre in 10 città con il pericolo di scontri di questa entità?
Bisogna prima risolvere questi problemi urgenti. La sicurezza sociale prima di qualsiasi cosa ragazzi..

Se ti riferisci al campionato di serie A, sono in parte d'accordo, ma la cosa più giusta come ho già detto sarebbe colpire i colpevoli che oggi hanno creato il casino.
Perchè, e forse è passato inosservato, in molti stadi oggi da alcuni settori sono anche partiti cori contro i pochi teppisti che si rendevano protagonisti delle nefandezze.
Bisogna cercare regole adatte e necessarie contro certi dementi, continuo a ripeterlo, punire tutti e chiunque va allo stadio con la chiusura dello stadio stesso, o la sospensione del campionato, è secondo me sbagliato.
Ed a proposito, tanto per portare una testimonianza diretta, son stato abbonato per due stagioni, secondo anello blu a san siro, cuore pulsante del tifo milanista, e ve lo posso giurare, a parte una scazzottata tra tifosi milanisti-erano unti- non ho mai assistito a tafferugli, scontri, devastazioni. E si che sono andato a partite come Milan-Roma,Milan-Lazio, Milan-Atalnta (prima di oggi la rivalità con i bergamaschi era attivissima), Milan-Cagliari (ed anche qui vi posso garantire che i rapporti con i tifosi sardi era tutto fuorchè cordiale e civile) e soprattutto Milan-Juve: c'ero quella sera in cui vennero rubati due bandieroni ai Vikings.
Se uno vuole andare allo stadio, in curva senza essere visto come un possibile teppista, lo può fare tranquillamente, perchè se vuoi trovare delle situazioni per fare il teppista, te le vai anche a cercare. Io da Milano son sempre tornato integro, senza graffi, ne occhi neri.
L'unica manganellata l'ho presa per errore.
Certo, non nascondo che ho fatto l'ombrello e i medi ai cortei delle tifoserie avversari, e che quando sono andato in trasferta avevo la mia sciarpa, il cappuccio e gli occhiali da sole. Ma mai ho toccato qualcuno, e mai sono stato picchiato. Mai ho lanciato sassi o bulloni, e mai mi sono messo a cantare "La disoccupazione ecc ecc" ma piuttosto mi sono sgolato su "Ci facciamo i chilometri, superiamo gli ostacoli, col diavolo in fondo al cuor".Questo a mio modo di vedere, è essere tifosi normali, semplici, che io vedo essere anche ultras.



Se però ti riferivi a tutti i campionati, allora no, non ci sto.

Perchè son tre anni che giro in stadi di categorie inferiori alla serie A, e non ho mai visto casini.
E poi penso a Ferrara, alla Ovest del Paolo Mazza che conta su 3000 persone nelle partite casalinghe, ogni domenica, ed il pubblico della nostra città si è sempre comportato correttamente negli ultimi anni.
L'unico episodio, che ha visto scontri gravi tra tifosi tre anni fa in occasione della partita con la Reggiana in coppa Italia, è stato punito forse anche eccessivamente: son partite diffide qua e la, anche a gente che con scontri non aveva nulla a che fare.
Ma null'altro, i nostri tifosi, sia alla Spal ma penso anche al basket, si sono sempre comportati civilmente ed in maniera impeccabile.

Perchè far pagare tutti per delle gesta insensate di pochi infami?
Immagine Allegata


Messaggio modificato da 2pac il 12 Nov 2007 - 01:09
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Le Big Mac
messaggio 12 Nov 2007 - 01:18
Messaggio #104


Il leone di S.Marley
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Ovviamente non è una punizione quella che auspico io, è semplicemente la tutela dell'ordine pubblico.
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2pac
messaggio 12 Nov 2007 - 01:19
Messaggio #105


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La prendi allora senza però punire chi in questa storia non ha colpe.
Chiudere gli stadi o sospendere tutto, ripeto, è una forma di repressione totalmente sbagliata.
E comunque se rileggi i miei post l'ho motivata per bene.
(IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/icon_wink.gif)

vado a nanna, proseguiamo domani perchè l'argomento è più che interessante. (IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/6.gif)

Messaggio modificato da 2pac il 12 Nov 2007 - 01:20
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HiroNakamura
messaggio 12 Nov 2007 - 01:59
Messaggio #106


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Beh, io la vedo così:
E' morto un ragazzo, non un tifoso della Lazio. Mi sembra tanto un pretesto per dire "così adesso imparano per la storia di Raciti che ci hanno tanto colpevolizzato! Visto che è morto un poliziotto fermano il campionato e adesso gli facciamo pagare con la stessa moneta..."
Cazzo era un ragazzo e punto, non un laziale ucciso perchè laziale! Un gravissimo errore ma che non c'entra una beneamata minchia col calcio! Strumentalizzare un fatto del genere è da trogloditi incivili!
Per rispondere ad alcuni post che dicevano che il calcio è malto e bisogna fermare tutto, che bisognerebbe sospendere le partite per un anno ecc, rispondo con due episodi:
Il primo, a Bergamo, vede una 50ina di IMBECILLI sfondare il vetro di protezione (poi dicono, facciamo come in Inghilterra, senza protezioni...) mentre gli altri 35000 allo stadio gridavano loro SCEMI! SCEMI! perchè stavano rovinando una domenica di sport. Inquadrati molti bambini tristi e in lacrime e famiglie andare via adirate per il comportamento di 50 TESTE DI CAZZO.
Il secondo, a Biella, dimostra che il problema non è il calcio, ma l'inciviltà di individui MALATI. Si svolge la partita tra Angelica Biella e Upim Bologna di Basket. Sciopero dei tifosi e quei pochi che volevano tifare la propria squadra (com'è giusto che fosse visto che non centrava niente) venivano fischiati e zittiti dai più facinorosi...

E poi, mi dite se il calcio centra qualcosa con questo????

MILANO, 11 novembre 2007 - Oltre venti agenti di polizia e carabinieri sono rimasti feriti a Roma negli incidenti causati da alcune centinaia di tifosi, soprattutto romanisti, nella zona dello stadio Olimpico e in quelle circostanti. Tra i tifosi si sono registrati tre arresti. I danni non sono ancora quantificabili, ma alcune autovetture (anche della Polizia) sono state date alle fiamme, come numerosi cassonetti. La notizia del rinvio di Roma-Cagliari è arrivata in un clima che era già di violenza e nel pomeriggio sei vigili urbani sono stati aggrediti nei pressi dello stadio: tutti sono stati giudicati guaribili entro otto giorni, tranne uno che ha subito un trauma cranico.
LE CASERME - I tifosi hanno dapprima utilizzato delle transenne per bloccare il traffico sul ponte Duca d'Aosta, isolando di fatto un'ampia zona, mentre altri hanno assaltato la caserma "Giglio" del reparto radiomobile della polizia in via Guido Reni: qui si sono verificati i primi due arresti. Le forze dell'ordine hanno impiegato buona parte della serata per riprendere il controllo di tutta la zona nei pressi dello stadio (qualcuno sarebbe anche riuscito a entrare all'Olimpico), mentre i tifosi si sono spostati verso Ponte Milvio, danneggiando alcuni locali vicini. Lì si è verificato un vero assalto a una caserma dei Carabinieri con un fitto lancio di pietre, causando danni anche ai negozi circostanti. In tarda serata le forze dell'ordine hanno caricato i tifosi nella zona di Ponte Milvio, riportando una relativa calma e operando un altro arresto. Fra i numerosi danneggiamenti, un'automobile dei Carabinieri è stata data alle fiamme davanti a una caserma in via Flaminia Vecchia. "Un clima da guerra civile" hanno raccontato molti testimoni: un clima che ha visto, tra l'altro, coalizzarsi gli ultrà laziali con quelli giallorossi.
ASSALTO AL CONI - Centinaia di tifosi hanno assaltato anche la sede del Coni, nei pressi dello stadio Olimpico. Di fronte al palazzo H del Foro Italico, sede del Comitato olimpico italiano, ci sono - sul lato di Lungotevere - al momento circa ottocento ultras. Tutto è partito quando un primo gruppo è entrato, dal lato dell'Olimpico, nella sede del Coni per attirare le forze dell'ordine che stazionavano nell'area dello stadio e ingaggiare così una guerriglia organizzata: in pratica un vero e proprio agguato. Quando le forze dell'ordine hanno capito la situazione, hanno evitato di seguire il gruppo di tifosi, che una volta entrati hanno cominciato a devastare gli uffici Coni. Danneggiato anche l'orologio che scandiva il conto alla rovescia per le Olimpiadi di Pechino 2008 e il banco della reception con i relativi computer. Gli incaricati del servizio di vigilanza sono fuggiti nei sotterranei del palazzo. Non basta. Il ponte Duca D'Aosta che porta all'Olimpico e alla sede del Coni è stata bloccato da centinaia di tifosi organizzati che impediscono l'accesso delle auto. Una vera e propria zona franca davanti al Coni, in cui, oltre al ponte, sono state sbarrate le altre vie d'accesso, creando un vero proprio quadrilatero. Dopo l'aggressione a un cameraman di Rete4, c'è da registrare anche quella di un altro operatore televisivo che è stato assalito da cinque/sei tifosi e colpito a calci e pugni mentre li riprendeva. Nel parapiglia il malcapitato è pero riuscito a proteggere la sua telecamera. Attimi di vera paura, in cui fortunatamente il buon senso sembra avere preso il sopravvento. Gli ostacoli sono stati tolti e ora la situazione sembra essersi normalizzata.
Tutta gente che se durante un derby annullano un gol valido si ammazza di botte per di più...

Porca puttana...

Dimenticavo, fonte gazzetta dello sport...
Tra poco vedrò cosa dicono i siti dei giornali esteri, solo per vedere la figura di merda che ci fan fare quegl'IDIOTI...

Messaggio modificato da HiroNakamura il 12 Nov 2007 - 02:13
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HiroNakamura
messaggio 12 Nov 2007 - 02:13
Messaggio #107


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Marca (SPA)
FÚTBOL TRAS LA MUERTE DE UN SEGUIDOR DE LA LAZIO

Ultras asaltan dos comisarías y el Comité Olímpico Italiano en Roma
Algunos ultras radicales han asaltado dos comisarías y la sede del CONI en Roma tras la muerte de un seguidor de la Lazio que falleció en una refriega después de recibir un disparo accidental de un policía en el cuello, lo que provocó la suspensión del Inter-Lazio.

Ultras del Atalanta suspenden el duelo ante el Milan
La policia dice que la muerte no la provocó un agente
Fotogalería de la jornada de violencia en Italia

Sporting Life
FANS RAMPAGE IN ITALY AFTER SHOOTING

Hundreds of fans angry over the shooting death of a Lazio fan raided the headquarters of the Italian Olympic Committee (CONI) in Rome.

The 26-year-old supporter, a disc jockey named Gabriele Sandri, was shot at a motorway service station near Arezzo as police attempted to intervene to quell trouble and a police spokesman all but confirmed media reports that the fatal bullet came from a police weapon.

Roma's evening match with Cagliari was called off after the Eternal City club asked for it to be put back out of respect for Sandri, but an angry mob turned up at the Stadio Olimpico.

Some of them armed with stones and sticks attacked one of the police units in the vicinity of the stadium before raiding the CONI building itself.

The CONI security guards, who were unarmed, had to barricade themselves inside the building while waiting for back-up.

Earlier, the match between Atalanta and AC Milan in Bergamo was abandoned after seven minutes because of crowd disturbances.

The incidents come nine months after policeman Filippo Raciti was killed during crowd trouble surrounding the Sicilian derby match between Catania and Palermo.

That led to draconian security measures adopted by the Italian government with numerous stadia closed until they made improvements to ensure better security.

The Italian government also created an independent body, L'Osservatorio nazionale sulle manifestazione sportive, to clamp down on football violence and gave it powers to call games off or ban fans from attending.

Vincenzo Giacobbe, head of police at Arezzo where the incident took place, confirmed that a man had died and did not deny media reports that the fatal bullet had come from a police weapon.

"This is a tragic mistake," he said. "Our agent had intervened to prevent the fracas between two groups of people - that had not been considered fans - degenerating into a situation with serious consequences for both groups.

"I express my most profound pain and sincere condolences to the victim's family."

As news broke of the shooting, the reverberations were felt elsewhere even though Italian Football chiefs, as well as calling off Lazio's game with Internazionale in Milan, initially ordered that the remaining matches kick off 10 minutes later as a mark of respect to Sandri.

Fighting marred the build-up to the Atalanta-Milan game and then referee Massimiliano Saccani took the teams back to the changing rooms after seven minutes of play when Atalanta fans attempting to invade the pitch.

The official decided after a 25-minute wait to call off the game.

AC Milan defender Alessandro Nesta, a member of Italy's World Cup winning squad, said: "We all came out ready to play.

"Unfortunately, certain episodes happened with Atalanta fans trying to provoke the suspension of the game.

"But the problem is not inside the stadia. The problem is that what happens inside the stadia is a reflection of our society."

Italian prime minister Romano Prodi expressed his shock over Sunday's events.

Prodi was in church when a government aid informed him that Sandri had died.

Prodi said: "These are episodes that increase concern.

"I was made aware of the situation by the minister of interior while I was at mass."

A Lazio spokesman, Giacomo Mazzocchi, said of the incident: "It's shocking and inexplicable. We are still asking ourselves how could something like this have happened. It's a tragedy."

FIGC president Giancarlo Abete initially had ruled that all games bar the Inter-Lazio game should go ahead.

Speaking before the abandonment of the Atalanta-Milan game and ahead of the decision to postpone the evening match between Roma and Cagliari, Abete said: "I would be intellectually dishonest if I said that we had not considered postponing all of today's games.

"But in the end, we believe that we have taken the right decision.

"The incident has yet to be clarified and it should not create any animosity between the fans and the police because what has happened is not yet clear."

Roma's later request to call off their game with Cagliari was eventually approved with Lazio's city rivals determined not to aggravate already high feelings with their co-tenants at the Olympic stadium.

The club's managing director Rosella Sensi said: "It is right to ask for the game to be postponed as a sign of solidarity for the Lazio fans and for the city of Roma hit by the death of Gabriele Sandri."

Messaggio modificato da HiroNakamura il 12 Nov 2007 - 02:14
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-laprimularossa-
messaggio 12 Nov 2007 - 02:23
Messaggio #108


Bambanon
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Com'è possibile che a distanza di quasi ventiquattro ore ancora non si sappia nulla dello svolgimento dei fatti? Com'è possibile che un poliziotto spari in mezzo alle carreggiate dell'autostrada ad una macchina in movimento? E ancora, perché la persona che ha sparato non è stata indagata?
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HiroNakamura
messaggio 12 Nov 2007 - 02:35
Messaggio #109


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fatto sta che, comunque, quoto 2pac, Obelix e chiunque sostenga che bisogna andare avanti... Fermare il calcio sarebbe come darla vinta ai BALORDI e lasciare che condizionino così quello che più pare a loro... Perchè, pensate che sospendendo tutte le partite questi IMBECILLI scompaiano nel nulla? Troverebbero un'altro modo per sfogare i loro istinti CAVERNICOLI in altre occasioni... E quoto anche chi ha detto (mi scuso ma non ricordo) che se fosse morta un'altra persona senza nessun segno distintivo che la accomunasse al calcio in generale, oggi si giocava tranquillamente, visto che non c'era nessun PRETESTO per quella manica di DEMENTI per fare il tutto...
Per la famiglia di Sandro la vita ha una brutta frenata e hanno tutto il mio cordoglio possibile, benchè mi siano estranei, ma per me e per il resto del mondo la vita continua...

Chiedo umilmente scusa se mi sono dilungato e se ho scritto magari cose già riportate da altri, ma è un argomento a cui tengo e demonizzare il calcio per episodi di CRIMINALITA' ORGANIZZATA mi mette tantissima tristezza...
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HiroNakamura
messaggio 12 Nov 2007 - 02:39
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CITAZIONE (-laprimularossa- @ 12 Nov 2007 - 02:23) *
Com'è possibile che a distanza di quasi ventiquattro ore ancora non si sappia nulla dello svolgimento dei fatti? Com'è possibile che un poliziotto spari in mezzo alle carreggiate dell'autostrada ad una macchina in movimento? E ancora, perché la persona che ha sparato non è stata indagata?



i fatti mi hanno portato a credere che stessero scappando dopo aver sentito le sirene e che il poliziotto abbia sparato cercando di "colpire le gomme" (ipotizzo eh) mancando tragicamente il colpo... che non è di certo una scusante, considerando che non era lo stradello per andare a Francolino bensì un'autostrada...
Probabilmente proprio perchè ancora non ci sono testimonianze valide e certe non hanno potuto indagare nessuno... (le mio sono ipotesi, ripeto...)
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Senbee Norimaki
messaggio 12 Nov 2007 - 08:19
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CITAZIONE (-laprimularossa- @ 12 Nov 2007 - 02:23) *
Com'è possibile che a distanza di quasi ventiquattro ore ancora non si sappia nulla dello svolgimento dei fatti? Com'è possibile che un poliziotto spari in mezzo alle carreggiate dell'autostrada ad una macchina in movimento? E ancora, perché la persona che ha sparato non è stata indagata?


Da Pinelli alla Diaz, da Giuliani ad Aldrovandi, l'insabbiamento è sempre stato la norma.
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Zweigoth
messaggio 12 Nov 2007 - 09:01
Messaggio #112


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Il teatrino è ripreso, i pupazzi si muovono, i ciarlatani parlano, gli ipocriti e i falsi parlano di famiglia...le morali impazzano. Fin dall'inizio... il carrozzone mediatico i giullari dell'etere hanno commentato in maniera scandalosa e senza rispetto il triste episodio, senza sapere nulla senza domandarsi nulla ma riprendendo i soliti ritornelli e spolverando le solite immagini, finanche a scomodare la vedova del povero Raciti... in una trasmissione con la presenza di un ex calciatore che chi prima di far morale dovrebbe farsi un bidè in faccia. Che tristezza, gente che naviga nell'oro e nei favori delle istituzioni senza conoscere nulla di nulla di come sono andati i fatti impazzavano nelle tv di stato e commerciali spinti solo dall'irrefrenabile odio contro il mondo Ultras in preda al "the show must go on" più squallido che mai. Era... morto un ragazzo vermi, un ragazzo semplice di 26 anni uscito dal lavoro alle 6 di mattina in compagnia dei suoi amici andava a vedersi la LAZIO dopo aver inviato l'ultimo SMS ad un giocatore della sua LAZIO. Non avete atteso notizie certe, non avete nemmeno per un secondo pensato a qualche cosa di diverso, siete venuti come al solito allo scoperto mostrando di che pasta... siete fatti. Non un fiore non una parola. Il calcio per Gabriele non si è fermato. C'è chi soffre, una famiglia distrutta, una domenica come tante trasformata in una tragedia."

Messaggio modificato da Zweigoth il 12 Nov 2007 - 09:05
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Fossi79
messaggio 12 Nov 2007 - 10:06
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Volete capire che l’episodio di ieri non c’entra niente con gli stadi, con le norme anti ultras, con il divieto di seguire la propria squadra in trasferta eccetera eccetera. Due gruppi di persone si sono azzuffate e a quanto sembra un poliziotto ha sparato dei colpi in aria (dall’autogrill opposto!!) e ha centrato una macchina che stava lasciando l’autogrill..volando.
Questi sono i fatti.
Adesso tutti i burocrati si scaglieranno contro gli ultrà, vieteranno loro striscioni, megafoni (cose pericolosissime) e trasferte e poi magari dalle indagini si appurerà che i due gruppi si sono affrontati per un apprezzamento ad una ragazza o per una mancata precedenza.
Se a Catania era indubbiamente una situazione legata allo stadio, a mio parere questa volta si tratta di una cosa extra e come tale va valutata e esaminata.
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bzbiz
messaggio 12 Nov 2007 - 10:09
Messaggio #114


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I fatti di ieri non c'entrano con il calcio. Vero.

Ma la guerrilla urbana e gli assalti ai commissariati non li hanno fatti i Boy Scout mi pare...
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Fossi79
messaggio 12 Nov 2007 - 10:25
Messaggio #115


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Bzbiz hai perfettamente ragione tutto il contorno di ieri non è stato fatto dai boy scout, ma da delinquenti che non c'entrano niente con il calcio e che andrebbero allontanati dagli stadi da leggi serie che colpiscano chi se lo merita non indistintamente una curva intera.
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Senbee Norimaki
messaggio 12 Nov 2007 - 10:25
Messaggio #116


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Si tratta di un problema di rispetto della legge, come al solito.

Che esistano dei gruppi eversivi - spesso estremisti politici, sia di destra sia di sinistra - annidati tra gli Ultras non è certamente una novità. Bisogna indagare i club e i movimenti che ruotano attorno al calcio, e arrestare gli eversori. Avevano cominciato a farlo dopo il clamore suscitato dall'omicidio Raciti, ma poi come al solito l'attenzione dei media si è allentata e tutto è andato a puttane, i gruppi si sono riorganizzati ed ecco ritornare le rivolte al primo casus belli disponibile.

Ritengo altresì che questo comunque sia un problema separato dall'omicidio di Gabriele. L'omicidio è un fatto gravissimo, non tanto per il fatto in sé (ch'è pure doloroso e tragico) ma soprattutto perché si sente già chiarissima l'intenzione o la tendenza a insabbiare tutto, come sempre è accaduto (e noi a Ferrara ne sappiamo qualcosa, con il caso Aldrovandi). È un problema separato: la poca chiarezza sugli errori della polizia, che però stavolta è servito da ponte per scatenare un altro problema di cui i media si erano dimenticati per un po': l'eversione travestita da tifo.
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MoneFromFrara
messaggio 12 Nov 2007 - 10:37
Messaggio #117


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parlo da ultras.

ieri mentre ascoltavo la radio stavo andando a frosinone per vedere la partita della carife. beh, penso che notizie del genere siano davvero preoccupanti.

un poliziotto incapace di mangiarsi la sua merda e dire "ho fatto la mia cazzata" che invece dichiara cose ridicole come l aver sparato in aria. e ovviamente il proiettile ha colpito un'auto a un metro di altezza; le istituzioni che subito danno la colpa agli ultras (in generale) senza nemmeno prendersi la briga di pensare 5 minuti a che cazzo dicono; ultras idioti che usano questa situazione come pretesto per la caccia allo sbirro.

è un bel segnale questo, sisi.

poteva essere un'occasione per la polizia per scendere dal piedistallo che si son creati, di piccoli robocop infallibili con licenza di uccidere (e di fare cazzate); poteva essere l'occasione per le istituzioni di non parlare a vanvera ma dimostrarsi composte da persone che parlano con cognizione di causa; poteva infine essere l occasione per gli ultras di dimostrare insieme e pacificamente che la morte di un ragazzo non ha colori o maglie.

invece un cazzo. idioti.
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bzbiz
messaggio 12 Nov 2007 - 10:46
Messaggio #118


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@Fossi

Infatti non trovo giusto colpire tutti i tifosi per colpa di alcuni elementi eversivi. Solo che chiedo, dove sono i tifosi onesti in questi casi?

Tutti buoni a dire "no non chiudiamo le curve", "salviamo gli Ultras", "è colpa di alcuni"... e allora che si dimostri che sono alcuni...

Perché i tifosi onesti continuano a frequentare i gruppi i cui capi/elementi sono delle teste di cazzo eversive? Perché non venitemi a dire che non si sa chi siano sti soggetti... Basterebbero 3 forse 2 giornate allo slogan di "non vado in curva con i criminali" per dare un segnale forte...

Ma non succederà mai, guai ad andare contro al giochini sbriluccicoso... poi la domenica come te la passi... si corre il rischio di dover fare cose che fanno pensare... sia mai...
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Dani80
messaggio 12 Nov 2007 - 11:05
Messaggio #119


Gago
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gli ultras sono teste di cazzo, non ha senso protestare contro la polizia perpretando altra violenza, in questo modo vanno dalla parte del torto:
ieri a Roma a causa della guerriglia 40 agenti hanno dovuto ricorrere alle cure mediche. I danni alle strutture sono definiti 'incalcolabili'.
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Senbee Norimaki
messaggio 12 Nov 2007 - 11:06
Messaggio #120


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Quegli ultras sono teste di cazzo.
Vedi, cominci già a generalizzare....
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Dani80
messaggio 12 Nov 2007 - 11:08
Messaggio #121


Gago
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Sanbee era sottinteso dal senso del messaggio da me scritto: è chiaro che mi riferisco agli ultras che hanno scatenato la guerriglia urbana.
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2pac
messaggio 12 Nov 2007 - 11:09
Messaggio #122


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Boh.
Mi ripeto.
E' morto un ragazzo innocente, che con il tifo organizzato per stessa ammissione di chi era con lui e dei suoi amici, nulla aveva a che fare.
Si è fatta malainformazione ieri mattina, prima dicendo che le forze dell'ordine avevano sparato per aria, quando le foto mostrano chiaramente che i buchi dei proiettili sono sulla fiancata dell'auto, poi dicendo anche che c'era stato uno scontro tra due tifoserie ed avevano seccato un ultras.
La verità è che c'è stata una rissa, una banale e fottutissima rissa, e che per sedare si è usata un arma da fuoco in modo improprio. Non do colpe alla polizia, ci mancherebbe, se sono intervenuti non l'hanno fatto col fine di uccidere, ma l'errore umano ha portato ad un omicidio e su questo deve fare chiarezza.
Il fatto di ieri mattina nulla ha che fare con il tifo organizzato, per il semplice fatto che si era in un autogrill, che a zullarsi erano in 10 o forse nemmeno, e l'unica cosa che li lega al calcio è che avevano sciarpe di diversi colori al collo.

C'entra invece con il calcio, la allucinante sequela di atti vandalici e provocatori messi in atto a Roma, Milano e Bergamo ieri, da chi forse ha approfittato di una tensione dovuto alla cattiva informazione e dalla sbagliata divulgazione delle notizie della mattinata. E certamente, chi poi ha agito in maniera violenta, lo ha fatto non in nome di Gabriele, ma solo perchè negli scontri ci va a nozze.
Questi non sono ultras, sono teppisti che infamano il nome delle curve italiane, e di chi le popola per la passione e per il sentimento verso i colori della propria squadra.
Le norme di repressione, inasprite negli ultimi anni, non valgono un cazzo, perchè colpiscono tutti ma non colpiscono questi teppisti.

Si è scelto, tanto per citare qualche stronzata del decreto Amato, di non fare più entrare bandiere,striscioni,megafoni e tamburi negli stadi. Perchè?
Eppure ieri a Bergamo, come anche qui a Ferrara lo scorso anno, il coperchio di un tombino è pure entrato?
Perchè colpire il tifoso in maniera generica, negandogli la libertà di espressione che ha da sempre fatto parte della vita da stadio?
Perchè invece non cercare di perseguire con ogni mezzo chi dietro le curve si nasconde solo per dar vita ad atti di violenza eversiva contro la polizia o le istituzioni?

Non lamentatevi se tra qualche anno gli stadi saranno silenziosi, e si dirà "che peccato una partita senza il calore del tifo".
Così si uccide il movimento dei veri tifosi e dei veri ultras.
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2pac
messaggio 12 Nov 2007 - 11:10
Messaggio #123


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CITAZIONE (Senbee Norimaki @ 12 Nov 2007 - 11:06) *
Quegli ultras sono teste di cazzo.
Vedi, cominci già a generalizzare....

Esatto Senbo!

Esatto!!
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Lara
messaggio 12 Nov 2007 - 11:14
Messaggio #124


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Allora... Ho letto un pò qua e un pò là, ho sentito telegiornali, ho letto la gazzetta questa mattina e adesso anche il forum e sono giunta a queste conclusioni:

- La Polizia per i miei gusti inizia ad avere la pistola troppo facile... Come si fa a sparare a 70 metri di distanza ad una persona seduta in macchina e in un autogrill di domenica????
Poteva colpire chiunque... Pensate che poteva colpire anche voi se foste stati lì.

- Pessimo comportamento degli ultras che adesso vogliono fare giustizia assalendo le forze di polizia... Vabbè che quello che ha sparato è un cretino, ma non generalizziamo troppo eh????

- La rissa è avvenuta in un autogrill in cui non si era nemmeno capito che il tutto era nato per colpa del calcio, quindi bisogna iniziare a generalizzare meno anche sulla violenza tra squadre diverse...
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Senbee Norimaki
messaggio 12 Nov 2007 - 11:18
Messaggio #125


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http://www.repubblica.it/2007/11/sezioni/c...si-morto-1.html

La catena degli errori
di GIUSEPPE D'AVANZO

L'AGENTE della polizia stradale che ha ucciso Gabriele Sandri non si è accorto della rissa. Nemmeno ha intuito che, nell'area di servizio di Badia al Pino lungo l'A1, due piccoli gruppi di juventini e laziali se le erano appena date di santa ragione. L'agente - se sono buone le fonti di Repubblica - è stato messo sul chi vive dal parapiglia. Era lontano, dall'altra parte della carreggiata. C'è chi dice duecento metri, chi cento, in linea d'aria.

Ha sentito urla e grida. Ha visto un fuggi fuggi e un'auto che velocemente - o così gli è parso - si allontanava dall'area di servizio. Ha pensato a una rapina al benzinaio. Ha azionato la sirena. L'auto non si è fermata. Ha sparato. Ha ucciso. Raccontata così dal suo incipit, questa domenica crudele e brutale in cui è precipitata l'Italia, da Bergamo a Roma, poteva non avere come canovaccio principale la violenza che affligge il mondo del calcio ma, più coerentemente, il caso, la probabilità, l'errore. Il caso che incrocia l'auto della polizia stradale con il convoglio di tifosi.

La probabilità che il proiettile raggiunga, da settanta metri, il collo di "Gabbo" Sandri che dormiva. L'errore, il doppio errore "tecnico" del poliziotto che non comprende che cosa è accaduto dall'altra parte della strada e, convinto di essere alle prese con un delitto ben più grave di una scazzottata, troppo emotivamente, troppo affrettatamente spara. Per lunghe ore, questa ricostruzione - che non allevia la tragicità dell'insensata morte di Gabriele Sandri - non è saltata fuori. In un imbarazzato silenzio, è stata eclissata.

Chi doveva svelarla - la questura di Arezzo, il Viminale - ha taciuto e - tacendo - ha gonfiato l'attesa, la rabbia, la frustrazione delle migliaia di ultras che si preparavano a raggiungere in quelle ore gli stadi, sciogliendola poi con una cosmesi dei fatti che si è rivelata un abbaglio grossolano che, a sua volta, ne ha provocato un altro ancor più doloroso. E' stato detto che l'agente della polizia stradale è intervenuto per sedare una rissa tra i tifosi e, nel farlo, ha sparato in aria un colpo di pistola ("introvabile l'ogiva") che "accidentalmente", "forse per un rimbalzo", ha ucciso Sandri.

Consapevole che non di calcio si trattava, ma del tragico deficit professionale di un agente lungo un'autostrada, il Viminale non ha ritenuto di dover fermare le partite muovendo l'ennesimo passo falso di un'infelice domenica. Il racconto contraffatto è stato accreditato di ora in ora senza correzioni. Rilanciato e amplificato dalle dirette televisive, dalle radio degli ultras, dai blog delle tifoserie, ha acceso come una fiamma in quella polveriera che sono i rapporti tra le forze dell'ordine e l'area più violenta degli stadi, prima e soprattutto dopo la morte dell'ispettore Filippo Raciti a Catania.

L'illogica catena di errori, malintesi, confusione, silenzio e furbe manipolazioni - non degne di un governo trasparente, non coerenti con una polizia cristallina - ha trasformato la morte di Sandri in altro. L'ha declinata come morte "di calcio", morte "per il calcio". E' diventata una "chiamata" per l'orgoglio tribale degli "ultras" che, incapaci di esaurire la loro identità nell'appartenenza a una passione, a vivere il calcio come una buona, adrenalinica emozione, hanno soltanto bisogno di odiare, di posare a "guerrieri", di mimare la partita come protesta e come battaglia.

Hanno bisogno di dividere il mondo in "amico" e "nemico" e devono avere - tutti insieme, amici e nemici - come nemico assoluto "le guardie". Sono non più di settantamila in tutto il Paese e ieri, per la gran parte si sono presi, in un modo o in un altro, gli stadi. Li hanno "governati" o distrutti, come è accaduto a Bergamo, per bloccare le partite in segno di lutto come accadde dopo la morte di Filippo Raciti. Come se Raciti e Sandri fossero i "caduti" su fronti opposti di una allucinata "guerra", dichiarata tanto tempo fa e ancora in corso, domenica dopo domenica, scontro dopo scontro, carica dopo carica.

Questo disgraziato 11 novembre rischia di azzerare i discreti risultati raggiunti dentro gli stadi (meno eccitazione, risse e aggressioni sugli spalti; più autocontrollo e fair play in campo; maggiore rispetto per avversari e arbitri anche negli striscioni). Impone di affrontare l'imbarbarimento che oggi - sacralizzato e protetto lo stadio - ne impegna soprattutto i dintorni e, come si è visto anche ieri a Badia al Pino, le autostrade lungo le quali è assolutamente impossibile prevedere come e dove opposte tifoserie potranno incontrarsi, per uno sventurato caso.

Questa delirante "guerra" deve avere fine. Questo "terrorismo" domenicale deve sciogliersi. Non c'è bisogno di nuove leggi, di nuovi provvedimenti, di scorciatoie amministrative. E' sufficiente proteggere quei beni di interesse collettivo - la pubblica sicurezza e l'ordinata convivenza civile minacciate - che un recente decreto legge del governo riserva a difesa dei comportamenti dei cittadini non-italiani.

Forse non è sbagliato pensare a vietare del tutto le trasferte delle tifoserie, come già è stato episodicamente deciso. E' di tutta evidenza che bande di "guerrieri" che attraversano il Paese per sostenere in trasferta la propria squadra con la voglia matta di aggredire il "nemico" non sono gestibili da nessuna polizia del mondo, a meno di non militarizzare una volta la settimana autostrade, stazioni ferroviarie e piazze. E' un divieto che mortifica il Paese. E' una sconfitta utile a evitarne di peggiori. In questa sventurata domenica non c'è chi non abbia già perso. Gabriele Sandri ha perso la vita. Il Viminale la faccia. Il mondo del calcio, per una decina di migliaia di fanatici, ancora una volta la credibilità.

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http://www.repubblica.it/2007/11/sezioni/c...ori-stadio.html

Dal tifoso del Bologna ustionato da una molotov, all'omicidio Raciti
Coltellate, incendi, risse: la follia violenta del calcio malato dal 1984 ad oggi

Una scia di sangue lunga 20 anni

Tante le vittime fuori dagli stadi

ROMA - La morte di Gabriele Sandri vicino all'autogrill di Arezzo si aggiunge al già troppo lungo elenco di agguati, scontri e incidenti tra tifosi fuori dagli stadi. Negli ultimi 20 anni, il caso più emblematico è quello di Ivan Dall'Olio, 14 anni, tifoso del Bologna che il 18 giugno 1989 rimase gravemente ustionato in seguito al lancio di una bomba molotov contro il treno dei sostenitori della squadra emiliana giunti a Firenze per la partita. Per Dall'Olio inizierà un'odissea fatta di sei operazioni e 188 giorni di ricovero.

Dopo la gara Milan-Cremonese del 30 settembre '84, un giovane milanista di Cremona, Marco Fonghessi di 23 anni, scambiato per tifoso della squadra avversaria, venne accoltellato e ucciso vicino allo Stadio san Siro. L'omicida, Giovanni Centrone fu arrestato il giorno dopo e condannato a 22 anni di reclusione diventati 18 in appello.

Ancora una vittima il 4 giugno 1989: prima di Milan-Roma un gruppo di ultras rossoneri insegue davanti ai cancelli dello stadio alcuni romanisti: uno di loro, Antonio De Falchi, 19 anni, crolla a terra stroncato da un collasso cardiaco. Tre tifosi milanisti saranno processati per omicidio preterintenzionale.

Gennaio 1995: negli scontri fra tifosi prima di Genoa-Milan viene ucciso il tifoso del Genoa Vincenzo Spagnolo, colpito dall'ultrà rossonero Simone Barbaglia, davanti allo stadio Ferraris. Dopo la partita centinaia di persone circondano lo stadio e si scontrano con le forze dell'ordine.

Nel '99 - era il 24 maggio - il treno che riporta a casa i tifosi della Salernitana dopo la gara con il Piacenza si trasfora in un rogo: tra le fiamme muoiono quattro giovani supporter granata.

Gennaio scorso: un dirigente della Sammartinese di terza categoria, Ermanno Licursi, muore a Luzzi nel Cosentino a seguito dei colpi ricevuti mentre cerca di sedare una rissa in campo nella partita con la Cancellese. Il dirigente si accascia rientrando negli spogliatoi.

Subito dopo, a febbraio, l'ispettore di polizia Filippo Raciti muore a Catania, durante gli scontri che precedono la partita tra gli etnei ed il Palermo. Il calcio si ferma e poi ritorna, esattamente come il dolore.
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