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> Pacchetto Bersani 2, Ecco le nuove liberalizzazioni
Senbee Norimaki
messaggio 25 Jan 2007 - 12:44
Messaggio #1


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Corriere della Sera

Liberalizzazioni, sì a 100 misure In arrivo i piani Bersani e Rutelli
L’esecutivo vara il «pacchetto» di riforme: in un decreto le norme più urgenti

ROMA — Non uno, ma almeno tre progetti di disegno di legge. Più la bozza di un decreto legge. È un pacchetto di riforme molto corposo e articolato quello che arriverà oggi pomeriggio sul tavolo del Consiglio deiMinistri. La famosa lenzuolata del ministro dello Sviluppo, Pier Luigi Bersani, il pacchetto predisposto dal vicepremier, Francesco Rutelli, poi la riforma delle Autorità di garanzia curata dal sottosegretario Enrico Letta, con l’abolizione del Cicr e la nascita del Comitato di Stabilità Finanziaria, e la nuova Agenzia per i Trasporti. Poi, ancora, le agevolazioni fiscali del viceministro dell’Economia, Vincenzo Visco. In tutto un centinaio di misure tra liberalizzazioni e interventi a favore dei consumatori. Con la conferma di molti interventi già annunciati (benzinai, edicolanti, cinema, guide turistiche, barbieri, estetisti, l’apertura di nuove imprese) e anche molte sorprese: dal bonus per la mancata consegna della posta, all’eliminazione dei vincoli all’estinzione anticipata dei mutui prima casa, alle targhe personali per i veicoli, al divieto di pubblicizzare voli aerei indicando il costo al netto di tasse e oneri aggiuntivi.

La messa a punto dei provvedimenti richiederà, prima del Consiglio dei ministri di oggi, un’ulteriore verifica tecnica e forse anche un ultimo confronto politico. C’è da decidere quali norme dovranno essere inserite in un ddl da sottoporre al confronto con le categorie interessate e con il Parlamento, e quali altre infilare in un decreto subito operativo, con cui dare un segnale concreto di avanzamento sulle riforme. Ma ci sarà anche da mettere un po’ d’ordine perché in alcuni casi, come sul gas e le ferrovie, i testi di Bersani e di Rutelli paiono ancora sovrapporsi. Le prime norme contenute nel pacchetto Bersani riguardano il «Cittadino consumatore ». Probabilmente con il decreto scatterà il divieto di applicare costi fissi per la ricarica delle carte telefoniche, ma cadranno anche i vincoli temporali all’utilizzo del credito.

I costi del traffico tra i vari operatori dovranno essere comparabili, e i contratti, anche per internet e tv, dovranno prevedere una facoltà di recesso senza «vincoli temporali», ritardi o spese non giustificati da esigenze tecniche. I gestori delle autostrade dovranno informare gli utenti sui prezzi dei carburanti praticati dalle varie compagnie. C’è poi lo stop alla pubblicità dei falsi voli low-cost e una norma per dare maggior visibilità alla data di scadenza degli alimentari. Un secondo capitolo della lenzuolata di Bersani riguarda banche e agenzie di assicurazioni, per le quali cade il divieto di esclusiva in tutti i rami danni. Altre norme riguardano le classi di rischio Rc Auto e la facoltà di recedere annualmente dai contratti assicurativi poliennali.

C’è poi una nuova procedura per la cancellazione delle ipoteche immobiliari e una normache dichiara la nullità delle clausole sulle commissioni di massimo scoperto che non siano parametrate all’utilizzo e alla durata della somma messa a disposizione dalla banca. Sarà abolito il Pubblico Registro Automobilistico con la modifica del regime giuridico di auto e mobili: saranno beni mobili e non più beni mobili registrati. C’è poi la parte delle imprese e dei mestieri. Via, dunque, ai vincoli alla vendita di prodotti accessori e complementari: varrà per i benzinai, ma anche come principio generale. L’apertura di nuovi distributori, ma anche di edicole, cinema, autoscuole, barberie non potrà essere più limitata da vincoli numerici o territoriali. Per avviare l’attività di intermediario commerciale e guida turistica basterà la dichiarazione di inizio attività, come per le imprese di facchinaggio, pulizia e disinfestazione.

Chi produce componenti e ricambi per auto non dovrà più avere l’ok da parte delle case automobilistiche.E per creare nuove imprese scatta la procedura semplificata dichiarazione unica e procedure accentrare in un unico sportello comunale. Prevista, infine, la revoca delle concessioni per la Tav non ancora partite e per le quali non siano state ancora fatte le gare previste dalla legge Merloni.

Mario Sensini

25 gennaio 2007

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Licenze senza limiti. Così il vicepremier riapre il capitolo taxi

ROMA — Magari confluiranno insieme in un unico testo. Magari oggi in Consiglio dei ministri tutto si risolverà senza neanche una discussione. Almeno fino a ieri sera, però, le liberalizzazioni di Pier Luigi Bersani e quelle di Francesco Rutelli hanno vissuto in modo autonomo e parallelo. Come due separati in casa, in due disegni di legge diversi. Quarantotto articoli quello di Bersani, tredici quello di Rutelli. Più snello, ma forse più ardito di quello messo a punto dal titolare dello Sviluppo. A cominciare dall’articolo 2, il «Trasporto Innovativo», che sembra andare ben oltre i criteri della liberalizzazione dei taxi targata Bersani.

Secondo Rutelli, semplicemente, la concessione di licenze per il trasporto pubblico locale «innovativo» non può essere soggetta a limiti numerici. Laddove per «innovativo» si intendono servizi «quali uso multiplo e condivisione dei veicoli, taxi collettivo e trasporto a domanda », che potranno servirsi anche di centri di prenotazione e smistamento delle richieste raccolte attraverso call center, internet e telefonini. Altrettanto delicati sono gli interventi previsti agli articoli 3 e 4 del disegno di legge preparato dallo staff di Rutelli. Il primo riguarda la verifica e l’eventuale ulteriore liberalizzazione dei servizi di terra degli aeroporti civili, dalla gestione dei bagagli al catering, al rifornimento carburanti. L’articolo 4 prevede il riordino di tutti gli incentivi all’autotrasporto merci, ma anche la loro progressiva riduzione nei prossimi dieci anni.

Per arrivare ad un sistema che premi maggiormente il trasporto merci «non remunerativo», ovvero quello teso ad assicurare i rifornimenti nelle zone meno popolate e non servite dalla rete ferroviaria. Prevista anche un’Authority sui trasporti. Un altro articolo del pacchetto Rutelli riguarda l’abolizione dei diritti di esclusiva delle autolinee che effettuano servizi interregionali, un altro ancora la rivoluzione del sistema attuale delle targhe di auto e motoveicoli. Dovrebbero essere, nel progetto di Rutelli, personalizzate. E ci sarebbe anche un procedimento unificato per l’iscrizione al Pra, che resterebbe in vita, mentre il disegno di legge di Bersani lo sopprime.

C’è, poi, una norma che prevede la portabilità dei mutui immobiliari ed un’altra che stabilisce il divieto di inserire clausole penali per l’estinzione anticipata dei mutui sulla prima casa che avvenga dopo tre anni dalla conclusione del contratto. La norma si applicherebbe solo ai nuovi mutui, ma l’associazione delle banche e quelle dei consumatori dovranno concordare la soppressione delle clausole dei vecchi contratti compensandole con un aumento del tasso di interesse. Nel progetto di Rutelli, infine, ci sono normemolto severe per la liberalizzazione del mercato del gas naturale. Dalla separazione proprietaria tra Eni e Snam Rete Gas, all’istituzione dell’«importatore unico», agli incentivi per favorire la crescita delle imprese del settore e la loro aggregazione.

M. Sen.

25 gennaio 2007
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Senbee Norimaki
messaggio 25 Jan 2007 - 16:32
Messaggio #2


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Corriere della Sera
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politic...cellulari.shtml

Vietato anche imporre limiti temporali di utilizzo del traffico acquistato
Spariscono i costi di ricarica dei cellulari
Il provvedimento è contenuto nel pacchetto delle liberalizzazioni che sarà votato oggi dal Consiglio dei ministri

ROMA - Stop ai costi aggiuntivi per le ricariche telefoniche dei cellulari e ai limiti temporali per l'utilizzo del traffico acquistato. La misura compare in cima alla lista dei 47 articoli, più uno «da inserire», che compongono il "pacchetto" di liberalizzazioni sul tavolo del consiglio dei ministri di questo pomeriggio. In particolare «sono vietati, da parte degli operatori di telefonia mobile, l'applicazione di costi fissi e di contributi per la ricarica di carte prepagate, anche via bancomat o in forma telematica, aggiuntivi rispetto la costo del traffico telefonico richiesto, nonchè la previsione di termini temporali massimi di utilizzo del traffico acquistato». Quella relativa alle ricariche telefoniche è solo la prima di una serie di nuove norme incentrate su innovazioni nel campo del mercato e della concorrenza. Ecco alcune delle più significative.

VOLI LOW COST - Il governo dice basta alla pubblicità delle tariffe aree che non contengono anche in maniera esplicita l'indicazione di spese, tasse e oneri aggiuntivi, come regolarmente avviene oggi sia nelle reclame attraverso pannelli e inserzioni sulla carta stampata, sia nelle home page dei siti Internet delle compagnie. Nel testo si legge che: «Sono vietate le offerte e i messaggi pubblicitari di voli aerei recanti l'indicazione del prezzo al netto di spese, tasse e altri oneri aggiuntivi». Vietati anche i messaggi se «riferiti a un numero limitato di titoli di viaggio o a periodi di tempo delimitati o a modalità di prenotazione non chiaramente indicati nell'offerta». Questi messaggi saranno in futuro sanzionati quali pubblicità ingannevole.

PREZZI BENZINA - All'articolo 3 della bozza è prevista una norma su «Informazione sui prezzi dei carburanti e sul traffico lungo la rete autostradale e stradale». Nel testo si prevedono dispositivi incrociati: le società che gestiscono le infrastrutture stradali dovranno predisporre «dispositivi di informazione e fare convenzioni con le reti radiofoniche per informare gli utenti sui prezzi di vendita, anche in forma comparata, praticati» dai distributori delle strade e autostrade. I benzinai, dall'altro lato, dovranno invece usare «gli stessi metodi per avvertire, in tempo reale» i propri clienti delle «condizioni di grave limitazione del traffico». Tra le misure previste, invece, per quanto riguarda la rete di distribuzione carburante l'argomento è trattato nella parte (il titolo II) del provvedimento relativo alle «restrizioni alla concorrenza». In particolare si prevede - anche se mai esplicitamente citati - una serie di interventi apri-pista anche alla grande distribuzione, alla vendita cioè in supermercati ed ipermercati. Altro punto chiave della norma è quello che prevede l'eliminazione delle attuali distanze minime tra un distributore ed un altro, eliminando anche il criterio delle «restrizioni numeriche», il meccanismo cioè che prevede oggi un numero di impianti di distribuzione in funzione del bacino di utenza in cui incide l'impianto.

RC AUTO - Ci saranno più tutele per gli automobilisti sull'Rc Auto. E' previsto infatti che la compagnia di assicurazione «a prescindere dalla contestuale vigenza di un'altra polizza, non può assegnare al contraente una classe di merito più sfavorevole rispetto a quella risultante dall'ultimo attestato di rischi conseguito». Inoltre, in caso di incidente, «le compagnie di assicurazione non possono applicare alcuna variazione di classe di merito prima di aver accertato l'effettiva responsabilità del contraente, che è individuata nel responsabile principale del sinistro, secondo la liquidazione effettuata in relazione al danno e fatto salvo un diverso accertamento in sede giudiziale». Le compagnie devono poi comunicare «tempestivamente» al contraente le variazioni peggiorative apportate alla classe di merito.

SCOMPARE IL PRA - Altre novità per gli automobilisti: scompare il Pra, il Pubblico Registro Automobilistico. Gli autoveicoli, i motoveicoli e i rimorchi cessano di essere sottoposti alle disposizioni riguardanti i beni mobili registrati. Gli atti di trasferimento della proprietà sono stipulati «mediante registrazione nell'archivio nazionale dei veicoli». La disposizione dovrebbe dare via libera anche a un fenomeno altrove (Usa, Australia ecc.) ben conosciuto, ovvero quello delle targhe personalizzate, a volte anche in modi originali o bizzarri.

IMPRESE IN UN GIORNO - Il governo intende poi dare attuazione al proposito già enunciato da Prodi nella conferenza stampa di fine anno di consentire l'apertura di una nuova impresa in un solo giorno. La bozza prevede la presentazione al Registro delle imprese, in via telematica o mediante la Camera di commercio competente, della "comunicazione unica". La comunicazione unica vale quale assolvimento di tutti gli adempimenti amministrativi previsti per l’iscrizione al registro delle imprese ed ai fini previdenziali, assistenziali, fiscali e per l’ottenimento del codice fiscale e della partita Iva. Il registro delle imprese rilascia contestualmente, anche in formato elettronico, la ricevuta che costituisce titolo per l’immediato avvio dell’attività imprenditoriale.

GIORNALI E PERIODICI - Viene liberalizzata la rete di vendita dei giornali e dei periodici. L’esercizio dell’attività di vendita non può essere subordinato al rispetto del criterio di distanza minima fra esercizi o di parametri numerici stabiliti. Vengono eliminati i vincoli negli esercizi commerciali.

SALE CINEMATOGRAFICHE - Anche per l'apertura di nuove sale per le proiezioni cinematografiche il governo ha deciso di togliere ogni vincolo di tipo territoriale: «L'apertura di sale cinematografiche - si legge nel provvedimento - non può essere subordinata al rispetto della distanza minima fra più strutture».

SCADENZE CIBI - La data di scadenza di un prodotto alimentare dovrà essere messa più in evidenza sulla confezione: «L'indicazione della data di scadenza o del termine minimo di conservazione - sta scritto nel testo - deve figurare in modo facilmente visibile, chiaramente leggibile e indelebile secondo modalità non meno visibili di quelle indicanti la quantità del prodotto ed in un campo visivo di facile individuazione da parte del consumatore».

IPOTECHE SU MUTUI - Sarà poi più rapido cancellare l'ipoteca su un mutuo immobiliare: «Il creditore - precisa un articolo della bozza - è tenuto a comunicare entro 30 giorni, anche direttamente, l'avvenuta estinzione del mutuo alla conservatoria che provvede d'ufficio alla immediata cancellazione dell'ipoteca». Non è richiesta per questi atti «l'autentica notarile».

25 gennaio 2007

Messaggio modificato da Senbee Norimaki il 25 Jan 2007 - 16:36
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Barone
messaggio 25 Jan 2007 - 17:25
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beh si stanno dando da fare...
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zeus
messaggio 25 Jan 2007 - 17:38
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Era ora!Speriamo che le riforme funzionino davvero!
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taddia
messaggio 25 Jan 2007 - 18:00
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visto com'è poi andato a finire il primo pacchetto di liberalizzazioni, cito il grande trap:
"non dire gatto se non l'hai nel sacco"

poi se passa tutto grazie mille, baci e abbracci
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Senbee Norimaki
messaggio 25 Jan 2007 - 18:25
Messaggio #6


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Perché, cos'è andato storto del primo pacchetto? Sono state tutte applicate, con una sola deroga per i tassisti di Roma e di Milano (moratoria anzi, non deroga) e comunque a Roma sono già arrivate un mucchio di licenze in più.
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Scralco
messaggio 25 Jan 2007 - 21:18
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Domanda: per un artigiano che ha condotto un'attività (ad esempio un negoziante) per anni e che è giunto all'età pensionabile, viene dato qualcosa come "compenso" del non poter più vendere la licenza della propria attività?
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Senbee Norimaki
messaggio 26 Jan 2007 - 01:46
Messaggio #8


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E perché mai?
È una cosa ingiusta, che non esiste da nessun'altra parte. Se uno poverino è vecchio e se l'aspetta, che ci rimanga male. Che vada in pensione come tutti gli altri lavoratori, con la pensione e la liquidazione. Poverino, lui si aspettava anche il super extra... Spiacente, ora lei è considerato una persona normale come tutti gli altri lavoratori.
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Galen
messaggio 26 Jan 2007 - 02:47
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Perché l'ingiustizia era prima, pagare milioni per le licenze. Continuare a perpetrarla perché i vecchi possano passare la fregatura ai nuovi è un non senso.
Chi ha pagato a suo tempo, non può pretendere di rifarsi sui posteri... capisco la fregatura e mi dispiace, ma gliel'ha data il vecchio sistema iniquo, non il giusto cambiamento.

Messaggio modificato da Galen il 26 Jan 2007 - 02:48
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axettone
messaggio 26 Jan 2007 - 08:29
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Secondo me la state facendo troppo semplice.... E' vero che il sistema giusto è quello nuovo, ma davvero vogliamo lasciare chi ha sudato molto per avere una licenza senza indennizzo? Non è colpa loro, ma del sistema vecchio!
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Senbee Norimaki
messaggio 26 Jan 2007 - 10:17
Messaggio #11


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"Senza indennizzo"?
Cioè, perdonami, scusa... Se finalmente riusciamo a togliere le pensioni milionarie a quei dirigenti che non fanno un cazzo ti lamenteresti perché poverino il manager si aspettava una pensione da 1 milioe di euro annui?

La vendita delle licenze è una pratica immorale e antimercato, è un PRIVILEGIO. Abbattere i privilegi non è "togliere indennizzi".
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Scralco
messaggio 26 Jan 2007 - 18:00
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Non sono i dirigenti quelli che ci rimettono di più. Quelli però che hanno magari una loro attività in piccolo, come, citavo prima, un piccolo negoziante, ora non ha neanche l'ombra di una liquidazione (che prima equivaleva alla vendita della licenza) quando deve chiudere l'attivià per, diciamo, raggiunti lilmiti di età (IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/icon_smile.gif)
Capisco che è una riforma che ci voleva, ma forse un minimo di ammortizzazione per i "prossimi alla pensione" ci sarebbe voluta.
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Galen
messaggio 26 Jan 2007 - 19:04
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Va bene, ma chi la dovrebbe fare questa ammortizzazione?
Non certo chi compra una nuova licenza, altrimenti siamo da capo...
Lo Stato? Cioè dovremmo pagarla noi, che di liquidazione non ne abbiamo nessuna e probabilmente neanche una pensione?
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Scralco
messaggio 26 Jan 2007 - 20:03
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In teoria sì.
In pratica, solo se lo stato ci potesse garantire davvero una quasi certezza di poter trovare un lavoro a tempo indeterminato (cosa che allo stato attuale delle cose non può fare). Questa secondo me dovrebbe essere la prerogativa assoluta del governo: abbiamo bisogno di un maledetto lavoro stabile che dia certezze (stipendio fisso, liquidazione, pensione).
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Galen
messaggio 26 Jan 2007 - 20:52
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Appunto che è quella la priorità, non dare indennizzi a chi è stato truffato da vecchi politici (andassero a chiederlo a loro l'indennizzo). Proprio in questa direzione si muovono le liberalizzazioni ed un un bene per tutto il Paese, non solo per alcuni che pensavano di potere fare il prezzo che volevano sulla propria licenza...

La gente non fa altro che lamentarsi delle tasse e credi possibile fare un'enorme stangata di tasse per pagare ai commercianti le loro licenze, proprio dopo aver finalmente stabilito che pagare le licenze è ingiusto... ti rendi conto che oltre ad essere incoerente è irrealizzabile? Invece di essere il nuovo acquirente ad essere truffato, devono esserlo tutti i cittadini e per pagare i privilegi di pochi... Capisco che non sia colpa dei commercianti, ma la cosa sarebbe assurda.

Messaggio modificato da Galen il 26 Jan 2007 - 21:02
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Senbee Norimaki
messaggio 26 Jan 2007 - 21:00
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Il proprietario di un'attività è un imprenditore. Mi sembra un po' assurdo dare la liquidazione a un imprenditore, o sbaglio?
Scusate, ma guardare un secondo a cosa succede in tutto il resto del mondo no?
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messaggio 26 Jan 2007 - 21:31
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In Italia però moltissimi artigiani avevano la propria licenzina da vendere a chi rilevava l'attività come finta liquidazione, dato che alla fine dei conti "imprenditori" nel senso stretto del termine non erano.
Puntualizzo comunque che io mi trovo daccordissimo con le liberalizzazioni. Più che altro volevo proporre questo punto di vista di chi "subisce" questo tipo di riforma (anche se, come giustamente dice galen, il danno era stato fatto prima, a monte) e magari non proprio di colui che è il ricco imprenditore ma di chi non naviga in acque dorate perchè ha una piccola attività con cui arrivare a fine mese faticosamente, e che la licenza a suo tempo per aprire l'attività l'aveva pagata a caro prezzo.
Colpa delle vecchie leggi? Vero, ma la filosofia del "cazzi suoi" non mi è mai piaciuta... spero quindi (e penso che la riforma sia anche stata ragionata in questo senso) che da un certo punto di vista anche questo piccolo artigiano verrà in parte risarcito dalle nuove leggi, dato che queste creernno un mercato dei prezzi più competitivo e quindi un (si spera) abbassamento del costo della vita. Poi, chiaramente, è tutto da vedere.
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Galen
messaggio 26 Jan 2007 - 21:39
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Non è filosofia del "cazzi suoi", è quella del "non si può protestare contro una riforma giusta per ingiusti interessi personali".
Sono stati truffati. Me ne dispiace. Ma non per questo hanno il diritto di truffare a loro volta.
Se riescono a essere risarciti tanto meglio, ma di certo non dalla collettività.
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fra
messaggio 29 Jan 2007 - 09:10
Messaggio #19


Imbambì
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Approvo la riforma! Questo farà sicuramente aumentare la concorrenza per certi beni e servizi (es. carburante) che, se non manovrata, dovrebbe portare a un miglioramento economicamente vantaggioso per il consumatore; inoltre la liberalizzazione sui mutui potrebbe aumentare gli investimenti (rendendo meno oneroso o comunque facilitando l'estinzione anticipata di un mutuo) in immobili e questo potrebbe sbloccare leggermente l'economia facendo scendere un po' il tasso d'interesse.....SPERIAMO!
Per quanto riguarda la trasparenza pubblicitaria dei low cost è assolutamente sacrosanta! Io per lavoro utilizzo voli low cost ma spesso e volentieri con voci del tipo "extra per adeguamento carburante" e le solite tasse si arriva a prezzi simili a quelli operati dalle compagnie di bandiera!
I costi di ricarica per i cellulari poi sono veramente ingiustificati!...consideriamo che quasi tutti i piani telefonici prevedono lo "scatto alla risposta"....questo è già una tassa!
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Galen
messaggio 29 Jan 2007 - 14:30
Messaggio #20


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La trasparenza pubblicitaria dovrebbero farla su tutto...
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taddia
messaggio 29 Jan 2007 - 16:23
Messaggio #21


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ricordatevi di fare il pieno prima del 7-8 febbraio che c'è 48 ore di sciopero.

PS. sui tassisti i giornali avevano parlato di un "ripensamento" da parte di bersani. se così non è stato, tanto meglio
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Senbee Norimaki
messaggio 29 Jan 2007 - 16:27
Messaggio #22


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A parte che anche se fosse stato un ripensamento, si sarebbe trattato solo di una misura su 30 che presero, quindi parlare di "pensando che fine han fatto le altre liberlizzazioni" è decisamente proditorio.
Inoltre, Bersani sui tassisti non ci ha affatto ripensato, ma è stato bloccato solo in alcune città in cui si è decisa una deroga, anzi una mora, cioè un ritardo, nell'applicazione del decreto: semplicemente le nuove licenze non vengono date tutte e sempre e subito, ma solo a scaglioni pian piano in modo da non creare panico fra chi si custodisce una preziosa licenza come un tesoro che ha pagato un totale, osì se pensa che fare il tassista non sia il lavoro della sua vita ha tempo per venderla prima che cali di prezzo.
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Omicron³
messaggio 29 Jan 2007 - 18:45
Messaggio #23


Mr Strazamarun 2006
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Da: Barco, Emila Romagna "Rossa"
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http://www.noisefromamerika.org/index.php/articoli/468#body

io sono d'accordo con questo articolo, tranne che:
-da qualche parte si doveva pur iniziare.
-ci sono altre liberalizzazioni da fare e io AUSPICO vengano fatte
-in questa italia non le può fare nessun altro se non questo governo
-con solo due senatori di vantaggio, una sinistra radicale di ebeti intergralisti e una opposizione di demagoghi opportunisti quand'anche non ladri, questo paese è e resta in una situazione di merda vera, reale, tangibile, drammatica
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margu
messaggio 29 Jan 2007 - 18:46
Messaggio #24


Figazz
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Iscritto il: 31 March 2006
Età: 41
Da: Santa Maria Maddalena
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Domanda: MA I GIORNALAI????? (IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/icon_confused.gif)
cioè, quei poveretti che hanno un chiosco e che si sbattono dalle 6:00 di mattina alle 20:00 di sera? Secondo me ci perderanno...

Domani ne parlo con una mia amica che ha una rivendita di giornali e con quelli che l'hanno davanti l'hotel poi vi scrivo che mi han detto.
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Senbee Norimaki
messaggio 30 Jan 2007 - 11:46
Messaggio #25


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Oh, poverini! Dovranno fare come tutti gli altri giornalai del mondo!

Certo che ci perderanno: perderanno quei soldi derivati da una ingiusta e illiberale posizione di privilegio, esattamente come i farmacisti.
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