apro questo topic(cambiate titolo e descrizione se volete,nn sn mai stato bravo in queste cose..) visto che caro-petrolio, previsioni pessimistiche riguardo l'esaurirsi delle risorse e quant'altro stanno riportando in auge un dibattito mai del tutto sopito...
in italia un referendum aveva posto il veto riguardo l'utilizzo di centrali nucleari,ma in finlandia(forse ricordo male,cmq un paese del nord-europa)hanno approvato il progetto per la costruzione di una centrale nucleare a partire dal 2009(a prova di attentato e incidente..);in francia che se non ricordo male era stato uno degli ultimi paesi a rassegnarsi ad abbandonare l'idea delle centrali nucleari si pensa ora forse piu a come ammodernare quelle esistenti anziche che a come smantellarle e in altri numerosi stati infuria il dibattito..
voi cosa ne pensate?
eh mi sa sia l'unica risposta concreta e a breve termine riguardo le crisi energetiche. anche perchè compriamo energia da centrali nucleari prossime a noi, e in grado di provocare disastri allo stesso modo qualora fossero sul nostro territorio. c'è da valutare però il problema dello smaltimento delle scorie e dei rischi per l'ambiente, problemi non da poco che non dovrebbero andare sottovalutati
Beh, dato che compriamo l'elettricità dai francesi (e tutte le loro centrali nucleari sono ad uno sputo da noi), il gas dai russi e la benza dal resto del mondo, beh, mi viene solo da essere favorevole..
E' giusto tornare al nucleare, imho.
Però bisognerebbe passare per un referendum, perché non è giusto passare ancora una volta su un volere espresso dagli italiani.
Sono anche per l'abolizione del quorum: chi è interessato decide.
Decisamente a favore.
Però sono dell'idea che non si debba passare per un referendum, in quanto si darebbe potere decisionale (come è gia stato in passato) a gente che non ha la mianima idea di come funzioni una centrale nucleare, associando tale nome (come avevo scritto in una discussione di mesi fa), all'ordigno e quindi votando no.
Sì, ma siccome precedentemente (nell'86) è stato vietato per via referendaria, non è giusto passare sopra il volere degli italiani ancora un'altra volta.
Ricordo che il volere espresso dagli italiani in quasi tutti i referendum è stato regolarmente disatteso dal Parlamento. Sarebbe un ulteriore schiaffo in faccia alla già martoriata istituzione referendaria.
Per questo comunque parlavo dell'abolizione del quorum.
scordatevi il nucleare in italia. e pregate per il progetto iter
iter?
il mio dubbio riguardo al nucleare è il pericolo di eventuali incidenti, sia perchè chissà come verranno gestite (chissà perchè non mi danno fiducia gli italiani che gestiscono robe pericolose, vedi topic sull'inceneritore), sia perchèpiù ce ne sono in europa più si aumenta il rischio di incidenti che coinvolgano anche noi.
Detto questo mi semrba ovvio che è una delle pochissime soluzioni attuabili alproblema energia e o ci inventiamo qualcosa di supergeniale (non credo) o dobbiamo andare per di là...
visto che siamo il Paese del sole... e che ci sono Paesi piu a nord di noi che sfruttano l'energia solare...
Se ognuno piazzasse anche in Italia due pannelli sul tetto sarebbe in grado di autoprodurre energia e di rivendere a terzi quella in eccesso.
Tra l'altro questa cosa favorirebbe notevolmente in sud.
Ma tanto qua nn succederà mai
CONTRARIO
Dobbiamo puntare sulle energie pulite e rinnovabili...
Diamo un'occhiata in Alto-Adige...
Credo anc'io che L'italia dovrebbe incrementare la diffusione delle cosidette energie-pulite, il problema è che questo tipo di impianti sono molto costosi e, visto l'andamento della nostra economia, non so quando lo Stato riuscirà a farsi carico di spese pubbliche tanto ingenti..
(Forse se i politici smettessero di rubare saremmo già a buon punto).
I politici che smettono di rubare? ma sei matta!!! e magari facciamo anche l'esercito che smette di sparare e le scuole che cominciano a formare?
Sono lì apposta, vuoi togliergli il lavoro?
Davvero costano tanto anche solo dei pannelli solari? mio padre stava vedendo se riesce a farli mettere al condominio, ma se costano mi sa che nisba...
Io purtroppo non son motlo ferrato in ueste cose scientifiche, mi paicerebbe però sapere quanto è davvero possibile sfruttare le energie alternative.
Sicuramente nn potrebbe pagare tutto lo stato, basterebbe un contributo (40%) ed obbligare tutti a metterli.
I pannelli si ripagherebbero da soli perche l'energia in piu prodotta verrebbe venduta all'estero (con detrazioni dalle tasse per noi ad esempio).
Lo fanno altri Paesi piu a nord di noi e noi che siamo baciati dal sole tutto l'anno, in particolar modo il sud andiamo a comprare l'energia da mezzo mondo.
le energie rinnovabili sono fonte di ricerche, non hanno una resa così elevata come si dice a parole. per i pannelli solari confermo e sottoscrivo. cmq chiedete all'enel il perchè non si fanno progetti per le energie rinnovabili e pure quelle già esistenti in italia (non ricordo dove e non ho voglia di informarmi) sono inutilizzate o chiuse; possono sempre sopperire in una certa % ad un fabbisogno anche limitato ad aree geografiche con condizioni ambientali favorevoli. ahhhh la politica
E' giustissimo, ESSENZIALE spingere sulle energie rinnovabili MA:
1) in Italia con le leggi che ci sono e il monopolio sostanziale dell'Enel è *impossibile*. Bisognerebbe fare una RIFORMONA in senso molto libertario, una deregulation sull'energia che al momento in Parlamento NON trova sostenitori a parte quattro gatti come la Rosa nel Pugno
2) l'energia rinnovabile NON BASTA. Anche al 100% del possibile, ci vuole il nucleare o si compra dall'estero.
Il problema del referendum è che sicuramente avrebbe esito negativo; lo sappiamo tutti che in Italia c'è tantissima gente che si dimostra sempre contraria a qualsiasi cambiamento, anche se esso è positivo (vedi questione TAV). E' innegabile che l'utilizzo di centrali termonucleari, porterebbe solo a benefici, primo tra tutti un abbassamento dei prezzi per noi utenti finali.
Ovviamente una eventuale privatizzazione dell'energia, non farebbe che aumentare i vantaggi per tutti gli italiani, grazie ad una concorrenza, non solo nel garantire un servizio migliore, ma anche nel proporre nuove tecnologie meno dannose all'ambiente.
Io sono decisamente a favore di modi alternativi per la produzione di energia, ma vorrei far presente che è facile illudersi. Come è stato detto, l'efficienza nella produzione da parte di fonti rinnovabili è decisamente inferiore. E' impossibile quindi pensare ad un cambio repentino; il processo di transizione sarà sicuramente lungo, a causa degli alti costi che le nuove forme produttive richiedono, sia per la realizzazione, sia per la ricerca.
Per questo motivo considero essenziale l'adozione del nucleare; questo fino a quando non potremmo contare su altri metodi produttivi.
Anch'io preferirei di gran lunga ricoprire l'Italia di pannelli solari piuttosto che affidarci tutti al nucleare (che è sicuramente più sicuro adesso che 20 anni fa, ma continua a produrre scorie pericolosissime e difficilmente eliminabili), nonostante questo è assolutamente lampante che senza appoggiarsi al nucleare è impossibile garantire un minimo di indipendenza energetica al nostro paese.
Quindi, a malincuore, ma io ad un eventuale referendum voterei sì all'utilizzo di centrali nucleari per fornire energia all'Italia.
han proposto di lanciarle nelle fosse oceaniche... e anche n'altra roba riguardo la co2 se non sbaglio (che come ben sai giori, la uso in lab per soffocare). io sono anche favorevole al nuclear winter a volte
Una solo precisazione sul grande cervello del popolo italiano..
1 nn abbiamo abbastanza energia per gestirci la dobbiamo comprare dalla francia e dalla svizzera
2 abbiamo detto no al nucleare per paura dei rischi e delle scorie, avessimo altre fonti andrebbe anche bene, ma nn è cosi
3 la Francia, ha costruito gran parte delle sue centrali nucleari del sud sul confine con l'Italia, conclusione..se ne dovesse scoppiare una avremo più morti noi di loro..
detto questo credo che nn cambi nulla avere un paio di nostre centrali..tanto corriamo gli stessi rischi di ora...e magari nn dobbiamo renderci ridicoli e comprare energia da altri..come quando c'è stato il black out...un paese fermo perchè un'altro nn gli passa più corrente...che vergogna---
Come ho detto io, quoto Rimo in tutto!!
Purtroppo quel referendum non solo fu un errore che ci ha reso schiavi in questi anni del petrolio, ma di fatto ci ha tagliato fuori PER SEMPRE da tale fonte di energia. In questi 20 anni abbiamo perso il know-how, non abbiamo sviluppato alcuna tecnologia e soprattutto non abbiamo personale istruito. Se volessimo tornare al nucleare ci vorrebbe un bel po'..
Se il problema dei tempi si può risolvere importando, ben venga il nucleare!!
Tuttavia non bisogna tralasciare i progetti di fusione controllata, molto più redditizi (e alla lunga, come ho sostenuto più volte, capaci di riportare la pace nel mondo);estrarre gigawatt dall'acqua è sicuramente il futuro (poi verrà il reattore materia / antimateria, ma non anticipiamo troppo )
infatti, il problema non è la democrazia, è l'ignavia.
Ignavia rulez!!!
Accidia docet!
beh tra petrolio e nucleare anche io sceglierei il nucleare, solamente perchè con 1 grammo di uranio produci in pratica la stessa energia di non so quanti barili di petrolio! e diminuisci certamente le emissioni di CO2 ecc.
Però credo che la soluzione migliore sarebbe utilizzare fonti rinnovabili, incentivando chi le adotta.
esempio: una casa che vale 50 mila euro normalmente, se ci metti i pannelli solari nè vale 70 mila.
basterebbe una legge del genere e metà itlaia si farebbe l'impianto!
Una legge? Non credo proprio... Le leggi che influivano sui prezzi degli immobili sono sempre state inopportune e bocciate della realtà dei fatti (vedi equocanone).
Una casa vale 70 mila euro solo quando trovi uno che te la paga 70 mila euro.
...il valore catastale....
è ovvio che ci vogliono degli incentivi per far si che la gente ci pensi e lo faccia.
se non c'è convenienza economica nessuno lo farà mai! ormai purtroppo non si pensa che ai soldi!
Valore catastale? Ancora peggio! Come saprai è la base su cui vengono calcolate le imposte, più è alto (quindi più la casa ha valore) e più sono alte le tasse! Chi lo farebbe al quel punto?
Secondo me per incentivare ci vorrebbe un contributo statale... almeno del 30-40%. Comunque la copertura finanziaria sarebbe fantascienza...
Appunto, abbassiamolo!
poi non so con precisione non mi intendo bene dell'argomento!
fattostà che se non si incentivano (con denaro) le fonti di energia rinnovabili, si useranno sempre quelle vecchie, con i relativi problemi ambientali e di salute dei cittadini!
si tratta di creare una nuova idea di energia nella testa della gente!
non si può sempre pensare: "Tanto ci sarà qualcuno che ci penserà" perchè finiremo col rimanere inculati! tutti quanti!
e poi non so come incrementare il tutto, so solo che una giusta strategia economica sarebbe la via + rapida e incisiva!
Il problema più grande del nucleare è lo smaltimento delle scorie..Io punterei innanzitutto sulle risorse rinnovabili, incentivando l'installazione di pannelli..Non dimentichiamoci la geotermia...a Ferrara manda avanti il Sant'Anna..ma ovviamento non c'è dappertutto.
Purtroppo le risorse rinnovabili sono poco redditizie come rendimento, ma completamente pulite..Per il nucleare ci sarebbe comunque da aspettare, perchè prima di realizzare i progetti passeranno anni..Intanto mi porterei avanti con quello che abbiamo (si ritorna al diascorso di prima)..
Incentiverei anche l'installazione di impianti a metano o simili sulle automobili..Che così potrebbero circolare sempre..Si risparmia anche per un pieno.
secondo me quel referendum nn andava fatto in quel momento...
c'era ancora l'ombra delle atomiche nella seconda WW, scoppietavano centrali come se fossero pop-corn e noi (vedi influenza dei polli) siamo andati subito in para..e oviamente abbiamod detto no
abbiamo bisogno del nuclerare...tutta la vita...
Quoto.
NUCLEARE: INCIDENTE IN SLOVENIA, SCATTA L'ALLARME MA NESSUNA FUGA RADIOATTIVA
LUBIANA - Un allarme nucleare è stato lanciato nel tardo pomeriggio dalla Commissione europea per un incidente verificatosi nella centrale nucleare di Krsko, nella Slovenia sud-occidentale, a circa 130 km da Trieste, ma è subito rientrato. E l'incubo di una nuova Chernobyl è così durato solo pochi minuti.
Il Dipartimento della Protezione civile italiana fa sapere che non vi e' stata nessuna emissione radioattiva sul territorio italiano. Dal Dipartimento fanno anche sapere che l'Apat ha comunicato che non c'é stata alcuna fuga radioattiva.
L'incidente è stato segnalato dalle autorità slovene a Bruxelles alle 17.38. In seguito a una perdita riscontrata nel circuito di raffreddamento è scattata la procedura di allerta rapida battezzata 'Ecurie', ma subito è stato segnalato che non ci sono state fughe di radioattività e quindi effetti nocivi né per l'ambiente né per la popolazione. Anche in Friuli Venezia Giulia la situazione è apparsa subito sotto controllo e tranquillizzante. La protezione civile locale - in costante contatto con quella slovena - non ha ricevuto alcuna richiesta di allerta. La Protezione Civile italiana, in serata, ha reso noto che non c'é stata "nessuna emissione radioattiva sul territorio italiano".
Dopo l'incidente di Chernobyl, nel 1987, l'Euratom, la comunità europea per l'energia atomica, ha reso operativo il sistema di risposta rapida d'emergenza 'Ecurie'. Questo sistema prevede che i Paesi membri informino la Commissione europea e tutti gli altri Paesi partner potenzialmente interessati quando si possa presentare l'esigenza, se necessario, di adottare misure di protezione della popolazione in seguito a incidenti a carattere radiologico o nucleare. Il sistema 'Ecurie', ha detto un portavoce della Commissione europea, viene utilizzato abbastanza di frequente, ma è invece raro che Bruxelles decida di rendere pubblico l'incidente verificatosi.
La direzione dell'impianto di Krsko, dopo l'incidente, ha deciso di intervenire a titolo preventivo fermando il reattore per permettere al personale addetto di individuare la cause della perdita e di effettuare i necessari interventi per porvi rimedio. Il completo arresto del reattore, avvenuto secondo procedure standard e non d'emergenza, si è verificato alle 19.30 circa. La centrale di Krsko è cogestitata da Slovenia e Croaiza, è stata costruita da un consorzio guidato dall'americana Westinghouse ed è entrata in funzione nel 1983. Al momento dell'incidente il reattore nucleare, che ha una potenza complessiva di 696 megawatt era ridotta al 22%. L'energia prodotta dalla centrale copre il 20% dei consumi di energia elettrica sloveni e il 15% di quelli croati. Secondo gli esperti dell'Enea interpellati, eventuali perdite nel circuito di raffreddamento di questo tipo di centrali non sono periocolose. "Le centrali di questo tipo - ha spiegato Stefano Monti - hanno un contenitore primario di sicurezza che contiene eventuali perdite nei circuiti di raffreddamento".
APAT, UE COMUNICA FINE EMERGENZA
ROMA - ''E' giunta tramite il Sistema di notifica delle emergenze radiologiche e nucleari della Commissione Europea (Ecurie) la notizia della fine dell'emergenza causata dall'incidente avvenuto oggi nella centrale nucleare slovena di Krsko''. Lo rende noto un comunicato dell'Apat, l'Agenzia per la protezione dell'ambiente.
Il comunicato conferma che ''la centrale e' stata spenta in sicurezza; la situazione e' pienamente sotto controllo in una condizione di impianto stabile. Non si e' avuta alcuna conseguenza per l'ambiente esterno, ne' vi e' stata necessita' di misure di emergenza esterna sul sito''. ''L'incidente, iniziato intorno alle ore 15,00 di oggi - aggiunge l'Apat - e' consistito nella fuoriuscita di acqua di raffreddamento del reattore. L'acqua e' rimasta comunque confinata all'interno dell'edificio di contenimento di cui la centrale, di progettazione americana, e' dotata''.
''Ovviamente - conclude il comunicato - non vi e' alcun rischio per il territorio italiano. L'Apat, che aveva ricevuto tramite il sistema Ecurie, del quale e' punto di contatto nazionale, la notizia dell'incidente, prontamente comunicata alle autorita' di protezione civile secondo le procedure
previste, continua a seguire la situazione, anche al fine della ricostruzione delle cause tecniche dell'evento''.
MINISTERO SALUTE, NESSUN RISCHIO ITALIA
ROMA - ''Nessun rischio di contaminazione nucleare nel nostro Paese'': il Ministero del Lavoro, Salute e Politiche Sociali rende noto di aver avuto rassicurazioni in tal senso dall'Agenzia nazionale per la protezione dell'ambiente (Apat), in merito all'incidente nella centrale nucleare slovena di Krsko. ''L'Apat - riferisce il ministero - conferma che l'incidente non ha riguardato emissioni nell'ambiente circostante di
materiale radioattivo, ma si e' trattato di una rottura dell'impianto di raffreddamento ad acqua del nucleo produttivo,
con versamento dell'apposito liquido contaminato nella vasca esteriore al nucleo appositamente destinata. La vasca ha
assorbito completamente il liquido di raffreddamento contaminato, senza alcuna emissione nell'ambiente esterno''.
''Si conferma - prosegue il comunicato - l'efficienza dei nostri sistemi di allerta nucleari permanenti''. Il Ministero
informa infine che ''continuera' a monitorare in tempo reale l'evoluzione del fenomeno in costante collegamento con le
autorita' responsabili dell'Unione europea e della Slovenia''.
NUCLEARE: SLOVENIA; MINISTERO AMBIENTE, REATTORE SPENTO
Sono ''pienamente tranquillizzanti'' le notizie che giungono sull'incidente alla centrale nucleare di Krsko in Slovenia: lo assicura il Ministero dell'ambiente in una nota, in cui spiega che l'Agenzia Europea responsabile della vigilanza in questo settore ha comunicato all'Apat che il
reattore e' spento e che non sono segnalate emissioni di radioattivita'. Ogni eventuale allarmismo, secondo il Ministero, e' quindi ''fuori luogo''.
Dati tranquillizzanti, si aggiunge nella nota, sono arrivati anche dalla rete di monitoraggio della radioattivita', presente
su tutto il territorio nazionale con oltre 300 centraline, che non ha segnalato alterazioni della radioattivita' in Italia, ed
in particolare nelle zone di confine piu' vicine al luogo dell'incidente. La situazione e' stata e continua a esser
seguita ad horas dai tecnici dell'Apat, che si stanno recando nelle localita' di confine piu' vicine al luogo dell'incidente
per ulteriori e piu' approfonditi rilevamenti.
Va tuttavia rilevato, si legge ancora, che l'allarme lanciato dalla Slovenia nasce da un meccanismo di tutela che obbliga
tutti i paesi che ospitano centrali nucleari a segnalare ogni incidente. Il Ministero sottolinea che il reattore di Krsko e'
del 1991, di seconda generazione, e che si tratta di una centrale a doppio circuito ad acqua pressurizzata. L'incidente
verificatosi e' fra quelli ritenuti possibili e per i quali esistono sistemi di salvaguardia che sono entrati in funzione
evitando ogni rischio. ''Nel nostro paese - conclude il Ministero - la vigilanza resta comunque alta anche se, stando ai dati esistenti, non
esiste alcuna forma di pericolo derivante dall'incidente in Slovenia''.
Fonte: Ansa.it
questo non è a favore del nucleare? io la vedo come una cosa a favore!
Concordo!!
adesso che vogliono farle anche qui in italia prevedo nei mesi a seguire notizie a gogo di centrali che si rompono..
Non sono passati poi molti anni...
http://it.youtube.com/results?search_query=chernobyl&search=Search&sa=X&oi=spell&resnum=0&spell=1
Vogliamo davvero rischiare ?
cosa vuol dire..."vogliamo davvero rischiare?"
averne una in casa è pericoloso come averne una sul confine. o una in germania cambia poco..
ps.io me lo ricordo quel giorno...
Io sono convinto che con poche centrali a combustibile fossile, molta energia da fonti alternative e molto molto risparmio energetico si sarebbe capaci di far fronte alla sempre più crescente domanda di elettricità!
Quindi io mi dichiaro contro!
personalmente, invece, sono favorevole... come è stato più volte sottolineato, è una sciocchezza non volere le centrali sul nostro territorio e poi comprare elettricità dalle centrali francesi che si trovano così vicine a noi, un vero paradosso... con quello che abbiamo pagato alla francia in questi anni, ci costruivamo le nostre belle centrali di quarta generazione, e sul lungo termine, era pure un guadagno...
l'idea di ricoprire i tetti delle case d'Italia con pannelli solare mi pare molto interessante, ma... è praticabile? i pannelli solari non li regalano, però si potrebbe forse fare una normativa che imponga che tutte le case di nuova costruzione montino obbligatoriamente detti pannelli... non risolverà il problema dell'energia, però un poco aiuta...
qualcuno qui aveva anche citato il progetto ITER... ecco, quella sarebbe LA soluzione, secondo me: un reattore a FUSIONE nucleare, invece che a FISSIONE, che usi come carburante l'idrogeno pesante, e come unica scoria abbia vapore acqueo ma quella è ancora molto lontana, purtroppo...
Ancora con questa cosa delle centrali al confine... io non lo trovo un buon argomento per convincere chi non trova sicuro il nucleare (se abbiamo i barbari alle porte che ci minacciano, questo basta a convincermi a farli entrare o mi convince invece della necessità di spazzarli via? ), poi fate vobis.
Dal punto di vista ECONOMICO conviene farle?
Questa è l'unica domanda di cui mi frega la risposta.
E nei costi economici metteteci anche i soldi necessari per rimediare ad eventuali guasti (non parlo per forza di esplosioni stellari, anche solo un guasto e lo spegnimento e l'avviamento, la gestione di una micro fuga ecc... ecc...)
Francia, USA e Giappone (e non ditemi che sono paesi "verdi", i primi 2 facevano scoppiare gli atolli fino a qualche anno fa) le fanno ancora? Come le fanno? Le smantellano?
Sa costa? Chi è c'paga!?!
EDIT:
@Simone: il fattore costi è il primo fattore. Non si fanno le centrali elettriche per abbellire il paesaggio. Se costa troppo farla sicura, non la si fa. IMHO!
EDIT2:
Visto che manca Senbo invito tutti gli utenti ad essere un po' rompicoglioni e irritanti nei toni in modo da compensare. Grazie.
Io la butto lì perchè tempo fa se ne parlò ....
Ma l'energia eolica ...
e la sardegna è in una posizione perfetta per questo tipo di impianto ...
vabbè ad ogni modo speriamo che in Slovenia a Krsko non sia uscito nulla ... anche perchè non so se ce lo direbbero!
Non c'è dubbio che l'informazione da noi sia vergognosa, ma non è che ci possono riempire i giornali di incidenti alle centrali, se non si verificano...
P.S. la Quarta generazione di centrali ha da venì, da noi vogliono costruire quelle di Terza (lo dico solo per pignoleria).
P.P.S. Centrali eoliche in Sardegna sono già pronte (non che possano far fronte al fabbisogno è chiaro), il problema è solo burocratico: l'Enel ha il monopolio dell'energia e non gli conviene cederlo. Ma forse, dico forse, non è più conveniente mandare a cagare l'Enel invece di non sperimentare fonti alternative?
sono tendenzialmente contro il nucleare per due motivi fondamentali:
- non si è ancora trovato (e forse mai si troverà) un modo di smaltire le scorie tossiche e vedendo il casino che c'è in italia per dei semplici rifiuti non oso immagine la mafia dove scaricherà mai questi rifiuti radioattivi. rabbrividisco.
- è una cosa che si doveva fare 20 anni fa, ora dopo aver comprato per due decadi energia dagli altri spendiami altri mille mila miliardi per costruire centrali un po' in tutta italia più i soldi per mantenerle e fare manutenzione... boh non sono convinto
sarei a favore di fonti di energia alternative ma purtroppo sia l'energia eolica che quella solare (ovvero le più papabili) non garantiscono una resa sufficiente ai costi sostenuti per la produzione e la manutenzione. Purtroppo le altre forme di combustibile sono più conveniente, e finchè si spende meno/si guadagna di più/esiste il petrolio dubito si vedranno molte di queste forme innovative.
vi linko un articolo sulla centrale solare più grande d'europa
http://www.repubblica.it/2007/05/sezioni/ambiente/siviglia-ecologica/siviglia-ecologica/siviglia-ecologica.html
Riporto qua un post che avevo messo in un topic non del tutto pertinente....
http://luttazzi.it/node/353
La parola a Carlo Rubbia
In una recente intervista, Carlo Rubbia ( premio Nobel per la fisica ) ( come Scajola ) ha dichiarato:
“Il petrolio e gli altri combustibili fossili sono in via di esaurimento, ma anche l’uranio è destinato a scarseggiare entro 35-40 anni. Non possiamo continuare perciò a elaborare piani energetici sulla base di previsioni sbagliate che rischiano di portarci fuori strada. Dobbiamo sviluppare la più importante fonte energetica che la natura mette da sempre a nostra disposizione, senza limiti, a costo zero: e cioè il sole che ogni giorno illumina e riscalda la terra”.
" Quando è stato costruito l’ultimo reattore in America? Nel 1979, trent’anni fa! Quanto conta il nucleare nella produzione energetica francese? Circa il 20 per cento. Ma i costi altissimi dei loro 59 reattori sono stati sostenuti di fatto dallo Stato per mantenere l’arsenale atomico. Ricordiamoci che per costruire una centrale nucleare occorrono 8-10 anni di lavoro che la tecnologia proposta si basa su un combustibile, l’uranio appunto, di durata limitata. Poi resta, in tutto il mondo, il problema delle scorie”.
“ Non esiste un nucleare sicuro. O a bassa produzione di scorie. Esiste un calcolo delle probabilità, per cui ogni cento anni un incidente nucleare è possibile: e questo evidentemente aumenta con il numero delle centrali."
" Il carbone è la fonte energetica più inquinante, più pericolosa per la salute dell’umanità. Ma non si risolve il problema nascondendo l’anidride carbonica sotto terra. In realtà nessuno dice quanto tempo debba restare, eppure la CO2 dura in media fino a 30 mila anni, contro i 22 mila del plutonio. No, il ritorno al carbone sarebbe drammatico, disastroso”.
“C'è un impianto per la produzione di energia solare, costruito nel deserto del Nevada su progetto spagnolo. Costa 200 milioni di dollari, produce 64 megawatt e per realizzarlo occorrono solo 18 mesi. Con 20 impianti di questo genere, si produce un terzo dell’elettricità di una centrale nucleare da un gigawatt. E i costi, oggi ancora elevati, si potranno ridurre considerevolmente quando verranno costruiti in gran quantità. Basti pensare che un ipotetico quadrato di specchi, lungo 200 chilometri per ogni lato, potrebbe produrre tutta l’energia necessaria all’intero pianeta. E un’area di queste dimensioni equivale appena allo 0,1 per cento delle zone desertiche del cosiddetto sun-belt. Per rifornire di elettricità un terzo dell’Italia, un’area equivalente a 15 centrali nucleari da un gigawatt, basterebbe un anello solare grande come il raccordo di Roma”.
"I nuovi impianti solari termodinamici a concentrazione catturano l’energia e la trattengono in speciali contenitori fino a quando serve. Poi, attraverso uno scambiatore di calore, si produce il vapore che muove le turbine. Né più né meno come una diga che, negli impianti idroelettrici, ferma l’acqua e al momento opportuno la rilascia per alimentare la corrente”.
Se è così semplice, perché allora non si fa?
“Il sole non è soggetto ai monopoli. E non paga la bolletta. Mi creda questa è una grande opportunità per il nostro Paese: se non lo faremo noi, molto presto lo faranno gli americani, com’è accaduto del resto per il computer vent’anni fa”. (30 marzo 2008)
Ecco allora partendo dalla stima di Galen.
Consideriamo che ci vogliano 10 anni per partire a pieno regime (ma facciamo 5 va!)...
Dunque 5 anni per partire significa 35 anni di combustibile disponibile.
Che poi saranno meno perché verso la fine (diciamo a -10 ?) saranno produttori e superpotenze a spartirselo (quindi non l'Italia) rimaniamo a dover spendere una barca di soldi per costruire centrali che ci saranno utili per 25 anni ma che continueranno a costare soldi per "minimo" altrettanti...
Ragioneria voto: 3
Oltre a trovarmi d'accordo con il discorso di biz, vuoi che non ci siano altre possibilità (energia eolica? solare?) comunque utili e che ci evitino la potenziale pericolosità di un impianto nucleare? Mah
più che sulla pericolosità, o presunta pericolosità, bisognerebbe ragionare sul "conviene economicamente o non conviene?"
Direi entrambi
Scusate, la mia memoria deve avere fatto una media... ho scartabellato i qua e in là sulle riserve di uranio e secondo alcuni dovrebbero durare un secolo con le centrali attuali, ma meno di dieci anni se ne costruissimo abbastanza da usare solo quelle.
Altra questione è che comunque per il momento noi il petrolio dobbiamo usarlo, a meno di non sviluppare tutti le macchine elettriche (che non è energia pulita come spesso si dice, finché non si produrrà in modo pulito l'elettricità). Per un po' quindi dovremmo avere nucleare + petrolio...
La pericolosità rientra in un discorso economico.
Curare i malati, costa.
Bonificare, costa.
Lo so che può sembrare insensibile e cinico un discorso del genere, ma non sono stato io il primo a dire che "i poteri forti" si comportano per "guadagnare il massimo possibile"... bene per farli smettere basta mettere in conto TUTTO...
Quoto Boris.
Ma perché scusa? Anche tralasciando la questione incidenti, l'inquinamento c'è per entrambi.
non è vero. escludendo l'inquinamento di "contorno" ( costruire la centrale, ripararla, modernizzarla, e infine smantellarla ) una centrale nucleare che emissioni inquinanti ha?
CO2 no
NOx no
CO no
SOx no
PM no
VO no
Non ho parlato di combustibili fossili
Per l'appunto come dice galen, l'inquinamento c'è con entrambi, non riusciamo a trovare una soluzione per i sacchetti del patume di napoli, se poi ci troviamo con delle scorie nucleari dove le mettiamo?
Oltre a collegarmi a quel che dice biz, che in caso di "disastro", sai i costi?
le emissioni inquinanti sono quelle che poi te vai a respirare. le scorie nucleari non le respiri.
e il paragone con i combustibili fossili l'ho fatto perchè sono l'altra alternativa realmente disponibile.
Quindi le scorie sarebbero innocue?!
no, ma le scorie le puoi mettere nei cask, li tengo io in cantina
il problema delle scorie è che le stivi quindi rimangono, ma non danno problemi di smaltimento, radioattività o sarcazzi.
a tutti quelli che hanno voglia partano da qui:
http://forum.tgmonline.it/showthread.php?t=144997
appena ho tempo rispondo a biz sui costi.
EDIT per biz:
se non le respiri si. e grazie al cazzo direte voi. e avete ragione. ma se tutto va come deve andare è altamente improbabile che le respiri. quindi è come ho detto prima.
hai visto l'edit del post della pagina prima?
Io sono favorevole assolutamente al nucleare. E se il PD continuerà ad essere contro, questo segnerà la mia incompatibilità col PD.
D'altronde la sinistra arriva a soluzioni ragionevoli mediamente con 20 anni di ritardo.
galen, la parte "siamo in italia bla bla bla", l'ho dedotta da
Boh, sarà anche, ma a parte che quel documento è ancora più vecchio, mi dà una stima relativa... cioè dice che rispetto al costo totale (e, chiaramente, al notevole guadagno di energia prodotta), quello dello smaltimento è poca cosa. Va bè, ma è come dire che non mi devo preoccupare del costo della benzina perché la macchina costa molto di più...
(Certo però che trovare cifre definitive è impossibile, con buona pace di Bxbiz... )
ha ragione anche tu. in quel link che ho tirato fuori prima, si parlava del costo al kwh... c'è da capire se include l'intero percorso di vita oppure no. se di là non avessero chiuso il topic, chiederei
L'ho visto ora l'edit... (di solito i messaggi già letti non li rileggo più )
Con calma mi leggo i link messi e poi trarrò conclusioni.
@Galen
Naturalmente non si possono trovare cifre assolute e definitive, anche perché le fonti sono tante, le realtà anche i modi di gestire il nucleare pure. Però intanto dibattiamo su cose concrete e non su leggende.
dico solo "MORIREMO TUTTI", sono serio. Ironico, ma serio
EDITO, dopo aver letto tutte le pagine precedente: come s'è visto, nucleare si,nucleare no, vantaggi e svantaggi ce ne sono sicuramente (come tutto del resto), le energie alternative non "convengono" ($€$€$), le altre son poco pulite ecc.
A questo punto, quello che avevo già scritto è anche in linea col discorso.
FINE EDIT.
Io penso che dovremmo sistemare i nostri consumi e calare un pochino, perchè, per dirla alla Sergio Leone:" non c'è spazio per tutti i 7miliardi di persone in questa socittà (licenza poetica)"
Son ormai sempre più convinto di questa idea, che è una proposta di cui si discute, ed è chiamata "politica della decrescita" (non è x far la lezioncina, è ke intendo dire ke non è farina mia), anche se comporterebbe dei campiamenti soooooo strong, che noi, che siamo quelli messi bene, difficilmente li accetteremmo...
Immaginate che, per garantire un'equità di qualità della vita a tutti, ma in equilibrio col biosistema/ecosistema/insomma,alle energie del pianeta, dovremmo probabilmente vivere senza MOOOOOOLTI dei "beni" (ma + ke altro comfort, i beni x me son altro). No playstation, no tv, no macchinoni dalla cilindrata esosa, no molte schifezze che per esser prodotte fan + inquinamento che altro, ecc ecc.
SE si adottasse una politica di questo genere, s risolverebbero (penso) molti problemi...di certo ne verrebbero fuori di molti altri, prima di tutto una crisi di MERCATO (avere un regole per tutti stride un po' con la concorrenza). Si tratta di scegliere le priorità, dopo un CAZZUTISSIMO CONFRONTO, e francamente, non mi dispiacerebbe abbandonare il dio Mercato per sposare il dio Salute (@Gio-Maifermo, spero non le prenda come biasme, visto che siam cristiani entrambi )
Per dirla tutta, SE MI DICESSERO CHE NON SI REALIZZEREBBE MAI (la politica di decrescita intendo), allora mi sta bene anke il nucleare..."se devo morire, almeno morirò ricco"....
....ke tristezza...
Bisogna educare la gente al risparmio energetico, incentivare l'utilizzo di fonti energetiche alternative, ed iniziare dal basso da casa propria.
Sul nucleare sono favorevole ma con riserve.
Come si è detto sopra bisogna valutare se conviene costruire e mantenere una centrale, se il costo di questa centrale va a sommarsi alle spese di bolletta, come costo d'impianto, cioè paghi meno l'energia però devi sostenere le spese di manutenzione.
Prima di passare al nucleare bisogna informare il cittadino, ad esempio informarlo che siamo già esposti a radiazioni naturali e che un operatore di centrale è esposto 6 volte di più di un impiegato. E che questa esposizione non provoca nemmeno il raffreddore.
Bisogna spiegare che una centrale non scoppia al massimo si guasta, una centrale è l'opposto di una bomba, il processo di funzionamento è diverso.
Bisogna spiegare che Cernobyl non si guastò all'improvviso, ma che degli ingnegneri stavano facendo esperimenti con l'esclusione dei sistemi di sicurezza, cosa vietatissima nelle centrali della comunità europea. Altre centrali nel mondo si sono guastate per negligenza e a volte imperizia, ma l'errore umano avviene in ogni lavoro, dovremmo vietare tutte le attività pericolose.
L'evacuazione dalle aree colpite da radiazioni variano intorno i 50/100 km, questo è il punto cruciale, se accettare in nome del risparmio questo pericolo.
La conservazione delle scorie radioattive può avvenire per sotterramento degli stessi in arie monitorate.
Cmq molte domande restano aperte, chiedere agli italiani il loro parere è pretenzioso se l'informazione si basa sul terrorismo dell'informazione usando statistiche assolute basate sulla radiazione come se l'individuo si trovasse a un metro dal nocciolo !
TI STRAQUOTO SULL'INFORMAZIONE
siamo un popolone di inioranti, e ce n'è bisogno per far le scelte con coscienza (riprendendo il caro Sembee dalla prima pagina di sto topic) e non solo per sentito dire, visto ke le tv italiane (mezzo di comunicazione + usato) le comanda chi i soldi e potere ce li ha e non ne vuole certo fare a meno [riferimenti a fatti o puffi è puramente casuale ma in realtà vale per tutti, per esser politicamente correct]
Quel che più mi rende sempre + sicuro di voler adottare la politica di decrescita (ke x me sarà PdD da ora), è che tutti sti dubbi sull'una e sull'altra via (nel senso di nucleare o no, energie pulite ma la cui produzione invece pulitissima non è), mi fan sentire in un VICOLO CIECO. Per quello piuttosto tornerei un po' indietro e cambierei strada..il problema è che non è la super (ovvero DRITTA MA PIEN AD BUS', con la "S" dolce), ma è una STRADA IN DISCESA CON PENDENZA 90%, x cui girarsi e tornar indietro l'è brisa fazil..
favorevole alla costruzione di centrali nucleari come allo sviluppo di energie pulite.. le due non si escludono..
Ormai le tecnologie sono avanzate e non si corre più il rischio di un bum..
giusto chi rileva che la Francia proprio vicino a noi ha centrali nucleari.. quindi se qualcosa va storto lì (cosa che non succederà..) siamo comunque travolti pure noi..
In effetti in molti paesi dei Balcani non hanno le limitazioni sulle automobili inquinanti... non vedo perché a sto punto dovremmo averle noi!
Io non ho il pannello solare nemmeno in casa in Sicilia ! Anzi in Sicilia non c'è l'ha quasi nessuno !
Perchè in Germania si e in Italia no ?
Perchè l'attuale sistema di contratto sull'autogenerazione non è conveniente.
Il risparmio è intorno alle 300 euro l'anno e considerando che per l'impianto ci vogliono almeno 9.000 euro, con quello che risparmi dall'energia ti paghi l'impianto.
Cmq se non hai una superfice ampia i 3kw sono difficilmente ottenibili, in pratica l'enel non ti toglie il contatore ma controlla cosa autoproduci attuando delle compensazioni.
Chi ha info più dettagliate me le dia.
Però le idee e i sistemi alternativi esistono, quello che non mi spiego è il perchè tutto deve diventare business compromettendo noi e tutto il pianeta !
p.s. la bazza delle onde del mare ad esempio, sfruttando la forza dell'oceano si potrebbe generare energia !
Da quel che so l'Enel ti installa un contatore che "conta" (e fin lì) sia quanto consumi che quando produci. Poi "prezza" questa quantità, fa la differenza e ti chiede il dovuto.
More or Less
E' vero che se produci di più di quello che consumi l'enel indirizza la tua energia verso la centrale e tale energia non ti viene rimborsata ?
Questo non lo so.
Però produrre in più non è così banane come può sembrare. Un'abitazione ne ciuccia di corrente, non tantissima, ma ne ciuccia...
Un'abitazione ciuccia una potenza di 3,3kW, il limitatore enel interviene ad un valore di corrente pari a 16Ampere !
Per produrre 3kW ci vogliono 30mq di pannelli solari !
Il mio dubbio va anche sul rendimento di tali pannelli e il costo del pannello a metro quadro !
FINALMENTE!!!!!
oh qui si entra nel campo energia! quindi nel mio lavoro e quindi qualcosina so
oddio lunedi' con calma mi leggo tutte le pagine precedenti, però voglio dire una cosa solamente, SI AL NUCLEARE, cioè tutti i paese intorno all'italia le hanno e metti caso, per disgrazia e mi tocco e stra tocco, che dovesse succedere qualcosa di spiacevole, noi ad ogni modo ci siam dentro.
Quindi perchè pagare energia ad altri paese quando puoi produrla pure tu?
ad ogni modo il tasto fotovoltaico è molto delicato, poichè è in continua evoluzione e lo stanno incentivando tantissimo, dal punto di vista impiantistico, e come costi e cose varie cambiano sempre, pero' se volete delucidazioni sono qua, e se non le so chiedo ad un mio collega
Si, per quanto riguarda il fotovoltaico le cose cambiano sempre... fino a poco tempo fa non si faceva perché poco incentivato, adesso penso sia un po' diverso.
Ad ogni modo penso che la centralizzazione della conversione dell'energia sia molto più conveniente. Del resto chi è favorevole al nucleare non pensa certo sia meglio costruire una piccola centrale in ogni casa...
allora per l'installazione ti danno un mega contributo statale e una fetta credo sia anche deducibile.
se non vuoi sfruttare l'energia che produci Enel te la paga. un'eventuale eccesso di produzione viene cmq comprato.
ovvio che di notte non va, quando c'è nuvolo va meno, come d'inverno. però funziona anche con accumulatore.
cmq con 3-4 pannelli (spesa minima) hai l'acqua calda da aprile a settembre e un aiuto negli altri mesi (dipende dal meteo),
non dico che sia tantissimo ma pensate se in ogni casa fosse così.
Ah bè, certo che va usato un accumulatore!
Ragazzi, gli accumulatori di cui state parlando sono altamente inquinanti (quando finiscono la loro vita). Immaginate se ogni casa avesse dei pannelli solari. E per di più per produrre pannelli fotovoltaici bisogna utilizzare un processo produttivo anch'esso inquinante e pericoloso per la salute dell'uomo (il silicio utilizzato è cancerogeno). Considerando questo punto di vista, mi sembra che il nucleare sia l'unica soluzione: produce sì le scorie, ma esse possono essere conservate in luoghi sicuri senza che possano causare problemi di sorta.
Inoltre il costo dei pannelli poi è decisamente più elevato a parità di energia prodotta...
Con questo non sto dicendo che il nucleare da solo possa essere la soluzione. Se e dove è conveniente farlo è opportuno utilizzare altre forme energetiche, ma purtroppo il grosso della produzione dovrà (IMHO ovviamente) essere sostenuta dell'energia nucleare.
E ricordate poi che anche l'eolico, il fotovoltaico (vedi sopra), l'idroelettrico inquinano...
quoto Subversive, come avevo detto, anke le energie "pulite" han dei "panni sporchi", soprattutto per quel che riguarda il silicio.
Avete ragione, ho detto una cavolata, gli accumulatori non sono convenienti.
Ma questo non significa che siano necessari: l'energia viene già oggi messa in rete (che costa anche molto meno).
Per quanto riguarda l'inquinamento del fotovoltaico, questo non è l'unico modo di prendere energia dal sole... la centrale costruita in Spagna da Rubbia se non sbaglio è composta da semplici specchi, non pannelli fotovoltaici....
Credo che sia quasi superfluo dire che probabilmente non esiste un'unica alternativa agli idrocarburi ma che ci si debba indirizzare ad integrare varie alternative... Nucleare, solare, eolico, centrali, produzione locale, risparmio... ecc... ecc...
La fregatura degli idrocarburi è che ci fai tutto... mentre ogni alternativa fa una parte.
ragazzi, abbiamo la soluzione sotto gli occhi da anni e non ce ne rendiamo conto!!!
http://it.youtube.com/watch?v=PEHl-o-2Dss
Dal resto del carlino di oggi leggo:"Amburgo, stop ai rifiuti campani Radioattivi oltre la norma ".Io non sono sfavorevole al nucleare, ritengo che sia un tipo di energia pulita e poco pericolosa se gestita con criterio. Proprio questo è il punto: CON CRITERIO. In Italia il rischio è di ritrovarsi residui di scorie radioattive nella campagna, nelle discariche per rifiuti solidi urbani, negli inceneritori e nelle falde acquifere perchè siamo bene a conoscenza di come vengono gestite le cose quà da noi: l'articolo di giornale riportato ne è prova; come ne è prova la discarica di Chiainao (non sono contrario alla discarica, ma al fatto che verrà realizzata in deroga a numerose norme ambientali e sanitarie, italiane ed europee); come ne è la prova l'inceneritore di via conchetta che, se non fosse stato per i gruppi ambientalisti, oggigiorno starebbe ancora funzionando in forte deroga ai limiti di emissione italiani ed europei; come ne è prova l'incidente alla centrale di Caorso (di cui molti paiono non avere più memoria); come ne sono prova le continue entrate in funzione delle torce di emergenza del petrolchimico e le ridicole rassicurazioni dell'ARPA, "non è successo niente, non si sono rilevate variazioni dei parametri ambientali" (peccato che le centraline del petrolchimico rilevino solo due inquinanti, su i 50 che potrebbero uscire da un camino); come ne sono prova i rifiuti tossici e pericolosi della KarenB (ma perchè nessuno ha memoria di questi disastri), che dovevano essere temporaneamente stoccati a Ferrara e da più di 20 anni sono depositati in zona diamantina; come ne sono prova i rifiuti abbandonati lungo le strade della nostra provincia e mai eliminati dalle istituzioni...
cazzo Eric, come 3° messaggio non è mica male
@eric: sì ma da quanto ho sentito al TG il problema non sono la pulizia e la pericolosità, ma bensì il costo eccessivo, tanto che nel resto del mondo han deciso di non costruirne più... solo noi vogliamo iniziare a costruirne adesso, in ritardo come sempre!
il problema secondo CHI VUOLE COSTRUIRLE o secondo chi le vuole e basta?
Se devo essere sincero non mi ricordo più chi era a parlare nell'intervista
Secondo me bisogna fare un po' la tara a quello che sentiamo e vediamo sulle nostre televisioni, il fatto è questo:
- che non si costruiscano più non è vero: in inghilterra, leggendo il Times di circa due settimane fa (se poi interessa cerco l'articolo), pare se ne vogliano realizzare 5, da quanto ne sò in finlandia nel 2010 o 2011 ne verrà terminata un'altra, in francia pare ne realizzeranno 2 nuove + una in costruzione, in cina ne realizzeranno una quindicina (si tenga presente che la costruzione, iter amministrativo+realizzazione, in genere non è inferiore ai 10 anni. In Italia probabilmente potrebbe essere superiore). La questione secondo me centrale è che questi paesi (quelli europei e gli usa) realizzano le centrali nuove per poter spegnere quelle vecchie, meno sicure e sicuramente meno efficienti. Questi paesi hanno un vero è proprio programma energetico nazionale che cerca di guardare di trentanni in trentanni, in italia non esiste il guardar lontano: si è parlato per tre anni di turbogas, e via con le turbogas, poi di biomasse e rifiuti, e giù inceneritori e sistemi di combustione a biomasse (che, se me lo permettete, sono la più grossa truffa economica e ambientale di questo paese), negli ultimi due anni si è parlato del fotovoltaico, e così si è fatto, oggi si parla solo e soltanto di nucleare, senza sapere qual'è l'effettiva produttività dell'italia perchè le centrali turbogas iniziate sette anni fa tra blocchi e proteste sono quasi tutte ancora spente.
- per quanto riguarda i costi è vero, non sono così vantaggiose come dicono, ma soprattutto in italia: i costi sono di costruzione, di funzionamento e di smaltimento, vediamoli un attimo:
COSTRUZIONE: in italia la tav costa 2,5 volte al km di più che in inghilterra, 2 volte di più che in francia. Perchè? Perchè quando i soldi sono pubblici ci mangiano un po' tutti, pensate cosa accadrebbe per una centrale nucleare, di quanto lieviterebbe il costo. Pensate all'ospedale di Cona (preventivo: 60 milioni in 5 anni, costi non definitivi: 250 milioni in 14 anni)
FUNZIONAMENTO: i paesi che stanno ORA sostituendo le proprie centrali con più moderne ed efficenti, con quantità di materiale minore potranno produrre più energia di quanta ne producano ora, ciò significa: meno materiale, più "spremuto", meno costi del materiale (il cui prezzo sta iniziando a salire significativamente). I paesi che si sono dotati di un piano trentennale o più ora possono fare i loro calcoli e vedere se gli conviene comprare plutonio, gas naturale o pannelli solari.
SMALTIMENTO: in italia tale costo in genere si finge di non vederlo, ma qui incide molto più che negli altri paesi perchè è più complesso e difficile realizzare depositi essendo un paese sismico e densamente popolato (ciò significa costi che lievitano di molto). Tornando inoltre al post precedente, il fatto di gestire male il nucleare implica un costo ulteriore, che è quello ambientale: un po' di scorie che penetrano in falda che costo danno? Compromettono il territorio per migliaia di anni, e il rischio in italia è più alto che altrove, come dicevo prima. Siamo disposti ad accettarlo? soprattutto in un paese che basa la propria economia sul turismo?
bello ed interessante il tuo post ma: con tanto pessimismo allora non si fa niente? stiamo fermi per paura di sbagliare?
dal tuo post di prima ho capito che noi italiani avremmo dovuto dir su ai francesi perchè usano il nucleare.. allora io ti ho risp che non abbiamo titolo per impedir loro di usarlo.. e che quindi se lo usano loro che sono al confine cambia poco che noi ce l'abbiamo o no dal punto di vista dellla pericolosità..
ho anche detto i miei dubbi ed a cosa si riferiscano..
i dubbi possono essere fonte di intuizioni quindi è sempre utile ascoltarli..
E' chiaro che le centrali al confine sono un punto da mettere in conto (mica lo ignoro), ma non cancellano ogni considerazione sul rischio (lo dico a te solo perché sei capitato in questo momento, ma è un tormentone che ripetono in molti): più focolai, più probabilità è chiaro.
Inoltre, ad esempio, le centrali estere hanno parecchi anni e un giorno saranno smantellate: se nel frattempo si saranno trovate altre soluzioni magari quei Paesi potrebbero decidere di uscire dal nucleare (noi l'abbiamo fatto per molto meno, giusto o sbagliato che fosse). Ammesso e non concesso di non vedere di buon occhio il nucleare, se si costruiscono nuove centrali il processo si rimanda sempre...
TRE PROBLEMI PER IL NUCLEARE
di Filippo Cavazzuti 10.06.2008
Dopo l'improvviso annuncio del ritorno al nucleare, èopportuno ragionare quantomeno sugli assetti proprietari di questa industria, sulla regolamentazione del settore, sulle previsione di prezzo dei combustibili e sulla redditività degli impianti. Cerchiamo di farlo guardando alle scelte di Regno Unito, Francia e Finlandia, che nei venti anni di rinuncia del nostro paese hanno deciso di continuare a utilizzare e potenziare l'energia nucleare. Esempi che possono aiutarci a evitare una impervia via italiana al nucleare.
Lasciate alle spalle le prime reazioni all’improvviso annuncio di ripresa del nucleare e in attesa che si formi, se si formerà, una opinione pubblica decisamente a favore di tale opzione, e che gli esperti indichino di quale generazione (terza, quarta o intermedia) debbano essere le nuove centrali nucleari, vale la pena di cominciare a riflettere su alcuni problemi che inevitabilmente si presenteranno sul campo per effetto di tale scelta.
A venti anni dall’abbandono del nucleare, la memoria può risultare appannata, è opportuno quindi riferirsi a quanto già sperimentato nei tre paesi europei (Regno Unito, Francia e Finlandia) che hanno deciso di continuare a utilizzare e potenziare l’energia nucleare; ciò per evitare una impervia via italiana al nucleare. È opportuno dunque ragionare quantomeno sugli assetti proprietari dell’industria nucleare, sulla regolamentazione del settore, sulle previsione di prezzo dei combustibili (uranio) e sulla redditività degli impianti.
GLI ASSETTI PROPRIETARI
In Francia, si sa, tutto il controllo l’industria elettrica (Edf, Areva Np ex Framatome e Cogéma, Eurodif-Eur0pean Gaseous Diffusion Uranium Enrichment Consortiun) è nelle mani dello Stato. Inoltre, la Francia vende energia elettrica anche fuori dai confini domestici .
Nel Regno Unito, nel 1989 venne decisa la privatizzazione dell’industria elettrica dopo avere scorporato le centrali governate dal Central Electricity Genereteng Board e fatte confluire nelle mani pubbliche di Nuclear Electrica Plc e di Scottish Nuclear Ltd Impresa pubblica, interamente posseduta dal governo inglese dal 1984 è anche British Nuclear Fuels Plc responsabile per il decommissioning e i servizi tecnologici.
In Finlandia la società Fortum Oyj, creata nel 1998 per coprire la generazione, la distribuzione e la vendita dell’energia elettrica oltre che la manutenzione degli impianti, è una società quotata, la cui maggioranza (51 per cento) è nelle mani del governo finlandese. Fortum vende energia anche nei paesi baltici, alla Polonia e nei paesi del nord ovest della Russia.
Se ora volgiamo lo sguardo all’Italia e all’Enel (che alcuni vorrebbero privatizzare) in particolare, osserviamo che con il 21,8 per cento del suo capitale nelle mani del ministero dell’Economia e con il 10,35 per cento nelle mani della Cassa depositi e prestiti, la società è scalabile solo nel caso di acquisto sul mercato di dimensioni tali da promuovere un’Opa totalitaria. È però anche vero che l’Enel è difesa dai poteri speciali ancora oggi nelle mani del ministero dell’Economia.
Ma nel caso che, come già è stato sostenuto da soggetti interessati, Enel produca e gestisca centrali nucleari che si fa? Si fa gli indifferenti oppure Enel si ricompra sul mercato le azioni sufficienti per giungere al controllo di diritto, il 51 per cento del capitale? Oppure, si scorpora da Enel quel po’ di nucleare che ha e lo si conferisce da una impresa pubblica? La si nazionalizza per la seconda volta? E i privati che vogliono entrare nel settore nucleare, sarà loro permesso oppure vietato e, se sì, in base a quali condizioni di legge? Oppure tutto il settore nucleare finirà nelle mani delle ex municipalizzate governate dagli enti pubblici locali, che molti vorrebbero invece privatizzare? Oppure andrà nella Cassa depositi e prestiti? Tutte soluzioni possibili, anche se non tutte egualmente raccomandabili, ma su cui sarebbe bene ragionare.
LA REGOLAMENTAZIONE
Francia, Regno Unito e Finlandia, seppure in presenza di imprese pubbliche, hanno previsto con legge una potente e pervasiva regolamentazione del settore, in alcuni casi anche tramite l’istituzione di una apposita autorità.
In Finlandia per effetto del Nuclear Energy Act del 1987 è stata istituita la Finland Radiation and Nuclear Safety Autority responsabile dell regolamentazione e della supervisione.
Nel Regno Unito, per effetto di una complessa legislazione,avviata nella metà degli anni Cinquanta, le competenze sono ripartite tra diversi organi di governo tra cui lo Health and Safety Executive e il correlato Nuclear Safety Directorate, che rilascia le licenze e definisce gli standard di sicurezza degli impianti.
In Francia nel giugno del 2006 stata costituita la Autorité de sureté nucléaire per controllare, tra l’altro, le attività nucleari civili al fine di proteggere il pubblico e l’ambiente dai rischi legati alle attività nucleari.
I pochi esempi riportati attestano la copiosa attività legislativa e regolamentare che i diversi paesi che ancora promuovono il nucleare hanno dovuto approntare.
L’Italia non dispone di alcunché al riguardo e non è pensabile che con pochi aggiustamenti possa essere riconvertita l’Enea o l’Autorità per l’energia elettrica e il gas. Si dovrà anche scegliere tra una regolazione affidata a qualche ministero oppure a una nuova autorità indipendente evitando sovrapposizioni di funzioni. Un lungo processo legislativo dunque si impone, che dovrebbe portare a risultati bipartisan onde evitare che nell’alternarsi delle maggioranze l’industria nucleare subisca un devastante processo di stop and go. Un settore nucleare a singhiozzo sarebbe uno spreco enorme di risorse umane e finanziarie.
PREZZO DELL'URANIO E REDDITIVITÀ DEGLI IMPIANTI
Non molte sono le miniere di uranio nel mondo. Oggi meno di venti paesi estraggono il metallo, ma i più importanti sono appena tre: Australia, Kazachstan e Canada, che contengono circa il 50 per cento delle riserve note. (1) Seguono il Niger, la Russia, la Namibia, l'Uzbekistan, gli Usa, il Sudafrica e la Cina. E poiché i paesi sono così pochi, e alcuni anche molto poveri, si formerà una nuova Opec dell’uranio al pari di quanto fanno gli emirati? O, nel caso dell’Italia, si avrà una dipendenza dai paesi produttori come nel caso del gas russo? Si aggiunga che non esiste un mercato multilaterale degli scambi di uranio, ma soltanto contratti bilaterali. In queste condizioni, quale sarà il prezzo dell’uranio tra quindici o venti anni quando le centrali italiane saranno a regime ? Era di 7 dollari per libbra nel 2001, ma di oltre 120 dollari nel 2007. Continuerà a crescere nel lungo termine? E se crescesse di più del prezzo del petrolio o del gas, che fine farebbe la produzione di energia delle centrali nucleari? Dovrebbe essere sussidiata dal bilancio pubblico?
E se ad esempio nel futuro dovesse risultare più vantaggioso l'utilizzo delle centrali a gas rispetto a quelle nucleari, magari gestite da società per azioni - pubbliche o private che siano - che hanno fatto appello al pubblico risparmio per il finanziamento dei loro colossali investimenti, non si renderebbe quanto meno necessaria la ricerca di nuovi acquirenti e di nuovi mercati su cui collocare l'energia prodotta in Italia? Altrimenti, come ammortizzare gli impianti delle società quotate e difenderne il valore di mercato? Non a caso Francia e Finlandia, temibili concorrenti, già vendono energia elettrica anche fuori dei mercati domestici.
Sono soltanto alcuni interrogativi tra i tanti che vengono alla mente, come ad esempio quello del reperimento degli ingegneri nucleari non più prodotti dalla nostra università, a cui si dovrebbe cominciare a rispondere se, dopo il primo annuncio, si vuole evitare di imboccare una rovinosa via italiana al nucleare.
(1)Cfr,www.world-nuclear.org/info/inf75.html/
http://www.lavoce.info/articoli/pagina1000456.html
allora, attualmente penso che nè a livello economico nè a livello gestionale , l'italia possa sobbarcarsi delle centrali nucleari....semplicemnte xkè ogni settore dell'economia italiana langue: primo fra tuttti la ricerca, medico/tecnologica/biotecnologica....come pensiamo di poter CONTROLLARE una tecnologia così potente se nn abbiamo nè i macchinari, nè il personale adeguato? dove sono i ricercatori, i laboratori e le strutture che ci permettono di conoscere e sviluppare questa enorme risorsa di energia? ora come ora sono assolutamente contraria al nucleare. Ma qualora fossimo in possesso di teams di scienziati motivatio e competenti, di un'università dinamica che forma davvero il ricercatore e non che gli sega le gambe o che lo costringe a scappare xkè in italia muore di fame,e qui non mi inoltro in questioni prettamente economiche perchè sono ignorante, posso affermare che l'energia nucleare potrebbe davvero essere il futuro. Purtroppo come al solito le grandi scoperte vengono utilizzate per fini assolutamente ignobili, e questo fa si che tutto si fermi e che il potenziale beneficio che ne si potrebbe trarre viene inabissato per favorire la distruzione e l'avidità.
A me più che altro preoccupa, dato che ci troviamo in Italia, che fine potrebbero fare le scorie radioattive prodotte dalle centrali... probabilmente sotto terra da qualche parte
..........esatto.........come se nn ne avessimo abbastanza
Energie alternative: Il Fotovoltaico
Siccome che ogni tanto leggo cose serie le elargisco
Diciamo che oggi nel campo fotovoltaico c'è una baldunara incredibile e non è mica tanto semplice quindi parliamo dell'impiantino civile abitazione, cioè il privato !
FOTOVOLTAICO:
Conto Energia: è il sistema di incentivazione per la produzione di energia in ambito euoropeo regolato però da ogni singola nazione. L'italia ha il suo conto energia definito dal D.M. del 19 febbraio 2007.
GSE: Il Gestore Servizi Energia è quello che da l'incentivo. L'incentivo è dato seguendo vari parametri di installazione e di sfruttamento dell'energia. Il GSE in base al nuovo conto ti paga l'energia che produci, cioè per un impianto buono da 3kw il GSE ti da circa 0.50 euro x 3000 W cioè circa 1500 euro ogni anno per 20 anni !
In pratica ti fai installare il tuo impianto da 3KW e poi richiedi al GSE l'incentivo, il GSE viene a casa tua e installa il suo contatore che misura l'energia elettrica che produci, ogni due mesi ti da l'acconto dell'incentivo annuo.
Enel, Hera ecc: Produttori di energia elettrica in ambito locale e/o nazionale.
Scambio sul posto: Lo scambio sul posto è una specie di accordo economico con gli enti produttori tipo ENEL, HERA ecc ecc .
Io privato non avendo partita iva non posso vendere energia ma posso cederla in un sistema io do ad Enel e l'Enel da a me e a fine anno facciamo i conti, se in questo scambio c'è da pagare l'Enel o l'Enel deve pagare me.
In pratica viene l'Enel a casa e viene ad installare un contatore bidirezionale cioè che misura l'energia in uscita e l'energia in entrata. Con questo sistema l'Enel si assorbe l'energia prodotta dal fotovoltaico e nello stesso tempo vi cede la sua energia.
E' chiaro questo concetto ?
Tu non stai sfruttando l'energia del fotovoltaico la stai soltanto cedendo, l'energia che ti entra dentro è sempre quella di Enel.
Se ad esempio c'è un black out sulla linea enel tu a casa rimani senza corrente, perchè non sei allacciato all'impianto fotovoltaico è l'enel che con lo scambio sul posto si sta ciucciando il tutto.
Il contatore bidirezionale alla fine fa il conguaglio.
Se facendo il conguaglio l'enel ti deve dare dei soldi, perchè tu hai prodotto più di quello che hai consumato, l'enel non ti paga in denaro, ma ti da un bonus energetico da spendere entro 3 anni dopodiche decade, quindi se ti va bene questo bonus lo puoi sfruttare solo se tu in un anno assorbi più energia di quella che produci.
Vantaggi:
La tua bolletta sarà spesso azzerata, in base al conguaglio dicono che si pareggia sempre.
Soldi dell'incentivo per impianto 3kw: circa 30.000 euri in 20 anni ( a parte il risparmio sulla bolletta )
Svantaggi:
Un impianto fotovoltaico da 3kw installazione compresa può costare circa 18.000 euro che devi anticipare sull'impianto.
In 20 anni l'inverter, che commuta la corrente continua del pannello in corrente alternata, si guasterà spesso.
Il pannello nel tempo si invecchia e si abbassa il rendimento dello stesso.
Se facciamo due conti viene 30.000 euri di incentivo - 18.000 euri costo impianto = 12.000 euri - 5.000 euri di manutenzione = 7.000 euri di guadagno in 20 anni + il risparmio della bolletta.
Questa è la situazione ad oggi !
Bye
Da un’intervista a Jeremy Rifkin, autore di fama mondiale, tra i suoi libri: “Economia all’idrogeno”.
[edit moderatore](www.beppegrillo.it)[/edit moredatore]
Dice Jeremy Rifkin:
“Il mondo che conosciamo sta cambiando in fretta. Il petrolio sta finendo. L’energia avrà due caratteristiche: sarà rinnovabile, come il sole e il vento, e distribuita. Ognuno di noi potrà creare la propria energia e metterla a disposizione degli altri in rete.
"Ora, al tramonto [della seconda rivoluzione industriale] ci sono alcune situazioni davvero molto critiche. Il prezzo dell’energia sta drammaticamente salendo e il mercato mondiale del petrolio si è appena avviato al suo picco di produzione. I prezzi del cibo sono raddoppiati negli ultimi anni poiché la produzione di cibo è prevalentemente basata sui combustibili fossili. Appena raggiungeremo il picco della produzione di petrolio, i prezzi saliranno, l’economia globale ristagnerà, avremo recessione e ci saranno persone che non riusciranno a mettere in tavola qualcosa da mangiare. Il “picco del petrolio” avviene - si è usato metà del petrolio disponibile. Quando questo avverrà, quando saremo all’apice di questa curva, saremo alla fine dell’era del petrolio perché il costo di estrazione non sarà più sostenibile. Quando arriveremo al picco? L’ottimista agenzia internazionale per l’energia dice che ci arriveremo probabilmente attorno al 2025-2035. D’altra parte negli ultimi anni alcuni dei più grandi geologi del mondo, utilizzando dei modelli matematici molto avanzati, rilevano che arriveremo al picco tra il 2010 e il 2020. Uno dei maggiori esperti sostiene che il picco è già stato raggiunto nel 2005. Ora, il giacimento del Mare del Nord ha raggiunto il picco 3 anni fa. Il Messico, il quarto produttore mondiale, raggiungerà il picco nel 2010, come probabilmente la Russia. Nel mio libro, Economia all’idrogeno, ho speso molte parole su questa questione. Io non so chi ha ragione, gli ottimisti o i pessimisti. Ma questo non fa alcuna differenza, è una piccolissima finestra. La seconda crisi legata al tramonto di questo regime energetico è l’aumento di instabilità politica nei Paesi produttori di petrolio. Dobbiamo capire che oggi un terzo delle guerre civili nel mondo è nei Paesi produttori di petrolio. Immaginate cosa accadrà nel 2009, 2010, 2011, 2012 e così via. Tutti vogliono il petrolio, il petrolio sta diventando sempre più costoso. Ci saranno più conflitti politici e militari nei Paesi produttori. Infine, c’è la questione dei cambiamenti climatici. Se prendiamo gli obiettivi dell’Unione Europea sulla riduzione della Co2, e la UE è la più aggressiva del mondo in questo senso, anche se riuscissimo a raggiungere quegli obiettivi ma non facessero lo stesso India, Cina e altri Paesi, la temperatura aumenterà di 6°C in questo secolo e sarà la fine della civilizzazione come la conosciamo. Lasciatemi dire che quello di cui abbiamo bisogno adesso è un piano economico che sia sufficientemente ambizioso ed efficace per gestire l’enormità del picco del petrolio e dei cambiamenti climatici. Lasciatemi dire che le grandi rivoluzioni economiche accadono quando l’umanità cambia il modo di produrre l’energia, primo, e quando cambia il modo di comunicare, per organizzare questa rivoluzione energetica. All’inizio del XX secolo la rivoluzione del telegrafo e del telefono convergeva con quella del petrolio e della combustione interna, dando vita alla seconda rivoluzione industriale. Ora siamo al tramonto di quella rivoluzione industriale. La domanda è: come aprire la porta alla terza rivoluzione industriale. Oggi siamo in grado di comunicare peer to peer, uno a uno, uno a molti, molti a molti. Io sto comunicando con voi via Internet. Questa rivoluzione “distribuita” della comunicazione, questa è la parola chiave: “distribuita”, questa rivoluzione “piatta”, “equa” della comunicazione proprio ora sta cominciando a convergere con la rivoluzione della nuova energia distribuita. La convergenza di queste due tecnologie può aprire la strada alla terza rivoluzione industriale. L’energia distribuita la troviamo dietro l’angolo. Ce n’è ovunque in Italia, ovunque nel mondo. Il Sole sorge ovunque sul pianeta. Il vento soffia su tutta la Terra, se viviamo sulla costa abbiamo la forza delle onde. Sotto il terreno tutti abbiamo calore. C’è il mini idroelettrico. Queste sono energie distribuite che si trovano ovunque. L’Unione Europea ha posto il primo pilastro della terza rivoluzione industriale, che sono le energie rinnovabili e distribuite. Primo, dobbiamo passare alle energie rinnovabili e distribuite. La UE ha fissato l’obiettivo al 20%. Secondo, dobbiamo rendere tutti gli edifici “impianti di generazione di energia”. Milioni di edifici che producono e raccolgono energia in un grande impianto di generazione. Questo già esiste. Terzo pilastro: come accumuliamo questa energia? Perché il Sole non splende sempre, nemmeno nella bellissima Italia. Il vento non soffia sempre e le centrali idroelettriche possono non funzionare nei periodi di siccità. Il terzo pilastro riguarda come raccogliamo questa energia e la principale forma di accumulo sarà l’idrogeno. L’idrogeno può accumulare l’energia così come i supporti digitali contengono le informazioni multimediali. Infine, il quarto pilastro, quando la comunicazione distribuita converge verso la rivoluzione energetica generando la terza rivoluzione industriale. Prendiamo la stessa tecnologia che usiamo per Internet, la stessa, e prendiamo la rete energetica italiana, europea e la rendiamo una grande rete mondiale, come Internet. Quando io, voi e ognuno produrrà la sua propria energia come produciamo informazione grazie ai computer, la accumuliamo grazie all’idrogeno come i media con i supporti digitali, potremo condividere il surplus di produzione nella rete italiana, europea e globale nella “InterGrid”, come condividiamo le informazioni in Internet. Questa è la terza rivoluzione industriale. Io lavoro con molte tra le più grandi aziende energetiche del mondo, come consulente. Lasciatemi fare una considerazione in termini di business, non in termini ideologici. Non credo che l’energia nucleare sarà significativa in futuro e credo che sia alla fine del suo corso e qualsiasi governo sbaglierebbe a investire nell’atomo. Vi spiego le ragioni. Non produciamo Co2 con gli impianti nucleari, quindi dovrebbe essere parte della soluzione ai problemi climatici. Ma guardiamo ai numeri. Ci sono 439 impianti nucleari al mondo, oggi, che producono solo il 5% dell’energia che consumiamo. Questi impianti sono molto vecchi. C’è qualcuno in Italia o nel mondo che davvero crede che si possano rimpiazzare i 439 impianti che abbiamo oggi, nei prossimi vent’anni. Anche se lo facessimo continueremmo a produrre solo il 5% dell’energia consumata, senza alcun beneficio per i cambiamenti climatici. E’ chiaro che perché ne avesse, dovrebbero coprire almeno il 20% della produzione. Ma perché la produzione di energia sia per il 20% nucleare, dovremmo costruire 3 centrali atomiche ogni 30 giorni per i prossimi 60 anni. Capito? Duemila centrali atomiche. Tre nuove centrali ogni mese per sessant’anni. Non sappiamo ancora cosa fare con le scorie. Siamo nell'energia atomica da 60 anni e l'industria ci aveva detto: "Costruite gli impianti e dateci tempo sufficiente per capire come trasportare e stoccare le scorie". Sessant'anni dopo questa industria ci dice "Fidatevi ancora di noi, possiamo farcela", ma ancora non sanno come fare. L'agenzia internazionale per l'energia atomica dice che potremmo avere carenza di uranio tra il 2025 e il 2035, facendo così morire i 439 impianti nucleare che producono il 5% dell'energia del mondo. Potremmo prendere l'uranio che abbiamo e convertirlo in plutonio. Ma avremmo il pericolo del terrorismo nucleare. Vogliamo davvero avere plutonio in tutto il mondo in un'epoca di potenziali attacchi terroristici? Credo sia folle. E infine, una cosa che tutti dovrebbero discutere col vicino di casa: non abbiamo acqua! Questo le aziende energetiche lo sanno ma la gente no. Prendete la Francia, la quintessenza dell'energia atomica, prodotta per il 70%. Questo è quello che la gente non sa: il 40% di tutta l'acqua consumata in Francia lo scorso anno, è servita a raffreddare i reattori nucleari. Il 40% (nulla dice Rifkin se quest’acqua diventa o no radioattiva e quindi non più utilizzabile). Vi ricordate tre anni fa, quando molti anziani in Francia morirono durante l'estate perché l'aria condizionata era scarsa? Quello che non sapete è che non ci fu abbastanza acqua per raffreddare i reattori nucleari, e che dovettero diminuire la loro produzione di elettricità. Dove pensano di trovare, l'Italia e gli altri Paesi, l'acqua per raffreddare gli impianti se non l'ha trovata la Francia?
Quello che dobbiamo fare è democratizzare l’energia. La terza rivoluzione industriale significa dare potere alle persone, e per la generazione cresciuta con la Rete questo è la conclusione e il completamento di questa rivoluzione, proprio come ora parliamo in Internet, centinaia di persone sono in Internet, ed è tutto gratuito, e se questi possono creare il più grande, decentralizzato, network televisivo, open source, condiviso…perché non possiamo farlo con l’energia? L’Italia è l’Arabia Saudita delle energie rinnovabili! Ci sono così tante e distribuite energie rinnovabili nel vostro Paese! Mi meraviglio quando vengo nel vostro Paese e vedo che non vi state muovendo nella direzione in cui si muove la Spagna, aggressivamente verso le energie rinnovabili. Per esempio, voi avete il Sole! Avete così tanto sole da Roma a Bari. Avete il Sole! Siete una penisola, avete il vento tutto il tempo, avete il mare che vi circonda, avete ricche zone geotermiche in Toscana, biomasse da Bolzano in su nel nord Italia, avete la neve, per l’idroelettrico, dalle Alpi. Voi avete molta più energia di quella che vi serve, in energie rinnovabili! Non la state usando…io non capisco. L’Italia potrebbe. Credo che, umilmente, quel che posso dire al governo italiano è: a che gioco volete giocare? Se il vostro piano è restare nelle vecchie energie, l’Italia non sarà competitiva e non potrà godere dell’effetto moltiplicatore sull’economia della terza rivoluzione industriale per muoversi nella nuova rivoluzione economica e si troverà a correre dietro a molti altri Paesi col passare del XXI secolo. Se invece l’Italia deciderà che è il momento di iniziare a muoversi verso la terza rivoluzione industriale, le opportunità per l’Italia e i suoi abitanti saranno enormi.
Jeremy Rifkin”
Meditate gente...meditate!
Dal sito del GSE http://www.grtn.it/ita/index.asp ci sono segni di ottimismo, ma è troppo poco.
Al sud sta rispondendo solo la Puglia mentre le altre regioni subiscono l'alto costo iniziale e i 12 anni per il rientro dell'investimento sembrano molti.
Io non so come funziona in Germania ma lì è nata proprio una cultura delle fonti rinnovabili.
Ancora in Italia si parla di guadagno economico, mentre si dovrebbe parlare di guadagno in altri termini ad esempio ridurre l'inquinamento.
Qualcosina però si muove, l'emilia-romagna ad esempio ha già leggiferato per il risparmio energetico introducento il concetto di certificato energetico delle casa con il sistema casa energia - casa clima. Cioè con le classi di appartenenza.
Se il risparmio energetico entra a far parte della nostra cultura è fatta.
Non si comprerà più una casa solo perchè è bella, ma perchè è costruita in un certo modo, non disperde energia e mi fa risparmiare.
Sarebbe fondamentale riuscire ad usare tutti tipi di nuove energie....compresa la nucleare di 4' generazione....
beh l'idrogeno per gli spostamenti sarebbe l'ideale,nn incquina e ha un costo di circa 90cent litro....
il fotovoltaico per la casa è eccezionale...ma metterlo su è molto costoso e anche le norme per avere l'incentivo nn è da poco....è fattibile su una casa di nuova costruzione,su una di vecchia ci sono spese da affrontare veramente alte e spesso nn ne vale la pena....i doppi vetri,gli infissi,i materiali isolanti.....senza contare le spesse per lo studio ingegneristico etc etc etc.....
Ciao a Tutti,
Il referendum, 20 anni fa è stato fatto sull'onda emotiva del disastro di Cernobyl. La tecnica, in 20 anni dovrebbe dare maggiori garanzie.
A malincuore, si dovrebbe riprendere il discorso delle centrali nucleari. La ricerca dovrebbe funzionare a pieno regime per trovare dove riporre le scorie e/o come neutralizzarle.
La ricerca, in Italia, è ferma ed i cervelli se ne vanno. Questo è un altro guaio.
Berengario
Contrario agli EPR che Berlusconi ha detto di aver pressochè acquistato dalla Francia senza che però se ne sia discusso approfonditamente in Parlamento.
Ricordo a chi non lo sapesse che la Francia è fra quegli stati pionieri che hanno investito pesantemente sul nucleare a causa di motivi BELLICI. Ricordate gli esperimenti di Chirac a Mururoa criticati anche dagli U2 agli MTV music awards?
http://www.cluas.com/indie-music/Blogs/French_Letter/tabid/80/EntryId/91/Bono-and-Chirac-the-w-nker.aspx
"Che città! Che notte! Che pubblico! Che bomba! Che ERRORE! Che segaiolo di un presidente che avete (NOTA: Gli MTV EMA quell'anno si tenevano a Le Zénith in Francia e Chirac era appena stato eletto e subito aveva fatto esperimenti con bombe nucleari in un paradiso naturalistico del Pacifico frutto del passato coloniale francese)! Cosa pensate di fare !?!? Ditemi che avete intenzione di fare qualcosa a riguardo!"
Con quelle bombe riciclano prodotti delle centrali francesi: si prendono due piccioni con una fava insomma, un po' come con l'uranio impoverito che è uno scarto e quindi ha un ottimo rapporto qualità prezzo che fa trascurare a chi ci investe i rischi documentati sulla salute (sono note le decine di morti italiani per l'uranio impoverito solo che è molto difficile dimostrarne in tribunale il rapporto di causa-effetto visto che le "prove" si basano su statistiche da interpretare: allo stato attuale delle cose mi risulta che difficilmente un giudice potrebbe dare ragione alle famiglie dei nostri militari caduti [tumori, linfomi, leucemie, ecc.]). Senza questo piccolo, ma neanche troppo a ben vedere, particolare probabilmente il rapporto costi/benefici li avrebbe fatti decidere diversamente: si troverebbero infatti nella nostra situazione.
Questo test è degli anni '70 ma chi di voi ricorda può confermare che quelli di Chirac nella seconda metà degli anni '90 apparivano analoghi: http://www.youtube.com/watch?v=CBnzoxWFBwQ
Quando si parla del nucleare attuale definendolo "economicamente vantaggioso" si parla di bilanci dove non figurano i costi DELLO STATO (non di privati!!!!!!!!!) per lo smantellamento delle centrali e lo stoccaggio delle scorie. Insomma è un po' come dire che una macchina costa 10.000€ senza però parlare dei costi per la rottamazione (nel caso dell'auto sono però bassi), della benzina, del meccanico e delle parti di ricambio (non parliamo poi dei costi di riparazione in caso di incidenti). Se la bolletta elettrica fosse anche un po' più bassa, soldi che si pagano con le tasse verrebbero dirottati verso lo smantellamento di quelle centrali (che durano 20-30 anni mediamente) e per lo stoccaggio delle scorie. Quelle spese ELEVATISSIME non vengono conteggiate perchè si riescono a nascondere molto facilmente se chi ascolta non conosce BENE come stanno in realtà le cose. Basta infatti parlare solo delle **presunte** bollette elettriche più basse.
A tal proposito leggo anche oggi (non sono grosse novità ma solo un paio di articoli che confermano quanto spesso dicono personalità competenti e fuori dal conflitto d'interessi con aziende che vendono tecnologia nucleare di 3a generazione) di fatti e documentazione che sconsiglia dall'imbarcarsi nel costoso (ed ora a quanto pare pure rischioso) nucleare EPR:
Boh, per me solo in Italia si discute del nucleare come risorsa pacifica.
In buona parte del resto del mondo è oramai un dato assoluto che sia sviluppabile senza alcun tipo di remora.
L'11 Febbraio 2010 è arrivata dall’Unione Europea l’ennesima procedura di infrazione a carico dell’Italia proprio sul meccanismo del decommissioning nucleare oltre che sui sussidi Cip 6 alle energie rinnovabili e “assimilate”.
http://www.radicali.it/view.php?id=152931
Non abbiamo adempiuto ai regolamenti nel campo dello smantellamento delle vecchie centrali di 30-40 anni fa presenti sul nostro territorio (oltre a non avere stoccato in tutti questi anni in un sito definitivo le nostre scorie radioattive) e vogliamo far credere alla gente che con le ipotetiche nuove centrali (che secondo il piano del Governo soddisferanno fra circa 30 anni circa il 5.5% del fabbisogno energetico italiano) faremo tutto per bene.
Nucleare: il governo rimanda al 2013 l'individuazione dei siti... dopo le elezioni politiche
http://www.radicali.it/view.php?id=155539
Ovviamente nessuno spottone con conferenza stampa e passaggio h24 in tutti i TG (lottizzati o di proprietà di Papi) per farlo sapere all'elettorato.
Di questo fallimento però c'è da esserne non troppo dispiaciuti visto che SE verrà fatto un piano energetico valido alternativo potrebbe esserci un risparmio consistente e una maggiore tutela per l'ambiente.
P.S. Scajola ai tempi del precedente Governo Berlusconi riuscì a fare in modo che l'Alitalia (controllata dallo Stato e operante su diverse tratte IN REGIME DI MONOPOLIO) operasse un volo di linea in perdita da un aeroporto vicino alla sua residenza con destinazione Roma. Questo "benefit", secondo la fonte che cito, sarebbe costato alla collettività ben oltre 1 milione di € (viaggiava quasi sempre semivuoto, anche quando ci posava le chiappe Scajola). Ai tempi dell'ultimo Governo Prodi venne cancellato questo scempio.... poi ovviamente reintrodotto, senza farlo sapere troppo in giro, dall'attuale Governo Berlusconi di cui Scajola è nuovamente ministro (dopo essere stato "trombato" ai tempi del G8 a Genova ora l'hanno riabilitato). (fonte: Report)
P.P.S. Sebbene l'attuale governo nel parlare (o pubblicizzare?) di nucleare non lo dica, in Francia l'avventura nucleare si è rivelata un giocattolo costosissimo e se non esportassero tecnologia e servizi (sono in grado di farlo visto che per gli spaventosi investimenti fatti negli ultimi 50 anni sono fra i leader mondiali del settore) probabilmente si sarebbero visti costretti a fare dietrofront (invece attualmente ci producono circa il 60% dell'energia elettrica dopo aver ricoperto il paese di centrali nucleari di terza generazione e precedenti; dipendono da stati esteri per gli approvigionamenti di uranio e se come pare nei prossimi decenni il prezzo di questa materia prima dovesse schizzare verso l'alto vedrebbero divenire ancora più antieconomico il loro mega-giocattolone di stato e tenuto in vita in condizioni di MONOPOLIO). Un altro particolare sulla Francia che l'attuale governo non dice è che la questione nucleare in quel paese NON è frutto di scelta democratica da parte dei cittadini in quanto non è tema discutibile alle elezioni. fonte: Bernard Laponche (fisico ed economista dell'energia, esperto di nucleare francese e consulente energetico del governo francese) http://fr.wikipedia.org/wiki/Global_Chance
Giusto giusto in seguito all'11 Settembre, e poi mai più, se n'è parlato un po' sotto elezioni poichè si è dibattuto sul fatto se i reattori EPR francesi di 3a generazione fossero o meno a prova di attacco con aerei di linea (non lo sono ) ma, a parte quel caso, in Francia non si prendono in considerazione democraticamente alternative poichè la questione nucleare non è tema su cui si consente la scelta ma è imposto per via di scelte strategiche fatte decenni fa (un po' come le basi NATO o le atomiche tattiche americane presenti sul suolo italiano). I costi di decommissioning delle miriadi di centrali francesi, molte delle quali ormai obsolete, sono infatti ASTRONOMICI e non è pensabile fare una riconversione. Chi pagherà il decommissioning delle centrali francesi? OVVIAMENTE i cittadini visto che nessun privato con le attuali tecnologie potrebbe permetterselo.
Torino, 20 marzo 2010 - 09:48
La bufala del nucleare all'italiana e l'analisi critica dell'esperienza francese:
http://www.radioradicale.it/scheda/299852/la-bufala-del-nucleare-allitaliana-e-lanalisi-critica-dellesperienza-francese
AGGIUNTA (11.16 30/04/2010): ERRATA CORRIGE la memoria mi ha tradito, succede. Il Ministro Scajola non si dimise in seguito alle numerosi voci che gli chiedevano di fare un passo indietro dopo la disastrosa gestione della sicurezza nei giorni del G8 di Genova ma bensì nei giorni successivi ad aver pronunciato in pubblico la frase: "Biagi era un rompicoglioni!". L'allora Ministro dell'Interno Scajola si riferiva al giuslavorista Marco Biagi ucciso dalle Nuove Brigate Rosse a Bologna il 19 marzo 2002 all'età di 51 anni. Scajola "aveva privato Marco Biagi della scorta, richiesta da Biagi solo pochi mesi prima proprio per timore di attentati da parte dell'estremismo di sinistra. Dopo che gli fu tolta la scorta ne fece nuovamente richiesta al Ministero del Lavoro, presso cui operava, in quanto non si sentiva sicuro e riceveva minacce di continuo. Questa non gli fu accordata. I colpevoli stessi ammisero che avevano deciso di colpire proprio lui in quanto era un personaggio di grande visibilità e allo stesso tempo poco protetto." (quest'ultimo virgolettato è tratto da wikipedia)
Io sono favorevole.
All'installazione delle centrali del tipo scelte dal Governo, al costo stabilito da loro e nei luoghi scelti da loro, o favorevole alle centrali nucleari in linea teorica? Perchè in linea teorica sono favorevole anche io, per il nostro caso specifico resta però sul tavolo il problema dell'antieconomicità (è una bufala quella che gli Italiani al netto di tutte le spese risparmieranno grazie all'installazione delle centrali di EDF, chiunque se ne intenda e non abbia interessi in ballo lo ammette candidamente) e dell'inesistenza allo stato attuale delle cose di un "sito geologico" per le scorie (non è ancora stato trovato, OVUNQUE nel mondo attualmente non è stato trovato un sito con queste caratteristiche). In alcuni contesti è probabile che l'attuale tecnologia nucleare possa avere un senso... anche io non lo metto in dubbio.
Quando poi si sente il rapporto di Greenpeace che dice che entro il 2050 con le attuali tecnologie e con l'attuale ritmo di sviluppo scientifico, l'Europa potrà (volendolo...) essere indipendente dalle fonti non rinnovabili per la produzione di energia elettrica, e che l'Italia secondo un importante gruppo di studio sugli aspetti economici delle energie rinnovabili con sede in U.S.A. potrà produrre con un guadagno netto anche senza incentivi di stato energia elettrica col Sole entro il 2011 mi viene da avere GROSSI DUBBI sull'opportunità di buttarsi così tardi nel campo del nucleare. Non avere scorie e costi di smantellamento infatti potrebbe darci un certo vantaggio competitivo sugli altri paesi quando il nucleare di terza generazione sarà una cosa preistorica (fra 10-20-30 anni, a seconda dello sviluppo nel campo scientifico della produzione di energia). Rischiamo di essere cornuti e mazziati. Pare che nel Paese non ci sia alcun dibattito serio in questi mesi, pare che la cosa non riguardi la gente. Mah...
Il solare è già più conveniente dal punto di vista economico del nucleare: http://www.corriere.it/scienze_e_tecnologie/energia_e_ambiente/10_luglio_27/solare-costi-nucleare_6c3ac74a-998b-11df-882f-00144f02aabe.shtml
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