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> Nucleare, favorevoli o contrari all'utilizzo di energia nucleare?
freespiritinever...
messaggio 6 Jun 2008 - 12:44
Messaggio #101


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allora per l'installazione ti danno un mega contributo statale e una fetta credo sia anche deducibile.

se non vuoi sfruttare l'energia che produci Enel te la paga. un'eventuale eccesso di produzione viene cmq comprato.

ovvio che di notte non va, quando c'è nuvolo va meno, come d'inverno. però funziona anche con accumulatore. (IMG:style_emoticons/default/icon_smile.gif)

cmq con 3-4 pannelli (spesa minima) hai l'acqua calda da aprile a settembre e un aiuto negli altri mesi (dipende dal meteo),

non dico che sia tantissimo ma pensate se in ogni casa fosse così.


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Galen
messaggio 6 Jun 2008 - 12:51
Messaggio #102


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Ah bè, certo che va usato un accumulatore! (IMG:style_emoticons/default/icon_smile.gif)
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Subversive
messaggio 6 Jun 2008 - 13:07
Messaggio #103


Gago
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Ragazzi, gli accumulatori di cui state parlando sono altamente inquinanti (quando finiscono la loro vita). Immaginate se ogni casa avesse dei pannelli solari. E per di più per produrre pannelli fotovoltaici bisogna utilizzare un processo produttivo anch'esso inquinante e pericoloso per la salute dell'uomo (il silicio utilizzato è cancerogeno). Considerando questo punto di vista, mi sembra che il nucleare sia l'unica soluzione: produce sì le scorie, ma esse possono essere conservate in luoghi sicuri senza che possano causare problemi di sorta.

Inoltre il costo dei pannelli poi è decisamente più elevato a parità di energia prodotta...

Con questo non sto dicendo che il nucleare da solo possa essere la soluzione. Se e dove è conveniente farlo è opportuno utilizzare altre forme energetiche, ma purtroppo il grosso della produzione dovrà (IMHO ovviamente) essere sostenuta dell'energia nucleare.

E ricordate poi che anche l'eolico, il fotovoltaico (vedi sopra), l'idroelettrico inquinano...
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Bobomerendone
messaggio 6 Jun 2008 - 13:19
Messaggio #104


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quoto Subversive, come avevo detto, anke le energie "pulite" han dei "panni sporchi", soprattutto per quel che riguarda il silicio.

CITAZIONE (Galen @ 6 Jun 2008 - 13:18) *
Permettimi di dubitarne. Paesi dove a malapena c'è da mangiare dovrebbero rinunciare a migliorare le loro condizioni nei modi conosciuti finora, solo perché chi li ha sfruttati e ha inquinato e inquina tuttora ha deciso che c'è troppo inquinamento? Forse sarebbe necessario, ma che lo accettino di buon grado mi pare fortemente utopistico.


Son stato poco chiaro: io non intendevo dire che dovrebbero fare a meno di tutta la tecnologia o quant'altro.
Dico che tutte le risorse che hanno gliele abbiamo ciullate noi, e gli abbiam, in particolar modo '900, fabbriche e quant'altro che avran anche portato delle buone cose (SOPRATTUTTO NELLA SANITA'), ma che gestendo noi europei, non permette a quei paesi di crescere, per quel che riguarda soprattutto il NOSTRO concetto di sviluppo.

Vi dico solo una cosa: il debito del 3°mondo (non so bene com'è inteso nella ricerca) per gli aiuti allo sviluppo, era d 49 miliardi, ora è 249 MILIARDI...., metteteci pur l'inflazione e quant'altro, ma qualcosa non torna..
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Galen
messaggio 6 Jun 2008 - 13:41
Messaggio #105


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Avete ragione, ho detto una cavolata, gli accumulatori non sono convenienti.
Ma questo non significa che siano necessari: l'energia viene già oggi messa in rete (che costa anche molto meno).

Per quanto riguarda l'inquinamento del fotovoltaico, questo non è l'unico modo di prendere energia dal sole... la centrale costruita in Spagna da Rubbia se non sbaglio è composta da semplici specchi, non pannelli fotovoltaici....

Messaggio modificato da Galen il 6 Jun 2008 - 13:45
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Bobomerendone
messaggio 6 Jun 2008 - 13:43
Messaggio #106


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CITAZIONE (Galen @ 6 Jun 2008 - 14:41) *
Avete ragione, ho detto una cavolata, gli accumulatori non sono convenienti.
Ma questo non significa che siano necessari: l'energia viene già oggi messa in rete (che costa anche molto meno).

posso scaricarla da Emule??? con cosa la spacchetto??? WinEn?? (IMG:style_emoticons/default/anne-sophie.gif) (IMG:style_emoticons/default/sarcastica.gif)
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bzbiz
messaggio 6 Jun 2008 - 13:44
Messaggio #107


Garantito al limone
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Credo che sia quasi superfluo dire che probabilmente non esiste un'unica alternativa agli idrocarburi ma che ci si debba indirizzare ad integrare varie alternative... Nucleare, solare, eolico, centrali, produzione locale, risparmio... ecc... ecc...

La fregatura degli idrocarburi è che ci fai tutto... mentre ogni alternativa fa una parte.
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Galen
messaggio 6 Jun 2008 - 13:47
Messaggio #108


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CITAZIONE (Bobomerendone @ 6 Jun 2008 - 14:43) *
posso scaricarla da Emule???

Non c'è bisogno, la scarichi dalla presa della corrente. E non hai neanche problemi con la Finanza. (IMG:style_emoticons/default/4.gif)
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Bobomerendone
messaggio 6 Jun 2008 - 13:51
Messaggio #109


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ragazzi, abbiamo la soluzione sotto gli occhi da anni e non ce ne rendiamo conto!!! (IMG:style_emoticons/default/icon_eek.gif) (IMG:style_emoticons/default/icon_eek.gif) (IMG:style_emoticons/default/icon_eek.gif) (IMG:style_emoticons/default/icon_eek.gif)

CONTROLLATE!!!!


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eric80
messaggio 6 Jun 2008 - 14:15
Messaggio #110


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Dal resto del carlino di oggi leggo:"Amburgo, stop ai rifiuti campani Radioattivi oltre la norma ".Io non sono sfavorevole al nucleare, ritengo che sia un tipo di energia pulita e poco pericolosa se gestita con criterio. Proprio questo è il punto: CON CRITERIO. In Italia il rischio è di ritrovarsi residui di scorie radioattive nella campagna, nelle discariche per rifiuti solidi urbani, negli inceneritori e nelle falde acquifere perchè siamo bene a conoscenza di come vengono gestite le cose quà da noi: l'articolo di giornale riportato ne è prova; come ne è prova la discarica di Chiainao (non sono contrario alla discarica, ma al fatto che verrà realizzata in deroga a numerose norme ambientali e sanitarie, italiane ed europee); come ne è la prova l'inceneritore di via conchetta che, se non fosse stato per i gruppi ambientalisti, oggigiorno starebbe ancora funzionando in forte deroga ai limiti di emissione italiani ed europei; come ne è prova l'incidente alla centrale di Caorso (di cui molti paiono non avere più memoria); come ne sono prova le continue entrate in funzione delle torce di emergenza del petrolchimico e le ridicole rassicurazioni dell'ARPA, "non è successo niente, non si sono rilevate variazioni dei parametri ambientali" (peccato che le centraline del petrolchimico rilevino solo due inquinanti, su i 50 che potrebbero uscire da un camino); come ne sono prova i rifiuti tossici e pericolosi della KarenB (ma perchè nessuno ha memoria di questi disastri), che dovevano essere temporaneamente stoccati a Ferrara e da più di 20 anni sono depositati in zona diamantina; come ne sono prova i rifiuti abbandonati lungo le strade della nostra provincia e mai eliminati dalle istituzioni...
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Bobomerendone
messaggio 6 Jun 2008 - 15:08
Messaggio #111


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cazzo Eric, come 3° messaggio non è mica male (IMG:style_emoticons/default/icon_mrgreen.gif)
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MJ83®
messaggio 6 Jun 2008 - 15:12
Messaggio #112


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@eric: sì ma da quanto ho sentito al TG il problema non sono la pulizia e la pericolosità, ma bensì il costo eccessivo, tanto che nel resto del mondo han deciso di non costruirne più... solo noi vogliamo iniziare a costruirne adesso, in ritardo come sempre!
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Bobomerendone
messaggio 6 Jun 2008 - 15:13
Messaggio #113


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il problema secondo CHI VUOLE COSTRUIRLE o secondo chi le vuole e basta? (IMG:style_emoticons/default/icon_confused.gif)
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MJ83®
messaggio 6 Jun 2008 - 15:15
Messaggio #114


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Se devo essere sincero non mi ricordo più chi era a parlare nell'intervista (IMG:style_emoticons/default/gratta.gif)
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eric80
messaggio 6 Jun 2008 - 16:30
Messaggio #115


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Secondo me bisogna fare un po' la tara a quello che sentiamo e vediamo sulle nostre televisioni, il fatto è questo:
- che non si costruiscano più non è vero: in inghilterra, leggendo il Times di circa due settimane fa (se poi interessa cerco l'articolo), pare se ne vogliano realizzare 5, da quanto ne sò in finlandia nel 2010 o 2011 ne verrà terminata un'altra, in francia pare ne realizzeranno 2 nuove + una in costruzione, in cina ne realizzeranno una quindicina (si tenga presente che la costruzione, iter amministrativo+realizzazione, in genere non è inferiore ai 10 anni. In Italia probabilmente potrebbe essere superiore). La questione secondo me centrale è che questi paesi (quelli europei e gli usa) realizzano le centrali nuove per poter spegnere quelle vecchie, meno sicure e sicuramente meno efficienti. Questi paesi hanno un vero è proprio programma energetico nazionale che cerca di guardare di trentanni in trentanni, in italia non esiste il guardar lontano: si è parlato per tre anni di turbogas, e via con le turbogas, poi di biomasse e rifiuti, e giù inceneritori e sistemi di combustione a biomasse (che, se me lo permettete, sono la più grossa truffa economica e ambientale di questo paese), negli ultimi due anni si è parlato del fotovoltaico, e così si è fatto, oggi si parla solo e soltanto di nucleare, senza sapere qual'è l'effettiva produttività dell'italia perchè le centrali turbogas iniziate sette anni fa tra blocchi e proteste sono quasi tutte ancora spente.

- per quanto riguarda i costi è vero, non sono così vantaggiose come dicono, ma soprattutto in italia: i costi sono di costruzione, di funzionamento e di smaltimento, vediamoli un attimo:
COSTRUZIONE: in italia la tav costa 2,5 volte al km di più che in inghilterra, 2 volte di più che in francia. Perchè? Perchè quando i soldi sono pubblici ci mangiano un po' tutti, pensate cosa accadrebbe per una centrale nucleare, di quanto lieviterebbe il costo. Pensate all'ospedale di Cona (preventivo: 60 milioni in 5 anni, costi non definitivi: 250 milioni in 14 anni)
FUNZIONAMENTO: i paesi che stanno ORA sostituendo le proprie centrali con più moderne ed efficenti, con quantità di materiale minore potranno produrre più energia di quanta ne producano ora, ciò significa: meno materiale, più "spremuto", meno costi del materiale (il cui prezzo sta iniziando a salire significativamente). I paesi che si sono dotati di un piano trentennale o più ora possono fare i loro calcoli e vedere se gli conviene comprare plutonio, gas naturale o pannelli solari.
SMALTIMENTO: in italia tale costo in genere si finge di non vederlo, ma qui incide molto più che negli altri paesi perchè è più complesso e difficile realizzare depositi essendo un paese sismico e densamente popolato (ciò significa costi che lievitano di molto). Tornando inoltre al post precedente, il fatto di gestire male il nucleare implica un costo ulteriore, che è quello ambientale: un po' di scorie che penetrano in falda che costo danno? Compromettono il territorio per migliaia di anni, e il rischio in italia è più alto che altrove, come dicevo prima. Siamo disposti ad accettarlo? soprattutto in un paese che basa la propria economia sul turismo?
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Boris
messaggio 6 Jun 2008 - 17:01
Messaggio #116


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bello ed interessante il tuo post ma: con tanto pessimismo allora non si fa niente? stiamo fermi per paura di sbagliare?
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Edoardo83
messaggio 6 Jun 2008 - 17:08
Messaggio #117


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CITAZIONE (Galen @ 6 Jun 2008 - 12:09) *
Si, bè, visto che il vicino trova conveniente usare una stufa a monossido di carbonio non mi sembra il caso di convincerlo a cambiare idea, molto meglio cominciare ad usarne una anche noi. Si, mi hai convinto. (IMG:style_emoticons/default/icon_mrgreen.gif)


Ma che stai dicendo? convincere i Francesi a cambiare? ahahahah.. per favore dai.. entrare in casa altrui e convincere i Francesi a passare ad un altro tipo di energia.. con quale titolo glielo diciamo? con il titolo di paladini dell'energia pulita e della pulizia dopo che a Napoli succede quel che sta succedendo?

(IMG:style_emoticons/default/dont.u.get.it.4.gif)

L'unico contro che vedo qui è l'enorme spesa per costruire queste centrali e le lungaggini con cui si protrarranno i lavori di costruzione..

Messaggio modificato da Edoardo83 il 6 Jun 2008 - 17:11
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eric80
messaggio 6 Jun 2008 - 18:43
Messaggio #118


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CITAZIONE (Boris @ 6 Jun 2008 - 18:01) *
bello ed interessante il tuo post ma: con tanto pessimismo allora non si fa niente? stiamo fermi per paura di sbagliare?


Secondo me la prima cosa da fare è trovare una classe politica degna di tale nominativo, sia a livello locale che nazionale..non è un discorso di destra o sinistra, ma di avere a cuore il proprio paese e il prossimo.

Per quanto riguarda l'energia, in teoria ci sono persone pagate fior fiori di quattrini per studiare, valutare e prendere decisioni, il problema è che troppo spesso si mettono assieme politici che pensano al proprio tornaconto che seguono indicazioni di specialisti o incompetenti o che hanno interessi in gioco.

Ti faccio un esempio: un ingegnere mio conoscente che lavorava in un ente pubblico a Ferrara si è licenziato perchè diceva che i dirigenti gli chiedevano cose che tecnicamente non avevano senso: all'università e con l'esperianza aveva imparato che il modo migliore per fare una certa cosa era così, loro gli chiedevano di farla diversamente perchè lo chiedeva il politico di turno, preferivano cosà piuttosto che così...e la cosa più pesante da digerire era che chi gli diceva di fare in un certo modo in realtà era totalmente ignorante sulla materia.
Oppure pensa: una persona che deve prendere decisioni per la collettività viene stipendiata da chi, ad esempio, gestisce l'inceneritore (che di fatto è un'azienda privata), oppure se il sindaco di una città viene assunto dalla azienda che ha costruito una centrale energetica nettamente sovradimensionata nella stessa città che amministra. O ancora, se chi ci governa è lo stesso propietraio di 3 reti televisive su 7.
Io non sono contrario a incenerire i rifiuti, produrre energia, avere 3 reti televisive; sono contrario alla commistione politica-azienda...il politico pensa ai cittadini, l'azienda pensa a fare soldi, basta: se ciascuno "tira" dalla sua parte si trova il giusto equilibrio. Secondo me questa è una cosa da fare, risolto questo piano piano andrà tutto a posto.

Tornando all'energia: il governo inglese, ad esempio, centrali e non centrali, ha stabilito che dal 2030 il 50% dell'energia della nazione sarà di origine eolica. Per questioni ambientali? No, o almeno non solo, ma perchè si sono fatti quattro conti in tasca, hanno visto l'andamento dei combustibili fossili, del plutonio, hanno previsto un miglioramento della tecnologia eolica e hanno deciso..sanno già che salvo cambiamenti, avranno un futuro prossimo anche nucleare e quello successivo fortemente eolico.
Ho vissuto un anno in inghilterra a 20 km da una centrale nucleare, tra l'altro l'ho anche visitata, nessun problema se fosse in italia, il problema è come verrà gestita, se rinizia il teatrino azienda-politica la catastrofe è servita.
Io la soluzione purtroppo non la ho, potrei averla se potessi, anzichè lavorare nel mio campo, studiare, valutare, cercare informazioni e documentarmi sui moltepici aspetti, ma questo tempo io non l'ho...ci sono altri che vengono pagati per fare questo, ma non lo fanno...o lo fanno male.

Un'altra cosa: vedevo che nella discussione si guarda con sospetto al fotovoltaico. In effetti è vero che l'impatto energetico per realizzare un pannello fotovoltaico attuale è di poco inferiore all'energia che attualmente il pannello produce, fino a 5 anni fà però il rapporto era negativo (sprecavo più energia per farlo di quella che producevo), nei prossimi 5 anni diventerà ulteriormente vantaggioso. E' una sorta di effetto traino: se nessuno li usa, non c'è ricerca e evoluzione, se si iniziano ad utilizzare si inizia a studiarli, i costi di produzione si abbassano e diventano più efficenti. (Stesso discorso per il nucleare, che però paga tempi di evoluzione molto più lunghi. Il nucleare "di quarta generazione" sarà effettivo tra 30 anni).
A proposito, i ferraresi dovrebbero essere orgogliosi di questo fatto che vi riporto, e che fa ben sperare per il futuro:

http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4...amp;type=Libero

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Galen
messaggio 6 Jun 2008 - 19:12
Messaggio #119


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CITAZIONE (Edoardo83 @ 6 Jun 2008 - 18:08) *
Ma che stai dicendo? convincere i Francesi a cambiare? ahahahah.. per favore dai.. entrare in casa altrui e convincere i Francesi a passare ad un altro tipo di energia.. con quale titolo glielo diciamo? con il titolo di paladini dell'energia pulita e della pulizia dopo che a Napoli succede quel che sta succedendo?


Era una metafora, prendere le cose alla lettera non fa sembrare migliore il tuo ragionamento (e l'esempio dell'immondizia di Napoli non gioca esattamente a favore neanche di un'ipotesi nucleare).
Se (per ipotesi) ritenessi una cosa pericolosa, dannosa e sconveniente, dovrei farla lo stesso perché lo fanno gli altri, invece di cercare alternative che potrebbero andare meglio per tutti e dare l'esempio che ritengo più giusto? Se ho opinioni diverse dalla maggioranza non voto come questa, anche e soprattutto se è improbabile vincere le elezioni.
Questo non significa che si debba ritenere il nucleare pericoloso, sconveniente, ecc. ma almeno porsi il problema invece di spazzare via ogni considerazione in base a quello che fanno i francesi o chi per loro, secondo me.

Messaggio modificato da Galen il 6 Jun 2008 - 19:13
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Edoardo83
messaggio 6 Jun 2008 - 19:18
Messaggio #120


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dal tuo post di prima ho capito che noi italiani avremmo dovuto dir su ai francesi perchè usano il nucleare.. allora io ti ho risp che non abbiamo titolo per impedir loro di usarlo.. e che quindi se lo usano loro che sono al confine cambia poco che noi ce l'abbiamo o no dal punto di vista dellla pericolosità..
ho anche detto i miei dubbi ed a cosa si riferiscano..
i dubbi possono essere fonte di intuizioni quindi è sempre utile ascoltarli..

Messaggio modificato da Edoardo83 il 6 Jun 2008 - 19:20
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Galen
messaggio 6 Jun 2008 - 19:59
Messaggio #121


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E' chiaro che le centrali al confine sono un punto da mettere in conto (mica lo ignoro), ma non cancellano ogni considerazione sul rischio (lo dico a te solo perché sei capitato in questo momento, ma è un tormentone che ripetono in molti): più focolai, più probabilità è chiaro.
Inoltre, ad esempio, le centrali estere hanno parecchi anni e un giorno saranno smantellate: se nel frattempo si saranno trovate altre soluzioni magari quei Paesi potrebbero decidere di uscire dal nucleare (noi l'abbiamo fatto per molto meno, giusto o sbagliato che fosse). Ammesso e non concesso di non vedere di buon occhio il nucleare, se si costruiscono nuove centrali il processo si rimanda sempre...

Messaggio modificato da Galen il 6 Jun 2008 - 20:02
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Boris
messaggio 15 Jun 2008 - 12:58
Messaggio #122


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TRE PROBLEMI PER IL NUCLEARE
di Filippo Cavazzuti 10.06.2008
Dopo l'improvviso annuncio del ritorno al nucleare, èopportuno ragionare quantomeno sugli assetti proprietari di questa industria, sulla regolamentazione del settore, sulle previsione di prezzo dei combustibili e sulla redditività degli impianti. Cerchiamo di farlo guardando alle scelte di Regno Unito, Francia e Finlandia, che nei venti anni di rinuncia del nostro paese hanno deciso di continuare a utilizzare e potenziare l'energia nucleare. Esempi che possono aiutarci a evitare una impervia via italiana al nucleare.

Lasciate alle spalle le prime reazioni all’improvviso annuncio di ripresa del nucleare e in attesa che si formi, se si formerà, una opinione pubblica decisamente a favore di tale opzione, e che gli esperti indichino di quale generazione (terza, quarta o intermedia) debbano essere le nuove centrali nucleari, vale la pena di cominciare a riflettere su alcuni problemi che inevitabilmente si presenteranno sul campo per effetto di tale scelta.
A venti anni dall’abbandono del nucleare, la memoria può risultare appannata, è opportuno quindi riferirsi a quanto già sperimentato nei tre paesi europei (Regno Unito, Francia e Finlandia) che hanno deciso di continuare a utilizzare e potenziare l’energia nucleare; ciò per evitare una impervia via italiana al nucleare. È opportuno dunque ragionare quantomeno sugli assetti proprietari dell’industria nucleare, sulla regolamentazione del settore, sulle previsione di prezzo dei combustibili (uranio) e sulla redditività degli impianti.

GLI ASSETTI PROPRIETARI

In Francia, si sa, tutto il controllo l’industria elettrica (Edf, Areva Np ex Framatome e Cogéma, Eurodif-Eur0pean Gaseous Diffusion Uranium Enrichment Consortiun) è nelle mani dello Stato. Inoltre, la Francia vende energia elettrica anche fuori dai confini domestici .
Nel Regno Unito, nel 1989 venne decisa la privatizzazione dell’industria elettrica dopo avere scorporato le centrali governate dal Central Electricity Genereteng Board e fatte confluire nelle mani pubbliche di Nuclear Electrica Plc e di Scottish Nuclear Ltd Impresa pubblica, interamente posseduta dal governo inglese dal 1984 è anche British Nuclear Fuels Plc responsabile per il decommissioning e i servizi tecnologici.
In Finlandia la società Fortum Oyj, creata nel 1998 per coprire la generazione, la distribuzione e la vendita dell’energia elettrica oltre che la manutenzione degli impianti, è una società quotata, la cui maggioranza (51 per cento) è nelle mani del governo finlandese. Fortum vende energia anche nei paesi baltici, alla Polonia e nei paesi del nord ovest della Russia.
Se ora volgiamo lo sguardo all’Italia e all’Enel (che alcuni vorrebbero privatizzare) in particolare, osserviamo che con il 21,8 per cento del suo capitale nelle mani del ministero dell’Economia e con il 10,35 per cento nelle mani della Cassa depositi e prestiti, la società è scalabile solo nel caso di acquisto sul mercato di dimensioni tali da promuovere un’Opa totalitaria. È però anche vero che l’Enel è difesa dai poteri speciali ancora oggi nelle mani del ministero dell’Economia.
Ma nel caso che, come già è stato sostenuto da soggetti interessati, Enel produca e gestisca centrali nucleari che si fa? Si fa gli indifferenti oppure Enel si ricompra sul mercato le azioni sufficienti per giungere al controllo di diritto, il 51 per cento del capitale? Oppure, si scorpora da Enel quel po’ di nucleare che ha e lo si conferisce da una impresa pubblica? La si nazionalizza per la seconda volta? E i privati che vogliono entrare nel settore nucleare, sarà loro permesso oppure vietato e, se sì, in base a quali condizioni di legge? Oppure tutto il settore nucleare finirà nelle mani delle ex municipalizzate governate dagli enti pubblici locali, che molti vorrebbero invece privatizzare? Oppure andrà nella Cassa depositi e prestiti? Tutte soluzioni possibili, anche se non tutte egualmente raccomandabili, ma su cui sarebbe bene ragionare.

LA REGOLAMENTAZIONE

Francia, Regno Unito e Finlandia, seppure in presenza di imprese pubbliche, hanno previsto con legge una potente e pervasiva regolamentazione del settore, in alcuni casi anche tramite l’istituzione di una apposita autorità.
In Finlandia per effetto del Nuclear Energy Act del 1987 è stata istituita la Finland Radiation and Nuclear Safety Autority responsabile dell regolamentazione e della supervisione.
Nel Regno Unito, per effetto di una complessa legislazione,avviata nella metà degli anni Cinquanta, le competenze sono ripartite tra diversi organi di governo tra cui lo Health and Safety Executive e il correlato Nuclear Safety Directorate, che rilascia le licenze e definisce gli standard di sicurezza degli impianti.
In Francia nel giugno del 2006 stata costituita la Autorité de sureté nucléaire per controllare, tra l’altro, le attività nucleari civili al fine di proteggere il pubblico e l’ambiente dai rischi legati alle attività nucleari.
I pochi esempi riportati attestano la copiosa attività legislativa e regolamentare che i diversi paesi che ancora promuovono il nucleare hanno dovuto approntare.
L’Italia non dispone di alcunché al riguardo e non è pensabile che con pochi aggiustamenti possa essere riconvertita l’Enea o l’Autorità per l’energia elettrica e il gas. Si dovrà anche scegliere tra una regolazione affidata a qualche ministero oppure a una nuova autorità indipendente evitando sovrapposizioni di funzioni. Un lungo processo legislativo dunque si impone, che dovrebbe portare a risultati bipartisan onde evitare che nell’alternarsi delle maggioranze l’industria nucleare subisca un devastante processo di stop and go. Un settore nucleare a singhiozzo sarebbe uno spreco enorme di risorse umane e finanziarie.

PREZZO DELL'URANIO E REDDITIVITÀ DEGLI IMPIANTI

Non molte sono le miniere di uranio nel mondo. Oggi meno di venti paesi estraggono il metallo, ma i più importanti sono appena tre: Australia, Kazachstan e Canada, che contengono circa il 50 per cento delle riserve note. (1) Seguono il Niger, la Russia, la Namibia, l'Uzbekistan, gli Usa, il Sudafrica e la Cina. E poiché i paesi sono così pochi, e alcuni anche molto poveri, si formerà una nuova Opec dell’uranio al pari di quanto fanno gli emirati? O, nel caso dell’Italia, si avrà una dipendenza dai paesi produttori come nel caso del gas russo? Si aggiunga che non esiste un mercato multilaterale degli scambi di uranio, ma soltanto contratti bilaterali. In queste condizioni, quale sarà il prezzo dell’uranio tra quindici o venti anni quando le centrali italiane saranno a regime ? Era di 7 dollari per libbra nel 2001, ma di oltre 120 dollari nel 2007. Continuerà a crescere nel lungo termine? E se crescesse di più del prezzo del petrolio o del gas, che fine farebbe la produzione di energia delle centrali nucleari? Dovrebbe essere sussidiata dal bilancio pubblico?
E se ad esempio nel futuro dovesse risultare più vantaggioso l'utilizzo delle centrali a gas rispetto a quelle nucleari, magari gestite da società per azioni - pubbliche o private che siano - che hanno fatto appello al pubblico risparmio per il finanziamento dei loro colossali investimenti, non si renderebbe quanto meno necessaria la ricerca di nuovi acquirenti e di nuovi mercati su cui collocare l'energia prodotta in Italia? Altrimenti, come ammortizzare gli impianti delle società quotate e difenderne il valore di mercato? Non a caso Francia e Finlandia, temibili concorrenti, già vendono energia elettrica anche fuori dei mercati domestici.
Sono soltanto alcuni interrogativi tra i tanti che vengono alla mente, come ad esempio quello del reperimento degli ingegneri nucleari non più prodotti dalla nostra università, a cui si dovrebbe cominciare a rispondere se, dopo il primo annuncio, si vuole evitare di imboccare una rovinosa via italiana al nucleare.

(1)Cfr,www.world-nuclear.org/info/inf75.html/


http://www.lavoce.info/articoli/pagina1000456.html
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musti
messaggio 18 Jun 2008 - 21:06
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Miss Alcolizzata
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allora, attualmente penso che nè a livello economico nè a livello gestionale , l'italia possa sobbarcarsi delle centrali nucleari....semplicemnte xkè ogni settore dell'economia italiana langue: primo fra tuttti la ricerca, medico/tecnologica/biotecnologica....come pensiamo di poter CONTROLLARE una tecnologia così potente se nn abbiamo nè i macchinari, nè il personale adeguato? dove sono i ricercatori, i laboratori e le strutture che ci permettono di conoscere e sviluppare questa enorme risorsa di energia? ora come ora sono assolutamente contraria al nucleare. Ma qualora fossimo in possesso di teams di scienziati motivatio e competenti, di un'università dinamica che forma davvero il ricercatore e non che gli sega le gambe o che lo costringe a scappare xkè in italia muore di fame,e qui non mi inoltro in questioni prettamente economiche perchè sono ignorante, posso affermare che l'energia nucleare potrebbe davvero essere il futuro. Purtroppo come al solito le grandi scoperte vengono utilizzate per fini assolutamente ignobili, e questo fa si che tutto si fermi e che il potenziale beneficio che ne si potrebbe trarre viene inabissato per favorire la distruzione e l'avidità.
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MJ83®
messaggio 18 Jun 2008 - 21:11
Messaggio #124


Vaizard
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A me più che altro preoccupa, dato che ci troviamo in Italia, che fine potrebbero fare le scorie radioattive prodotte dalle centrali... probabilmente sotto terra da qualche parte (IMG:style_emoticons/default/autoironia.gif)
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musti
messaggio 18 Jun 2008 - 21:12
Messaggio #125


Miss Alcolizzata
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..........esatto.........come se nn ne avessimo abbastanza (IMG:style_emoticons/default/autoironia.gif)
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