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> Grillo E Le Liste Civiche, i cittadini delusi hanno una nuova speranza
Eurostar
messaggio 17 Sep 2007 - 10:02
Messaggio #1


Imbambì
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Vi posto direttamente dal blog di Beppe Grillo:
"E adesso? Dopo il V-day?
La parola è ai cittadini. Ogni Meetup, ogni gruppo può, se vuole, trasformarsi in lista civica per le amministrazioni comunali.
I cittadini devono entrare in politica direttamente. Per la loro tutela e per quella dei loro figli.
I Comuni decidono della vita quotidiana di ognuno di noi.
Possono avvelenarci con un inceneritore o avviare la raccolta differenziata. Fare parchi per i bambini o porti per gli speculatori. Costruire parcheggi o asili. Privatizzare l’acqua o mantenerla sotto il loro controllo.
Dai Comuni si deve ripartire a fare politica con le liste civiche.
Le liste che aderiranno ai requisiti che pubblicherò sul blog tra qualche giorno avranno la certificazione di trasparenza “beppegrillo.it”. Tra i requisiti ci saranno, ad esempio, il non essere iscritti a partiti ed essere incensurati.
Le liste potranno comunque chiamarsi come gli pare ed essere autonome nella loro azione. Ci potranno anche essere più liste in una stessa città.
Le liste certificate saranno pubblicizzate dal blog e messe in condizione di scambiarsi informazioni e esperienze attraverso una piattaforma comune on-line che sarà messa a disposizione, sempre attraverso il blog.
Io non parteciperò a nessuna manifestazione nei prossimi mesi. Non sto promuovendo la presentazione di nessuna lista civica, né locale, né nazionale.
La loro voce i partecipanti del V-day non la prestano a nessuno. Sono i megafoni di sé stessi. I cittadini che si fanno politica.
Per le liste civiche rimanete sintonizzati sul blog. Stay tuned."

Ed ecco le reazioni politiche:

Di Pietro:
"Per fortuna che c'e' Grillo". Intervenendo ai microfoni di Radio Citta' Futura in merito all'ultima proposta di Beppe Grillo, il ministro alle Infrastrutture e leader dell'Idv, Antonio Di Pietro, spiega: "invitare gli elettori insoddisfatti a mettersi insieme con delle liste civiche trovo che sia un'ottima idea. Perche' io dovrei criticare e impedire a questa gente di mettersi in competizione. Vinca il migliore". Secondo l'ex pm, "Grillo non vuole uccidere i partiti, lui dice soltanto ai cittadini italiani che questi partiti mantengono una classe dirigente di cui non abbiamo piu' fiducia. Quindi non e' il partito in se', e' chi ci sta dentro. La verita' - ha concluso Di Pietro - e' che ai miei colleghi gli rode".(Repubblica.it)

Pecoraro Scanio:
PECORARO: LISTE V-DAY ALLEATE IMPORTANTI PER AMBIENTE - «Avvio della raccolta differenziata per evitare la costruzione degli inceneritori, nuovi parchi e no alla privatizzazione dell’acqua: se sono questi i temi sui quali si impegneranno le liste civiche che vorrebbe Beppe Grillo, un benvenuto non glielo toglie nessuno» ha scritto il presidente dei Verdi e ministro dell`Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio sul suo blog, commentando lì'annuncio di Beppe Grillo.(Corriere.it)

Fassino:
«Non è mandando a quel paese la politica che si salva l'Italia. La politica è quella cosa che riempie degnamente la vita». In Italia «c'è una politica pulita, che noi sentiamo il dovere di mettere al servizio del Paese», anche se ha aggiunto di essere assolutamente consapevole che «dietro quell'umore antipolitico ci sono inquietudini e febbri che corrono sotto la pelle della società italiana».Ma «la risposta al disagio dei cittadini non può venire dalle caricature demagogiche e delle denigrazioni popolustiche». (Corriere.it)

Casini:
«Ieri Grillo è andato alla Festa dell'Unità e ha preso a pesci in faccia i dirigenti Ds. Cosa c'è dietro? C'è una politica senza ideali, pavida che riflette Grillo alla sindrome di Stoccolma di chi ha subalternità tossicologica rispetto al proprio carceriere». "La piazza della sinistra non crede più a nulla e allora diventa subalterna a Grillo che la massacra". (Quotidiano.net)

Voi cosa ne dite?
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bzbiz
messaggio 17 Sep 2007 - 10:06
Messaggio #2


Garantito al limone
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Che Casini meno parla meglio è...

Che Pecoraro è un paraculo

Che Fassino vive in un mondo fantastico dove le marmotte confezionano cioccolate...

Che Di Pietro non ha capito che tra i "politici" e i "partiti" c'è anche lui...
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Eurostar
messaggio 17 Sep 2007 - 10:09
Messaggio #3


Imbambì
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Sondaggio di Renato Mannheimer,tratto da Corriere.it:

C'è tra gli italiani un'estesa voglia di votare Beppe Grillo, dopo le ultime esternazioni del comico genovese. Il 17% preannuncia senz'altro il proprio suffragio, il 33% «lo prenderebbe comunque in considerazione». E i consensi appaiono maggiori tra chi oggi vota per i partiti del centrosinistra.
Il successo delle iniziative di Beppe Grillo ha scosso il mondo politico e suscitato commenti preoccupati da parte di leader e osservatori. Motivati, per la verità, più dal timore che le performance del comico possano scombussolare l'assetto politico attuale che dal merito delle proposte avanzate, rimaste, tranne rare eccezioni, completamente ignorate.Dal punto di vista dell'opinione pubblica, il consenso per le attività di Grillo è invece assai ampio, tanto che Diamanti lo ha stimato nel 43% della popolazione.
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freespiritinever...
messaggio 17 Sep 2007 - 10:25
Messaggio #4


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CITAZIONE (bzbiz @ 17 Sep 2007 - 11:06) *
Che Casini meno parla meglio è...

Che Pecoraro è un paraculo

Che Fassino vive in un mondo fantastico dove le marmotte confezionano cioccolate...

Che Di Pietro non ha capito che tra i "politici" e i "partiti" c'è anche lui...


(IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/piero.gif)
lo hai già scritto tu...

però dai, almeno Di Pietro è stato onesto..(strano) a differenza di altri..
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Senbee Norimaki
messaggio 17 Sep 2007 - 11:21
Messaggio #5


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Bah.
È l'ennesima lista "apartitica", di fatto che diventa un trampolino di lancio per altri partiti o - dio ce ne scampi - per la formazione di un nuovo partito. Ce ne sono state tantissime in passato (ricordate "L'uomo qualunque" e "il Partito del melone"?) e sono tutte finite negli stessi modi.
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Stefano79
messaggio 17 Sep 2007 - 11:23
Messaggio #6


Peso
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Mi sembra una bella iniziativa e spero che rimanga con questi presupposti, ossia che Grillo non faccia l'errore di lasciarsi tentare dall'opportunità di scendere direttamente in politica nel senso di farsi eleggere deputato o roba simile. L'idea del cittadino che riprenda in mano le redini della politica è affascinante come l'idea di rimodernare il concetto stesso di politica che non dev'essere un mestiere ma un servizio reso da persone il più possibile competenti.
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margu
messaggio 17 Sep 2007 - 12:37
Messaggio #7


Figazz
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Anche a me, come a Stefano, pare una bella iniziativa (IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/sisi.gif) finalmente anche la gente comune può dire la propria, o direttamente o tramite il blog di Beppe Grillo e i relativi Meet Up (IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/sisi.gif)

chissà che non sia la scossa giusta che serve per Ferrara (IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/icon_wink.gif)
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Dandy Rotten
messaggio 17 Sep 2007 - 13:59
Messaggio #8


Al Mèi!
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E' difficile difendere i partiti nel momento attuale... difficilissimo pensare di poter mettere a posto le cose... quasi impossibile non essere d'accordo con Grillo e con le liste civiche.
L'esistenza di liste civiche (a livello comunale) la sostengo da almeno 6 anni senza alcun bisogno di grilli vari. A livello nazionale la cosa si fa complessa e si rischia di scivolare nella demagogia più blanda.
"L'antipolitica" ha detto Sir Silvio da Arcore "Ci porta vantaggi".
Direi che la frase si commenta da sola. Lui stesso è uno di quelli che (come Bossi, e forse un po' come i grossi consensi avuti dalle "liste Bonino" nel '99), sono emersi dall'antipolitica, in genere un movimento che sostiene la rottura con la classe politica al governo ottiene consensi... ma ciò è un'arma a doppio taglio, che se può (da un lato pragmatico-giacobino) portare vantaggi, può anche (da un lato idealistico ma anche pratico) creare del caos.
La storia ha finora dimostrato che la sfiducia verso i partiti e le istituzioni, non porta quasi mai a una società più equa... ma alla dittatura!
E ciò mi spaventa.
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Maifermo
messaggio 17 Sep 2007 - 14:12
Messaggio #9


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Che le liste civiche siano un bene è una cosa che condivido.
Il problema è che se uno cerca di dare loro una organizzazione centralizzata (come quelle di Grillo) non sono già più liste civiche: sono liste di partito.
Guardate anche il sondaggio. E' palese che la gente ragioni già vedendo in Grillo un partito da votare, questo mi sembra uno dei paradossi più grandi possibili: è come se io per sconfiggere l'inquinamento mi comprassi un Hummer.
Questo movimento ha espresso tantissime belle idee e ha sensibilizzato l'opinione pubblica su tantissimi bei temi. Ma sarà in grado, Grillo, di sostenere le pressioni che si faranno su di lui? Sarebbe in grado davvero di mettere in atto ciò che di bellissimo dice senza avere un "partito" alle spalle?

Io ho qualche dubbio. Sono abbastanza sicuro, però che la sua popolarità sia decisamente in aumento e non vorrei che questa sua diffusione fra la gente e tutti questi "mal di pancia" possano costituire un occasione ghiottissima per chiunque volesse cavalcare quest'onda e utilizzare a suo modo il buon Grillo.
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Senbee Norimaki
messaggio 17 Sep 2007 - 14:35
Messaggio #10


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CITAZIONE (Stefano79 @ 17 Sep 2007 - 12:23) *
L'idea del cittadino che riprenda in mano le redini della politica è affascinante come l'idea di rimodernare il concetto stesso di politica che non dev'essere un mestiere ma un servizio reso da persone il più possibile competenti.


Sì, è tutto molto bello ma è già stato fatto. Con risultati pessimi.
Il problema in questi tentativi di democrazia dal basso è l'irrimediabile tendenza a essere assorbiti da un partito preciso, oppure a non essere eletti mai nemmeno in giunta comunale a causa degli sbarramenti delle leggi elettorali, oppure a diventare l'ennesimo partito che si offre da candelina sulla torta del vincitore o da ricattatore della maggioranza di turno, oppure a finire nel populismo più bieco.

Gli unici a ottenere qualcosa sono stati finora solo i Radicali, che hanno un sistema di quel tipo ma più rodato e funzionale, che evita le tendenze autodistruttive di cui sopra. Quello dei Radicali è un movimento che non si presenta alle elezioni in sé come Partito Radicale Transnazionale, e che ammette la multitessera, cercando il più possibile di fare democrazia diretta attraverso referendum e tante altre iniziative che ben conosciamo. Non a caso i maggiori diritti civili e di libertà nella storia della politica italiana sono stati ottenuti solo dopo le battaglie radicali, all'inizio da soli contro il resto dei politici. A questo punto, era meglio unire gli sforzi e lavorare coi Radicali, che non sono per forza quelli della Lista Pannella o della RnP: se sei radicale ti iscrivi al Partito Internazionale che non si presenta alle elezioni, poi puoi fare il politico iscritto a un partito o il cittadino come ti pare, ma lavori sempre in stretto contatto con le istanze della gente e gli altri radicali sparsi nei vari partiti. Le "Liste Grillo" in realtà esistono già dagli anni '70, sotto forma di radicali (che infatti nacquero da un'ala del Partito Liberale, quindi non dalla sinistra), ma con un meccanismo molto più rodato e funionante: oggi trovi radicali in Forza Italia (Della Vedova), in AN (Taradash), nel centrosinistra addirittura come ministri (Bonino) e fuori dal Parlamento (lo stesso Pannella non è in Parlamento). Ma la strada che li ha portati dove sono è sempre la stessa: democrazia dal basso, lotte comuni per i diritti, battaglia ad alzo zero contro la partitocrazia.

In fin dei conti quindi questa iniziativa di Grillo, ottima quando si trattava solo di informazione e comunicazione, rischia di trasformarsi nell'ennesimo tentativo fallito di populismo dal basso.

Un altro punto di vista critico, diverso dal mio ma che condivido per molti versi, è quello di Daniele Luttazzi:

-----------------------------------------
http://www.danieleluttazzi.it/node/309

Il cosa e il come

Su Beppe Grillo ho tutta una serie di riserve che riguardano il cosa e il come. Spunti per una riflessione, niente di più: Grillo è ormai un tesoro nazionale come ( fatevi da soli il paragone: è la "democrazia dal basso" ) e a caval donato non si guarda in bocca. Certo non mi auguro che finisca come Benigni, a declamare Dante in braccio a Mastella. ( Il Benigni di vent'anni fa si sarebbe fatto prendere in braccio da Mastella solo per pisciargli addosso. E una volta l'ha fatto! Bei tempi. )

AVVERTENZA AI FIGLI DI BUONA DONNA
I figli di buona donna che allignano nei bassifondi della repubblica mediatica saranno tentati di strumentalizzare questo post ( " LUTTAZZI CONTRO GRILLO " ) per dare addosso in modo becero a Beppe, come hanno già fatto inventandosi l'insulto a Marco Biagi durante il V-day. L'alternativa è che me ne stia zitto per evitare l'ennesimo circo: ma dovete ammettere che il tema è troppo interessante; e tacere sarebbe, in fondo, come subire il ricatto dei figli di buona donna. Ho aspettato tre giorni, così almeno ho evitato il rendez-vous immediato. ( L'informazione all'italiana prevede infatti: giorno uno, la notizia; giorno due, la polemica; giorno tre, i commenti sulla polemica; giorno quattro: parlare d'altro. E invece eccomi qua. ) Se questa precauzione non dovesse bastare, vorrà dire che chi ne approfitterà finirà dritto dritto in uno speciale elenco dei bastardi che mi stanno sulle palle. ( Sul quaderno apposito ho già scritto " volume uno ". )

IL COSA
In soldoni, la proposta di legge per cui Grillo ha raccolto 300mila firme mi sembra che faccia acqua da tutte le parti.

Primo, perchè un parlamentare con più di due legislature è una persona la cui esperienza può fare del bene al Paese. Pensiamo a gente del calibro di Berlinguer o di Pertini ( talenti che non ci sono più, ma questo è un problema che non risolvi con una legge, ci vorrebbe il voodoo ). Grillo li manderebbe a casa dopo due legislature, in automatico. Perchè "i politici sono nostri dipendenti." Le accuse di populismo che gli vengono rivolte sono qui fondatissime, specie quando le rigetta usando non argomenti che entrino nel merito, ma lo sfottò, che è sempre reazionario. ( "Gli intellettuali con il cuore a sinistra e il portafoglio a destra hanno evocato il qualunquismo, il populismo, la demagogia, uno con la barba ha anche citato, lui può farlo, Aristofane, per spiegare il V-day. " Non è "uno con la barba": è il sindaco di Venezia Massimo Cacciari, filosofo, che ha espresso civilmente il suo parere contrario, argomentando. )

Due, perchè chi è condannato in primo e secondo grado non lo è ancora in modo definitivo. In Italia i gradi di giudizio sono tre. Il problema da risolvere è la lentezza della giustizia. I magistrati devono avere più mezzi, tutto qui. ( "Tutto qui" è ovviamente l'understatement del secolo. )

C, perchè poter esprimere la preferenza per il candidato ha dei pro e dei contro che si bilanciano ( come capita nel modo attuale ). In passato, ad esempio, poter esprimere la preferenza non ha impedito ai partiti di far eleggere chi volevano ( collegi preferenziali eccetera ) . Nè ha impedito alla gente di scegliere, col voto di preferenza, degli autentici filibustieri.

L'illusione alimentata da Grillo è che una legge possa risolvere la pochezza umana. Questa è demagogia.

Ma non è solo il cosa. E' soprattutto IL COME. Un esempio: dato che Di Pietro ha aderito alla sua iniziativa, Grillo ha detto:-Di Pietro è uno per bene.- Brrrr. Quindi chi non la pensa come Grillo non lo è? Populismo.

L'anno scorso, a Padova, gli "amici di Grillo" avevano riempito il palazzetto dove avrei fatto il mio monologo con volantini WANTED che mostravano la foto dei politici condannati. Li ho fatti togliere spiegandone la demagogia: gli amici di Grillo puri e buoni contro i nemici cattivi. Quando arriva Django?

Lenny Bruce sosteneva, a ragione, che chi fa satira non è migliore dei suoi bersagli. Se parli alla pancia, certo che riempi le piazze, ma non è "democrazia dal basso": al massimo è flash-mobbing.

AMBIGUITA'
Grillo si guarda bene dallo sciogliere la sua ambiguità di fondo: che non è quella di fare politica ( satira e teatro sono politici da sempre, anche se oggi c'è bisogno di scomodare Luciano Canfora per ricordarcelo ) ( -Canforaaaaa!- ), ma quella di ergersi a leader di un movimento politico volendo continuare a fare satira. E' un passo che Dario Fo non ha mai fatto. La satira è contro il potere. Contro ogni potere, anche quello della satira. La logica del potere è il numero. Uno smette di fare satira quando si fa forte del numero di chi lo segue. Grillo il problema manco se lo pone. ( La demagogia è naif. Lo sa bene Bossi, che ieri gli ha pure dato dell'esagerato: perchè una cosa sono i fucili, una cosa ben diversa è il vaffanculo. )

Scegli, Beppe! Magari nascesse ufficialmente il tuo partito! I tuoi spettacoli diventerebbero a tutti gli effetti dei comizi politici e nessuno dei tuoi fan dovrebbe più pagare il biglietto d'ingresso. Oooops!

- I partiti sono il cancro della democrazia.- dice Grillo, servendosi di una cavolata demagogica che era già classica all'epoca di Guglielmo Giannini. Come quell'altra, secondo cui " in Italia nulla è cambiato dall'8 settembre del 1943 ". Ma va' là!

Adesso Grillo esalta la democrazia di internet con la stessa foga con cui dieci anni fa sul palco spaccava un computer con una mazza per opporsi alla nuova schiavitù moderna inventata da Gates. La gente applaudiva estasiata allora, così come applaude estasiata ora. Si applaude l'enfasi.

Il marketing di Grillo ha successo perchè individua un bisogno profondo: quello dell'agire collettivo. Senza la dimensione collettiva, negata oggi dallo Stato e dal mercato, l'individuo resta indifeso, perde i suoi diritti, non può più essere rappresentato, viene manipolato. E' questo il grido disperato che nessuno ascolta. La soluzione ai problemi sociali, economici e culturali del nostro Paese può essere solo collettiva. A quel punto diventerebbe semplice, anche per Grillo, dire:- Non sono il vostro leader. Pensate col vostro cervello. Siate voi il cambiamento che volete vedere nel mondo.-

POST-SCRIPTUM

Oggi su Repubblica c'è un refuso simpatico a pag.27:
" (...) il rinvio evita la reazione della piazza, dei fans del V-day di Brillo (...) "
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Maifermo
messaggio 17 Sep 2007 - 14:56
Messaggio #11


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Sono d'accordo con Luttazzi, quasi su tutto: io non darei più poteri alla magistratura (cercherei di far rispettare certi termini che ad oggi sono solo simbolici).

Non sono d'accordo neanche quando critica Grillo per il suo cambiamento di rotta riguardo al potere di internet e del computer: ognuno è libero di cambiare idea. Resto d'accordo col fatto che cmq molti applaudano l'impeto piuttosto che la sostanza.

Poi io sarò un figlio di buona donna, ma si fa fatica a non vedere quanto sia contrario a Grillo...

Per il resto la penso non lontano da Luttazzi.

Messaggio modificato da Maifermo il 17 Sep 2007 - 14:57
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andrek
messaggio 17 Sep 2007 - 15:37
Messaggio #12


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Sono assolutamente d'accordo con Grillo! La gente che ha voglia di impegnarsi attivamente e non crede più nei partiti ha diritto a ricostruire dal livello base più vicino alla propria realtà cioè quello dei Comuni! Aggiungo che secondo me anche l'utilizzo serio del Referendum non solo abrogativo (come è purtroppo per legge) e senza soglia del 50%,perlomeno sui temi di maggiore interesse potrebbe dare una seria sferzata alla situazione! Sempre che poi i politici in parlamento non modifichino le leggi aloro piacimento ( legge sul finanziamento pubblico ai partiti).
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Senbee Norimaki
messaggio 17 Sep 2007 - 18:57
Messaggio #13


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andrek, stai facendo uno spot ai Radicali, non a Grillo.
Quello è il programma dei radicali, non di Grillo ^_^

- referendum anche propositivi
- abolizione o riduzione del quorum
- sistema elettorale uninominale secco, si vota la persona non il partito
- la persona viene decisa con le primarie, senza selezione a monte dei candidati (tutti si possono proporre)
- sbarramento al 10%
- ci si può candidare indipendentemente dal partito a cui si è iscritti.
- si può essere iscritti a più partiti, e anche a nessuno.

Questa è la visione della politica dei radicali ormai dagli anni '60. Non a caso le cose venute dal basso, dal divorzio all'aborto, dalla moratoria sulla pena di morte alla separazione delle carriere dei magistrati, e in futuro si arriverà spero all'eutanasia, sono venute da loro.
Grillo sembra essere animato dallo stesso spirito, ma male organizzato e con un programma terribilmente debole e inefficace.
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margu
messaggio 17 Sep 2007 - 20:24
Messaggio #14


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Sembo, ma sei i radicali avevano già anticipato praticamente le proposte di Grillo, perchè lui ha avuto così tanto successo mentre i radicali no nonostante essi hanno avuto molto più tempo per divulgare le loro richieste/idee/ecc... (IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/icon_confused.gif) (IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/icon_confused.gif) (IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/icon_confused.gif)
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axettone
messaggio 17 Sep 2007 - 21:38
Messaggio #15


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Perché i radicali al contrario di grillo non si esauriscono in una stagione, ma portano avanti battaglie che seriamente dividono la gente e che soprattutto attaccano i poteri forti in modo serio.
Per questo forse fanno più paura e vengono sistematicamente censurati.
Grillo incita le pecore da un palco, i radicali promossero il referendum contro il finanziamento pubblico ai partiti.
Questa buffonata del vday è la cartina tornasole dell'interesse che gli italiani hanno della buona amministrazione: nullo.
Perché decidere ogni giorno è molto più difficile e meno gratificante che mandare a fanculo da un palco il politico di turno, con tutte le pecore che ti seguono.
I politici italiani fanno schifo perché gli italiani non vogliono essere ben amministrati, e preferiscono eleggere la classe dirigente che manda a fanculo la precedente piuttosto che ragionare sul lungo termine.
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Eurostar
messaggio 17 Sep 2007 - 22:02
Messaggio #16


Imbambì
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condivido:

“Non capiamo come si possa anche solo tacciare di antipolitica qualcuno che dichiara di voler incanalare il malcontento dei cittadini verso la politica, esortandoli a formare delle liste civiche”, ha dichiarato Massimo Donadi, capogruppo di Italia dei Valori alla Camera. “L’appello lanciato da Grillo è rivolto ai cittadini per dir loro di svegliarsi, che il futuro è nelle loro mani e non devono più esitare ad agire. Definire tutto ciò antipolitica è un grave errore – sostiene Donadi. Se il centrodestra e il centrosinistra invece di tremare di paura sapessero affrontare e risolvere i problemi del Paese, a Grillo non sarebbe nemmeno venuta in mente un’iniziativa simile. Il problema infatti non è Grillo, - conclude Donadi - ma la debolezza e la fragilità di un sistema politico rinchiuso in se stesso come in un bozzolo, che ha perso di vista il senso della democrazia ed è arrivato al punto di aver paura dell’ombra di un comico”.
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Senbee Norimaki
messaggio 17 Sep 2007 - 22:20
Messaggio #17


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Sono completamente d'accordo con Axettone.

@margu: non è assolutamente vero che i radicali non abbiano avuto successo. Se il successo che intendi è elettorale, stai già ragionando in un'ottica di partiti. Quello che conta per i radicali non è vincere le elezioni, ma riuscire nei propri obiettivi, quasi tutti relativi a questioni di libertà individuale e diritti umani. Anche l'elezione certe volte può servire come mezzo, ma certe volte si può anche scegliere di star fuori, dipende dal momento politico e dal tipo di battaglia. E il successo arriva: se puoi divorziare in Italia lo devi a loro, giusto per fare un esempio.
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axettone
messaggio 17 Sep 2007 - 22:26
Messaggio #18


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Ecco, c'è anche una differenza tra i tipi di "successo" che si intendono: raccogliere xmila persone allo "show", o vincere ai referendum ed essere comunque censurati dai media.
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margu
messaggio 18 Sep 2007 - 10:05
Messaggio #19


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Non era proprio quello il discorso che intendevo. Volevo dire che Grillo, nonostante la censura (dettata dalle forze politiche, con conseguente grave smacco alla democrazia tanto esaltata dai politici) è stato come un fiume in piena, mentre i radicali che proprio poco prima del comico genovese hanno anche loro per una serie di leggi d'iniziativa popolare e pure loro sono stati censurati, anche raggiungendo il numero di firme necessario (e se non mi sbaglio a dicembre si dovrebbe parlare proprio dei punti proposti dai Radicali) l'hanno fatto nel silenzio più totale rotto soltanto dai tg l'ultimo giorno possibile per firmare per poi decadere nuovamente nell'oblio.

Non è che ai Radicali manchi un oratore come Grillo? Se ci fosse, forse molta più gente coinvolta da un gran passaparola parteciperebbe alle loro iniziative, spesso davvero lodevoli.
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axettone
messaggio 18 Sep 2007 - 10:30
Messaggio #20


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CITAZIONE (margu @ 18 Sep 2007 - 11:05) *
l'hanno fatto nel silenzio più totale rotto soltanto dai tg l'ultimo giorno possibile per firmare per poi decadere nuovamente nell'oblio.

Per forza! Hanno occupato pacificamente la sede RAI per due giorni!

CITAZIONE
Non è che ai Radicali manchi un oratore come Grillo? Se ci fosse, forse molta più gente coinvolta da un gran passaparola parteciperebbe alle loro iniziative, spesso davvero lodevoli.

Ce l'hanno (o avevano), e si chiama Daniele Capezzone. Sinceramente però non mi sento di metterli sullo stesso piano.
Chiariamo: io approvo le buone intenzioni di grillo, ma non ne condivido il programma (se tre punti si possono chiamare programma) né il modo con cui lo presenta. Grillo ha tanto successo perché si limita a insultare e a non entrare troppo nel dettaglio e quando lo fa spesso cita dati sbagliati o cose inesatte. Si chiama populismo.
Tu pensi davvero che tutta quella gente il giorno dopo vada a votare allo stesso modo? Pensi che si sia data una risposta certa sul "non rendere eleggibili i condannati in via definitiva"? Io personalmente faccio molta fatica ad essere così sicuro, ma c'è caso che la colpa sia mia. Ma è difficile concentrarsi su un problema del genere e dialogare con tutto quel rumore e quelle imprecazioni che occupano così tanto spazio.
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Framol
messaggio 18 Sep 2007 - 19:50
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Certo che Casini si è dimostrato ignorante....negare l'evidenza dell' "Ondata" Grillo è spaventoso...
Sono convinto che queste Liste faranno fortuna...
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andrek
messaggio 18 Sep 2007 - 20:56
Messaggio #22


Imbambì
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Sono d' accordo sul fatto che i radicali hanno sempre condotto battaglie di tipo "rivoluzionario" nel campo sociale. Quello che mi interessa nel messaggio di Grillo è il fatto che porti l'attenzione sulla costituzione di liste civiche fatte da cittadini comuni che si impegnano attivamente e a livello locale cioè + vicini alla gente e ai problemi quotidiani! Poi forse un po di populismo c'è ma secondo me serve per attirare l'attenzione di gente che altrimenti non ascolterebbe.
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silvia
messaggio 18 Sep 2007 - 22:25
Messaggio #23


Puvrìn
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vi inoltro il comunicato stampa che come grilli estensi abbiamo inviato ai giornali e alle tv locali:
IL DOPO V-DAY PER I GRILLI ESTENSI

Dopo lo strepitoso successo di partecipazione alla giornata del V_day, indetta dal comico Beppe Grillo per ripulire il parlamento, anche a Ferrara c’e’ fermento e la gente chiede qualcosa di concreto.
Prendendo spunto dal virus che Beppe sparge nel suo blog (http://www.beppegrillo.it/2007/09/i_comuni_ai_cit.html) anche il gruppo dei Grilli Estensi ha deciso di muoversi concretamente per una politica che parta dal basso.
Al fine di far nascere il germoglio della speranza in una politica sana, meritocratica, risparmiatrice ed ecologista ci impegnamo fin da subito nell’attiva raccolta ed organizzazione delle idee e dei progetti che verranno realizzati in futuro nel nostro comune. Solo attraverso il confronto e la partecipazione popolare e’ possibile concordare un programma unico che accomuni tutti gli uomini e donne di buona volonta’.
Per raggiungere questo scopo ci evolveremo nel corso dei prossimi 12 mesi tramite inziative di diffusione del progetto comune dividendoci in aree tematiche quali il costo della politica, l’ecologia e l’ambiente, i servizi sociali, l’educazione, il territorio, i servizi al cittadino, le nuove teconologie, la salute, il turismo ed altre che nasceranno durante questo percorso di crescita collettiva.
Per la promozione della partecipazione popolare utilizzaremo tutti i canali possibili partendo dall’iscrizione al nostro gruppo su internet (http://beppegrillo.meetup.com/98) e promuovendo la nostra presenza sul territorio ogni sabato pomeriggio sotto al Savonarola in centro a Ferrara. Ogni sabato pomeriggio sara’ un momento d’incontro e di partecipazione popolare, sara’ possibile capire a che punto siamo e come si sta evolvendo il progetto comune per una Ferrara migliore.
Abbiamo aperto un forum (http://grilliestensi.forumer.it) per favorire la discussione sulle tematiche proposte in modo da concretizzare le idee e formare dei gruppi di lavoro. Questi gruppi avranno il compito di portare l’analisi delle proposte verso la gente che non usa internet in modo da raccogliere il maggior consenso possibile. Tramite riunioni, tavole rotonde, dibattiti, in Ferrara ed in provincia entreremo nel cuore della gente. Verso la fine del 2008 avremo partorito un programma comune che dovra’ essere attuato dalla nostra futura classe dirigente.
Solo in quel momento i tempi saranno maturi per decidere sulla nascita di una nostra lista civica.
Invitiamo quindi tutti ad aderire al sondaggio: Sei pronto ad agire attivamente con le tue idee per la costruzione di un programma comune? SI - NO

Iscrivetevi al nostro forum!
silvia
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Maifermo
messaggio 18 Sep 2007 - 22:31
Messaggio #24


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Sei pronto a vivere in un mondo migliore dove la pace regni e bambi salti nel prato del tuo giardino? SI - NO
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Senbee Norimaki
messaggio 19 Sep 2007 - 07:16
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Dini Risi diresse Grillo in "Scemo di guerra". Ecco l'intervista:

http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politic...pe_grillo.shtml

Il regista e il comico avevano lavorato insieme per «Scemo di guerra»
Dino Risi: il film con Beppe? Era scarso
«Era geloso di Coluche. Lasciò il set, tornò per la multa»

MILANO — «Ma perché, c’è qualcuno convinto che Beppe Grillo sia un bravo attore? Ma va... Impossibile. Tra l’altro lui capì proprio durante le riprese del mio film che recitare non era pane per i suoi denti. E Coluche forse gli ispirò la strada alternativa: fare il capopopolo ». Dino Risi, a 91 anni, non si smentisce. Il regista risponde al telefono dalla sua casa in un residence nel centro di Roma, proprio davanti al Bioparco, dove vive solo, e felice. «Ormai è mia, senza il disturbo di parenti o amici e senza le noie del condominio». E anche se con il comico genovese non si vedono dai tempi di «Scemo di guerra» — il film del 1985 nel quale Risi diresse lui e il francese Coluche —, del «fenomeno Grillo», manco a dirlo, sa tutto. «Ho letto i giornali: parlano solo di lui». A quella pellicola, invece, è legato il ricordo di un tragico flop: «Fu un insuccesso sia in Italia sia in Francia. Ma peccato, perché era molto carino, invece non fu capito. E pensare che il libro da cui fu tratto, "Il deserto di Libia" di Tobino, sceneggiato da Age e Scarpelli, è tra quelli che ho più amato...». Di quella regia, però, Risi conserva anche ricordi divertenti. Come del giovane esordiente Grillo: «Ragazzo bruttarello ma simpatico. Ai tempi era la giovane promessa dello spettacolo italiano.

Lo ammiravo per le cose che faceva in tv, e per questo lo scelsi. Però mai avrei immaginato che fosse così negato a recitare. Anche Beppe, a dire il vero, comprese presto che il cinema non era per lui. In compenso si capì subito che puntava a diventare personaggio, che aveva altre ambizioni. E forse, ripeto, fu proprio Coluche a ispirarlo: lui in Francia era già un idolo per tutti. Era considerato il castigatore dei politici, tanto che poi si candidò alla presidenza della Repubblica. Un personaggio strepitoso. Adoravo le sue cene nel palazzo di Parigi: c’era di tutto e di tutti, anche la pista di cocaina come segnaposto». Una simpatia, quella di Risi per Coluche, che indispettì proprio Grillo: «Già depresso perché ridotto al ruolo di spalla, Beppe a un certo punto si ingelosì del rapporto speciale che avevo con Coluche. E così, per ripicca, fece la mossa classica dell’attore indispettito: si diede malato. Per due mesi dovemmo sospendere le riprese. Finché qualcuno non gli fece sapere che se non fosse tornato avrebbe dovuto pagare una penale. Parola magica: da buon genovese si ripresentò sul set». Ma i due, racconta Risi, andavano molto d’accordo: «Grillo aveva un rispetto enorme per Coluche. Ne riconosceva la grandezza artistica». La carriera di Grillo, da quell’esperienza nel 1985, Risi l’ha seguita a distanza: «Un percorso interessante. La cosa che gli è riuscita meglio è la sua svolta antipolitica: è più attore oggi che fa politica di quando tentava di far l’attore. Credo guadagni un sacco di soldi, adesso. Attenzione, però: non c’è niente di Grillo nel personaggio che interpreta». Per Risi, cioè, «il suo diventare un antipolitico non coincide con il vero Beppe. Ai tempi, non mi è mai sembrato uno interessato a questi temi, per intenderci ». Insomma, per Dino Risi il suo ex attore giovane è soprattutto uno furbo: «Ha capito cosa rende e se la sta inventando. Ha intuito che dire le cose da bar è un’attività redditizia. Niente di meglio per gli italiani, che aspettano sempre il capopopolo di turno. Ha fatto un po’, con maggior successo, quello che hanno tentato Celentano e tanti altri. Anche Umberto Bossi, se vogliamo. Ma state tutti attenti: Grillo non è pazzo, fa il pazzo».

Angela Frenda

19 settembre 2007
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