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> I Regoli, nostalgia dei tempi andati...
bzbiz
messaggio 5 Oct 2007 - 08:41
Messaggio #1


Garantito al limone
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Come promesso e concordato ieri sera ecco un ottimo topic dal contenuto elevato...

I Regoli (di cui abbiamo un diapositiva):

(IMG:http://www.gogemagog.it/big/MS20.jpg)

Mitici compagni di tutti i bimbi italiani nell'affascinante viaggio alla scoperta dei numeri!

Per gli amanti delle statistiche:

Bianco = 1
Rosso = 2
Verde Chiaro = 3
Rosa = 4
Giallo = 5
Verde Scuro = 6
Nero = 7
Marrone = 8
Blu = 9
Arancio = 10

Mentre per gli amanti delle storia:


Dalla rivista La Vita Scolastica n. 8 -1998 "I numeri in colore: storia e pedagogia di un'idea"


Accade, con i sussidi didattici, specialmente quando hanno successo, che si dimentichi chi li ha inventati.

L'invenzione dei numeri in colore, o regoli, che tanta (meritata) fortuna hanno avuto nella scuola elementare si deve ad un insegnante belga, Giorgio Cousinaire, che li ideò nel 1952. La loro diffusione al di fuori dei confini del Belgio, in Europa e nel mondo, avvenne grazie all'entusiasmo del professor Caleb Gattegno, insigne matematico e psicologo dell'Università di Londra, e all'Unesco, che considerò i regoli un materiale didattico tra i più idonei per l'insegnamento dell'aritmetica. Scrive Sebastiano Magon in Guida all'insegnamento dell'aritmetica con i numeri in colore, Edizioni Atlas, Bergamo, 1974: - il presupposto psico-pedagogico dei "numeri in colore" si fonda sull'interazione dei due momenti dell'apprendimento matematico: quello qualitativo e quello quantitativo. Il primo basato sulle differenziazioni colorate dei regoli e sulla relativa "inconsapevolezza" del bambino a contare e a calcolare; il secondo sull'effettiva acquisizione dei concetti e delle operazioni matematiche astrattamente determinate".

Per gli amanti delle lingue il loro nome in Inglese è: Cuisenaire Rods


Voi quali FANTASTICI ricordi avete legati a questi mattoncini colorati, che non son lego e nemmeno pezzi del Risiko e che da bimbi non si capisce a che cacchio servano?
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