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Messaggio
#1
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Crudele Samoano ![]() Gruppo: Utente Messaggi: 3056 Iscritto il: 2 May 2005 Età: 42 Da: Fe....ma va? Utente Nr.: 90 ![]() |
Favorevoli e contrari alla sentenza della Corte d'appello di Milano per Eluana
Ignazio Marino, Pd: "Non possono essere i tribunali a prendere queste decisioni" Caso Englaro, è polemica Il Vaticano: scelta grave Plaude la vedova Welby: "Ma serve una legge". Pdl contrario. Protesta la Binetti ROMA - La sentenza con cui la Corte d'appello di Milano ha autorizzato l'interruzione dei trattamenti che tengono in vita Eluana Englaro rinfocola le polemiche. La Chiesa dà un giudizio pesantissimo, ribadendo la sua posizione sulla "non disponibilità della vita". Il fronte dei favorevoli al testamento biologico parla invece di affermazione di un diritto che colma un vuoto legislativo. REPUBBLICA TV: I COMMENTI "Sentenza grave". Per le gerarchie ecclesiastiche la decisione dei magistrati è inaccettabile. La Radio vaticana la giudica "una sentenza grave". E sottolinea che "nessun tribunale aveva mai accolto la richiesta". "I bioetici della Cattolica - aggiunge l'emittente - hanno denunciato che la decisione dei magistrati disconosce il principio della non disponibilità della vita e il dovere di ogni società civile, di assistere i propri cittadini più deboli". Monsignor Rino Fisichella, neopresidente della Pontificia accademia per la vita, è ancora più esplicito e parla della scelta dei magistrati come di "eutanasia di fatto". "Spero - prosegue - in un ricorso presso una corte superiore al fine di ragionare con maggiore serenità e meno emotività". Da parte del governo, secondo il sottosegretario al Welfare con delega alla Salute Eugenia Roccella il caso presenta un "preoccupante parallelismo" con quello americano di Terry Schiavo: "Penso - dice Roccella - che questa possibilità derivi dalla sentenza della Cassazione che ha stabilito criteri sorprendenti e inquietanti". Vale a dire, precisa, che "si può decidere di interrompere una vita umana sulla base della ricostruzione di una volontà presunta, desunta da dicerie". Secondo il sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano "nella vicenda Eluana Englaro sono stati scavalcati i limiti che in passato gli stessi sostenitori dell'eutanasia avevano indicato come insuperabili. Eluana non viene tenuta in vita mediante cure mediche che possano essere qualificate come 'accanimento terapeutico', ma solo mediante la somministrazione di alimenti, la cui interruzione determinerà la morte per inedia". Quella della Corte d'appello milanese è una decisione inaccetabile anche per Rocco Buttiglione, presidente dell'Udc: "Comprendiamo e condividiamo il dolore, ma non possiamo accettare la decisione disperata cui questo dolore porta. Chi può decidere quale vita sia degna di essere vissuta e quale no?" Di "superbia" dei giudici parla Antonio Tomassini, presidente della commissione Sanità del Senato: "Ancora una volta sono stupefatto della superbia, presunzione e arroganza di alcuni giudici, che ormai si ritengono depositari onniscienti di qualsiasi materia". Contraria anche Paola Binetti, parlamentare del Partito democratico: "Dal mio punto di vista, resta ferma la convinzione che staccare la spina per interrompere una vita è qualcosa che dovremmo cercare di allontare dall'orizzonte del nostro pensiero". "Ora una legge sul testamento biologico". La prima ad applaudire è stata Mina Welby, vedova di Perigiorgio, malato di distrofia muscolare e morto il 21 Dicembre del 2006, aiutato da un medico che interruppe la ventilazione meccanica. "Ora spero solo che la politica si metta una mano sulla coscienza, perché non credo che tutte le volte che si solleva un caso come questo, o come quello di mio marito, debba intervenire la giustizia", afferma la signora Welby. Per lei è necessaria "una proposta di legge per introdurre la possibilità di stilare un testamento biologico". Sulla stessa linea Anna Finocchiaro, presidente dei senatori del Pd: "La sentenza ci grida forte la necessità di una legge che regoli la materia nel nostro Paese. Considero questa sentenza assolutamente rigorosa e rispettosa di ciò che sanciscono l'articolo 32 della nostra Costituzione e la convenzione di Oviedo sui diritti dell'uomo e la biomedicina". Anche per Ignazio Marino, capogruppo Pd in commissione Sanità al Senato, c'è bisogno "di una legislazione che regoli la materia nel nostro paese". "Negli ultimi anni - prosegue - sono stati i tribunali a prendere le decisioni più delicate nell'interesse dei cittadini. Non mi pare che si possa e che si debba proseguire così. Serve una legge sul testamento biologico". "Necessario riprendere la discussione sul testamento biologico" anche secondo Tommaso Pellegrino, capogruppo dei Verdi in commissioni affari sociali-sanità nella scorsa legislatura e primo firmatario della proposta di legge sul testamento biologico. La senatrice Donatella Poretti, parlamentare radicale del Partito Democratico rileva dal canto suo che "finalmente si pone fine a un trattamento indegno". Concorda il medico torinese Silvio Viale, esponente dell'associazione radicale Luca Coscioni, che ha definito la sentenza "una vittoria contro la barbarie" e un "atto di giustizia". fonte: repubblica.it Richiamo la vostra attenzione sulla parte in grassetto....ma un servo della chiesa può parlare, di fronte a un caso del genere di razionalità invece che emotività? che lo vada a raccontare a quel povero padre... Mi spiegate una cosa? se una persona non è in grado di continuare un'esistenza senza macchinari che la tengano in vita...perchè il vaticano si permette di parlare di eutanasia?? Secondo me siamo davanti ad un esempio lampante di accanimento terapeutico... poco importa se è una alimentazione forzata....secondo me qualunque persona che non sia autosufficiente alla vita deve essere lasciata libera di morire... l'eutanasia (da eu "buona" e tanatos "morte"...il vaticano non conosce neanche il greco) è un processo mediante il quale si interrompe volontariamente una vita (per quanto ormai destinata a finire) per evitare sofferenze atroci e inutili. Sull'eutanasia ci possono esere diverse interpretazioni...e sospendo il mio giudizio....ma questo non è un caso di eutanasia!!! è evidente! e come al solito la chiesa strumentalizza le sofferenze di una famiglia per fare proselitismo e propugnare le sue stronzate...utilizzando un termine a sproposito solo per far sussultare i ferventi cattolici che si sentono tanto indignati di fronte alle scelte contrarie alla vita.... sempre più vomito se dio esistesse avrebbe già fatto sprofondare il vaticano nelle viscere della terra..... Messaggio modificato da Skafranz il 10 Jul 2008 - 08:26 |
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