Detroit - San Antonio |
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Detroit - San Antonio |
6 Jun 2005 - 20:44
Messaggio
#1
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Mr Ferraraforum Gruppo: Utente Messaggi: 10169 Iscritto il: 20 May 2005 Utente Nr.: 118 |
(IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/icon_mad.gif) Non so voi ma i Pistons non li reggo..Salvo solo Big Ben per simpatia.Non ci voleva l'infortunio del giocatore più spettacolare di Miami e non solo
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15 Jun 2005 - 15:36
Messaggio
#2
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Veudo Gruppo: Utente Messaggi: 811 Iscritto il: 10 April 2005 Età: 39 Da: ferrara Utente Nr.: 66 |
In gara-3 per il titolo i Pistons vincono 96-79 contro San Antonio e si portano sull'1-2 nella serie. Hamilton top scorer con 24 punti. Giovedì notte gara-4
AUBURN HILLS (Michigan, Usa), 15 giugno – Sono bastati tre minuti, forse meno. La furia dei Detroit Pistons, imbottigliata per due lunghissime partite che in cui erano stati umiliati e derisi da avversari e stampa di casa, si è scatenata in un attimo, abbattendosi sugli Spurs come una scarica di montanti al volto del miglior Ali. La partita è finita lì, nello sprint che ha chiuso il terzo periodo e ha portato i campioni dal –2 (61-63) al + 5 (70-65) di fine quarto. Non uno svantaggio incolmabile ma un pugno dal quale i texani non si sono più ripresi. La serie è riaperta, i dubbi, almeno in parte, fugati. Detroit è viva, la finale è vera. Due nomi su tutti: Antonio McDyess e Lindsay Hunter. Non quelli che vi aspettavate vero? Il lungo reduce da tre operazioni alle ginocchia che lo avevano spinto a un passo dal ritiro ha difeso su Duncan (peraltro limitato dai guai alla solita caviglia) come non aveva forse mai fatto in vita sua, trovando però anche canestri importanti nei momenti cruciali. La guardia ha dato minuti di grandissima qualità, facendo la differenza in difesa. Una partita da incorniciare. Nata sotto il segno di Ben Wallace, che ha fatto battere il cuore dei Pistons sin dalla prima azione: palla rubata, canestro in schiacciata e fallo subito. Cinque stoppate nel primo quarto: sembrava posseduto dal demonio. L’energia messa in campo dai Pistons era quella giusta, ma alla fine del primo quarto erano gli Spurs avanti di 6 (21-27). Ti guardi attorno e cerchi di capire dov’è l’errore. San Antonio è una macchina perfetta, che sembra giocare come il gatto col topo. Lascia andare avanti di 3-4 punti gli avversari, che fanno tanta fatica per trovare la strada del canestro, poi li raggiunge e supera con semplicità disarmante. Ma Manu non c’è: lo asfissiano, lo raddoppiano, lo buttano a terra. E Mohammed getta al vento il più bell’assist della finale facendosi sfuggire la palla dopo uno slalom entusiasmante dell’argentino. L’impressione è che gli Spurs possano andarsene quando vogliono. Ma poi arriva il fatidico finale del terzo. Popovich toglie Parker per farlo rifiatare e Udrih perde tre palloni a metà campo. L’ondata travolge San Antonio che finisce al tappeto, travolta dall’energia, adesso incontenibile, dei Pistons, con un Billups che si alterna in regia e come realizzatore e un Rip Hamilton che ritrova la strada del canestro con continuità, riuscendo finalmente a liberarsi sui tagli a ricciolo, ascoltando il suo allenatore: “Gli ho detto di non fare finte quando riceve dopo il blocco. Bowen non ci casca: quando prende palla deve tirare subito o passare”. E così è stato. San Antonio è sembrata “stonata”, quasi facesse fatica a comprendere perché è finita in un vortice che l’ha inghiottita in un amen. Le cifre lo spiegano: 23 punti dei Pistons sulle 18 palle perse dagli Spurs, 17 rimbalzi in attacco per Detroit, 44-26 i punti per i padroni di casa nell’area colorata. Il break di 21-6 è nato dalla difesa, il vecchio marchio di fabbrica della squadra di Motown. Ora per Detroit arriva però un’altra partita da vincere a tutti i costi. Andare sotto 1-3 con le ultime due sfide a San Antonio vorrebbe dire abdicare. Questa squadra, almeno quella vista ieri sera, non sembra intenzionata a farlo. Per i tabellini... http://www.nba.com/games/20050614/SASDET/boxscore.html Messaggio modificato da Bado il 15 Jun 2005 - 15:48
Immagini allegate
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