Elezioni Comunali 2009, Chi ben comincia... |
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Elezioni Comunali 2009, Chi ben comincia... |
16 Jan 2009 - 11:49
Messaggio
#1
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Pòch ad bòn Gruppo: Utente Messaggi: 704 Iscritto il: 15 March 2007 Età: 44 Da: Ferrara Utente Nr.: 2244 |
Ciao ragazzi,
ero ancora in piena digestione di capellacci, panettoni, salama e quant'altro, quando una fredda mattina delle mie riposantissime ferie, mi sono ritrovato nella cassetta delle lettere una bella cartolina, con un bel faccione simpatico stampato sopra, che diceva: "Cominciamo a crederci!" A chi? A cosa? Chi è costui e cosa vuole? Da estense.com (LINK): CITAZIONE Buon Dragotto a tutti “Cos’è il genio”, si chiedeva Philippe Noiret, il Perozzi, in Amici Miei. “È fantasia, intuizione, colpo d'occhio e velocità di esecuzione”, si rispose ammirando l’opera del Necchi (Duilio Del Prete). E non possiamo certo dire che gli sia mancata fantasia, o intuizione. Né colpo d'occhio o quantomeno velocità di esecuzione. No! Dragotto ha preso tutti in contropiede, letterine e veline comprese, e la prima foto del nuovo anno è sua. E non ha badato nemmeno a spese. Si può dire senza tema di essere smentiti che non c’è angolo rimasto immune dalla colla forzista con cui è stata tappezzata la città. Chissà in quanti, mettendo la testa fuori di casa e trovando anche sulla propria porta affissa l’immagine di Giorgio Dragotto che augura a tutti un buon 2009, si saranno infilati la mano in tasca facendo finta di cercare le chiavi. Un gesto apotropaico che a lui, unidimensionale sullo sfondo nero, manica arrotolata alla Popeye e cravatta azzurro-promessa, non sarà sfuggito. E fate attenzione. Perché se di fronte ti accarezza con un sorriso, dietro stringe già i serrapollici. Masotti e Pierpaoli ne han già fatto le spese e le loro grida di dolore sono ormai un “vuoto pascersi di vento”. Dragotto, Drake-eight, per gli amici (“suoi”, alla faccia di Monicelli), questa volta vuole fare le cose sul serio. Se cinque anni fa le sue ambizioni da municipio furono scavalcate da uno schioppettante Federico Saini in tenuta prepugilistica, ora non vuole sorprese. La faccia dell’amico-nemico compare ormai solo sul sito del “Messisbugo” (cliccare per credere) e all’orizzonte, a parte le velleità decoubertiniane di Masotti, non ci sono antagonisti. Sopravvissuti, s’intende. E il suo slogan, in puro stile Berlusca, Drake-eight ce l’ha pronto da tempo. “Più gnocca per tutti”, lo si sentì argomentare all’interno di una conversazione conviviale incentrata sulla sua possibile sortita alle urne delle amministrative. E riuscì perfino - si dice - a convincere dell’imprescindibilità dell’attributo muliebre tanto da mettere d’accordo l’intero auditorio. Accanto alla gnocca si dipana poi il programma – per ora tenuto accuratamente sotto la gonna della strategia politica – che si cela sotto un rassicurante “Cominciamo a crederci”. E per cominciare a crederci abbiamo sbirciato sul suo profilo Facebook (aperto ai visitatori), dove compaiono tra gli amici nomi e volti celebri: da Roberto Castelli, a Stefania Craxi, fino alla Ciupèta ferrarese. Niente. Per sapere su cosa dovremo credere sarà necessario aspettare ancora un po’. Intanto qualcosa si muove nello scantinato di via Tazzoli. Dalla sede di Forza Italia si prepara il tiro incrociato per far cadere le mura dello spoyl sistem ferrarese di targa Pd. Per far passare a Tagliani e Zappaterra un mezzogiorno di fuoco, nel Pdl (sponda An) si sono schierati accanto al Buono (Dragotto), anche il Brutto (Malaguti) e il Cattivo (Verri). Sergio Leone sapeva già come andava a finire… Ma la Santa Barbara dei sondaggi fa già tremare i polsi alla maggioranza, che in caso di clamorosa sconfitta non potrebbe che gridare allo “cherchez la femme” per trovare il colpevole. E ne avrebbe ben donde. Perdere dopo 60 anni per un colpo di... gnocca! Eppure già Orazio ammoniva: “cunnus teterrima causa belli” (“tremenda causa di guerra è la…”). Lasciamo i contendenti riflettere sul loro futuro. Noi, per ora, possiamo tornare a chiederci cos’è il genio. E cosa il beffardo Necchi, sottraendo il vasetto ancora vuoto del marmocchio, produsse per incantare i suoi amici… L'articolo mi sembra un po' prevenuto, ma qualcuno mi potrebbe dire chi è sto Dragotto, e a cosa dobbiamo iniziare a credere? Le risse verbali teniamocele per più avanti... |
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5 Feb 2009 - 11:34
Messaggio
#2
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Neso Gruppo: Moderatore Messaggi: 2272 Iscritto il: 13 November 2008 Età: 39 Da: Pitcairn Island Utente Nr.: 4814 |
CITAZIONE Ferrara, 3 febbraio 2009 - Il futuro sindaco, a qualunque schieramento apparterrà, ha già un ideale assessore alle Finanze: Dario Argento, regista dell’horror. Perchè guardando i conti pubblici, e soprattutto il trend del debito del Comune, il titolo è immediato. ‘Sprofondo Rosso’. Prospettive di bilancio, a palazzo Municipale, dunque drammatiche. Non si tratta di speculazione politica (nè tanto meno della trama di un film), è quanto emerge dalla relazione dei revisori dei conti che in questi giorni hanno comunque dato il proprio ‘imprimatur’ al dossier che approderà in Consiglio il prossimo 23 febbraio. Invece che calare, come a più riprese annunciato, nel 2009 lo ‘stock’ del debito del Comune aumenterà ed in modo molto sensibile: dagli attuali 166 milioni e 400 mila euro, alla cifra sbalorditiva di 183 milioni e 687 mila. Ben 17 milioni di euro in più, una sorta di ‘emorragia’ difficilmente tamponabile con le operazioni previste ed in parte impostate in quest’ultimo scorcio di legislatura; quella finanziariamente più consistente è rappresentata dalla cessione delle aree dell’ex Foro Boario, da cui il Comune prospetta un ricavo di poco meno di 10 milioni di euro. Un introito iscritto a bilancio ma tecnicamente non perfezionabile a breve (anche perchè il mercato immobiliare, in questa fase di recessione, appare tutt’altro che favorevole). Ma anche se, tornando ai paragoni cinematografici, arrivasse ‘The Millionaire’, neppure questa operazione basterebbe da sola a frenare l’aumento del debito previsto per quest’anno. La situazione si fa ancora più drammatica, secondo la tabella riportata dai revisori dei conti nel proprio parere trasmesso alla giunta, se proiettata sul 2010 ed il 2011. Si profila infatti un quadro non più di grave crisi, ma addirittura da bancarotta. Per il prossimo anno, infatti, la previsione è che il deficit del Comune sfondi abbondantemente il muro dei 200 milioni di euro (attestandosi per la precisione a 215 milioni e 882 mila euro); per il 2011, la voragine arriverebbe a 240 milioni e 308 mila euro. "Chi amministrerà Ferrara, dovrà puntarsi la pistola alla tempia". A parlare è Romeo Savini, presidente del Consiglio comunale (e candidato sindaco della lista civica ‘Rinnova Ferrara’) che ieri ha evidenziato il quadro allarmante. "GIA’ NEL 2009, a fronte di un debito di 166 milioni di euro — afferma il socialista —, sui conti del Comune gravano 18 milioni di euro di ‘ratei’, di cui 7-8 milioni solo di interessi. Se la proiezione dei revisori dei conti fosse confermata, nel giro di un paio d’anni non basteranno le risorse di parte corrente per far fronte alla gestione economica annua del deficit". Traduzione: paralisi completa, neppure un soldo per garantire lo svolgimento di servizi pubblici essenziali. Per i cinefili, sembra la trama di ‘Premonition’. Ma i revisori dei conti non sono profeti, bensì esperti commercialisti; l’analisi dunque è di carattere essenzialmente tecnico. Eccone un passaggio illuminante: «La composizione dei bilanci va ad erodere le risorse destinate ad altre attività gestionali, lasciando margini ridotti di discrezionalità nel contenimento della spese, imponendo l’impegno di precise scelte strutturali». Il successore di Sateriale, perciò, dovrà immediatamente porsi il problema di intervenire in modo radicale sulla spesa pubblica, per evitare di dover idealmente portare i ‘libri’ in Tribunale e dichiarare il fallimento del Comune. Economico, prima ancora che politico. Un paradosso? "No, a questo punto siamo di fronte ad un’emergenza che non può più essere sottovalutata — riprende Savini —; e già durante il prossimo confronto sul Bilancio 2009 in Consiglio comunale, Sateriale e Polastri dovranno non solo giustificare le ragioni per cui si è innescata questa dinamica, ma fornire qualche spunto sull’avvio di un piano di risanamento finanziario che rappresenterà poi la ‘missione’ fondamentale della nuova amministrazione». Restando a quella in carica ancora per qualche mese, il presidente del Consiglio evidenzia una criticità: «Negli ultimi dieci anni, il numero dei dipendenti del Comune è rimasto sostanzialmente stabile attorno alle 1600 unità — afferma Savini —, a fronte di varie ‘esternalizzazioni’ dei servizi". Una tabella diffusa nel recente passato da Monica Talmelli (ex presidente Api, ora ‘numero due’ di Unindustria), evidenziava a questo proposito come il rapporto tra popolazione residente e dipendenti del Comune vede Ferrara in una posizione di grave disequilibrio rispetto ad altre amministrazioni, sia di città più grandi che di realtà paragonabili per dimensione (e ‘colore’ politico). Tra le operazioni che evidentemente non hanno sortito il minimo beneficio, c’è anche il trasferimento del settore scolastico alla nuova Istituzione, che nei proclami avrebbe dovuto quanto meno profilare un’inversione di tendenza sul versante dei costi. Ed invece le spese sono aumentate, non fosse altro che per l’indennità del presidente... FONTE: Resto del Carlino. Andiamo bene. Il comune per bancarotta può essere sciolto. In passato si era già prospettata quest'ipotesi ma Saini non fece nulla. D'altra parte lui fa il commercialista che ne sa di finanze? |
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