Cosa Succede Ad Unicredit?, Attenzione |
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Cosa Succede Ad Unicredit?, Attenzione |
30 Sep 2008 - 15:55
Messaggio
#1
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Sempre + Nezo Gruppo: Utente Messaggi: 2597 Iscritto il: 5 June 2005 Età: 44 Da: Lugano Utente Nr.: 149 |
State attenti , potrebbe avere grossi problemi. Abbiamo ricevuto informazioni a livello di rumors ( ma rumors forti ) sul fatto che ha grossi problemi e potrebbe essere il primo caso di eclatante fallimento bancario in Italia.
Personalmente , farò un bonifico da UC ad altra banca in settimana. Spero vivamente che non fallisca ( sarebbe l'ipotesi piu tragica ) ma dopo settimane di pena , non si può escludere l'eventualità. Ad oggi la situazione è molto sospetta ... per non dire di piu. Unicredit , Banca di Roma , Fineco , Bipop , sono le principali banche del gruppo. ps. potrebbero annunciare un aumento di capitale , vedremo Messaggio modificato da NvO il 1 Oct 2008 - 09:19
Motivo della modifica: Modifica titolo thread
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30 Sep 2008 - 22:39
Messaggio
#2
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Super Member Gruppo: Utente Messaggi: 3011 Iscritto il: 21 January 2006 Età: 39 Da: Pitcairn Island Utente Nr.: 529 |
Io la vedo come Leite.
Da quello che ho capito, ma non ho controllato, unicredit è stato sospeso per eccesso di ribasso qualche giorno fa. Non è stato detto al TG per non creare il panico e il crollo totale della borsa ma la crisi sembra grossa. Aggiungo l'articolo da CORRIERE.IT di poco fa: L'Europa si rianima, a picco Unicredit Recuperano tutte le piazze europee, tranne Milano (che chiude a - 0,56%). Il titolo di Piazza Cordusio cede il 12,67% MILANO - Non si placa la crisi che, partita dai mutui subprime, tra alti e bassi, sta attanagliando i mercati finanziari. All'indomani del «no» a sorpresa da parte del Congresso Usa al piano di salvataggio, che ha fatto registrare il giorno più nero degli ultimi venti anni per i listini americani, Wall Street però rialza la testa: Ampliano i guadagni gli indici della Borsa di New York e, alla chiusura degli scambi, il Dow Jones segna +4,68% a 10.850,66 punti; lo S&P 500 ++5,27% a 1.164,74 punti e il Nasdaq composite +4,97% a 2.082,33 punti. Un grande rimbalzo innescato dalla speranza che il Congresso approvi in settimana il piano di salvataggio proposto dal Tesoro Usa e fortemente caldeggiato dal presidente George W. Bush. LE BORSE EUROPEE - Sulla scia di Wall Street, e del nuovo discorso di Bush che ha chiesto ancora una volta con forza al Congresso l'approvazione del piano di salvataggio del sistema finanziario, anche le Borse europee hanno recuperato, risalendo dai forti ribassi dell’apertura e chiudendo in rialzo. Fa eccezione solo Piazza Affari, che ha terminato in calo appesantita dal tonfo di Unicredit. Sui listini hanno influito le parole del presidente degli Stati Uniti. Effetto positivo sui mercati hanno avuto anche i dati sulla fiducia dei consumatori negli Usa, superiori alle attese degli analisti. A trainare i rialzi tra i settori materie prime (Eurostoxx +3%) e salute (+3,43%), mentre sono invariate le banche, ben lontane dai minimi delle ultime due sedute. Le preoccupazioni per le banche europee hanno trascinato al ribasso l’euro, scivolato sotto quota 1,42 dollari. Il Cac40 ha chiuso in rialzo dell’1,44%, il Dax lo 0,4% e il Ftse100 il 2,44%: fa eccezione Piazza Affari, dove il Mibtel ha perso lo 0,56% e l’S&P/Mib l’1,06%. PIAZZA AFFARI E UNICREDIT - Ancora una seduta pesante per Piazza Affari che, a differenza delle principali Borse europee, non è riuscita a rimbalzare in chiusura zavorrata ancora una volta da Unicredit, sospesa più volte al ribasso. Il Mibtel ha ceduto lo 0,56% a 19512 punti, l’S&P/Mib l’1,06%, l’All Stars lo 0,63%. Perdite a due cifre per il titolo di Piazza Cordusio, che ha ceduto al termine delle contrattazioni il 12,67%. «Se guardiamo alla operatività noi siamo tranquilli» ha detto l'ad di Unicredit Alessandro Profumo commentando la situazione del titolo sul mercato. L'amministratore delegato sottolinea la tranquillità della situazione di Unicredit ma allo stesso tempo non conferma le aspettative per la fine dell'anno. Ai cronisti che chiedevano se, stante l'operatività e la tranquillità della banca le aspettative di fine anno non verranno modificate, Profumo ha risposto: «Questo non lo posso assolutamente dire perché con la situazione del mercato l'allargamento degli spread ha impatti. L'azienda ha un'ottima operatività - ha aggiunto in ogni caso Profumo - nonostante le condizioni di mercato. La situazione di liquidità è molto rilevante e anche se non dovessimo accedere al mercato fino alla fine dell'anno non è assolutamente un problema. Restiamo liquidi». TOKYO - Se l'Europa, Milano a parte, è riuscita a rianimarsi, lo stesso non può dirsi per la Borsa di Tokyo, che ha risentito notevolmente del no del Congresso Usa al piano di Bush. L'indice Nikkei ha terminato la seduta in calo del 4,12% a 11.259,86 punti. Male anche diverse altre piazze finanziarie asiatiche. UE - Sulla mancata approvazione del piano, l'Europa ha fatto sentire la sua voce. «La Commissione Europea si aspetta che le autorità Usa vadano avanti presto con le decisioni che erano state prese e si assumano le loro responsabilità» ha detto il portavoce della Commissione Johannes Laitenberger. CASO DEXIA - Intanto il primo ministro belga Yves Leterme ha annunciato che è stato raggiunto un accordo tra i governi belga, francese e lussemburghese per immettere 6,4 miliardi di euro nella banca-assicuratrice franco-belga Dexia ed impedirne così il fallimento. Il presidente di Dexia, Pierre Richard e l'amministratore delegato Axel Miller hanno dato le dimissioni dall'incarico. Lo ha reso noto il gruppo franco-belga che ha anche dato dettagli dell'aumento di capitale da 6,4 miliardi di euro. Il governo francese e quello belga investiranno 3 miliardi ciascuno (insieme avranno oltre il 50% del capitale), mentre il Lussemburgo investirà 376 milioni, al prezzo di 9,9 euro per azione. Dopo il salvataggio di Fortis e quello di Dexia, il governo belga fa sapere che sta tenendo sotto osservazione il gruppo finanziario olandese Ing e quello belga Kbc. «Stiamo monitorando la situazione di Ing e Kbc» ha detto il ministro delle Finanze belga, Didier Reynders. «Non c’è alcun elemento di preoccupazione da parte del governo belga riguardo le due banche» ha successivamente affermato Sophie Van Malleghen, portavoce di Reynders spiegando che «il governo segue sempre da vicino l’attività dei maggiori gruppi bancari che operano in Belgio, è normale, ed è questo che voleva dire il ministro. Per Ing e Kbc la situazione non offre nessun elemento di preoccupazione». IRLANDA - Intanto il governo irlandese annuncia di aver avviato le procedure per garantire i depositi di sei istituti finanziari. Lo rivela il Financial Times. Si tratta di Allied Irish banks, Bank of Ireland, Anglo Irish Bank, Irish Life and Permanent, Irish Nationwide Building Society e Education Building Society. L'annuncio arriva dopo che lunedì i titoli delle banche irlandesi hanno subito la peggiore perdita giornaliera da 20 anni. La garanzia statale sui depositi bancari durerà almeno fino al 2010. Gli eventuali sostegni pubblici, ha precisato il ministro, verranno erogati sulla base di «specifici termini e condizioni tali da proteggere gli interessi dei contribuenti». BCE IMMETTE LIQUIDITA' - La Banca centrale europea ha comunque predisposto per oggi una nuova iniezione di liquidità in dollari per 30 miliardi di dollari per allentare le tensioni sul mercato del credito, nell'ambito delle operazioni congiunte con la Fed. EURIBOR - Ennesimo balzo anche dei tassi interbancari. L'Euribor a 3 mesi è salito ai livelli più alti dall'inizio del 1995 toccando quota 5,277 da 5,237 di lunedì. Nuovi massimi assoluti invece per l'Euribor a sei mesi che è balzato al 5,377 dal 5,315 di lunedì. UE: PROVVISTE DI LIQUIDITA' IN PERDITA - Le banche stanno attingendo ai prestiti d'emergenza della Banca centrale europea al ritmo più forte dal 2002. Ma nell'attuale crisi il timore di restare senza fondi è così forte che chi fa provvista di liquidità, poi, torna a depositarla presso l'istituto di Francoforte, pur accettando di ricevere come remunerazione un tasso di appena il 3,25%, ben inferiore a quello che pagherebbe il mercato. Il ricorso alle «deposit facility» della Bce è volato così al record di 44 miliardi di euro, dopo che lunedì le banche hanno depositato oltre un miliardo presso l'Eurotower per l'ottavo giorno consecutivo, cosa che non era mai accaduta prima secondo la Bloomberg. Allo stesso tempo le banche, alla ricerca di liquidi nonostante le forti iniezioni di fondi da parte delle banche centrali di questi giorni, sempre lunedì hanno preso in prestito 15,5 miliardi di euro attraverso la «marginal lending facility» della Bce, ossia i prestiti d'emergenza che impongono un tasso ben superiore a quelli di mercato, pari al 5,25%. Una situazione paradossale: gli istituti di credito prendono soldi in prestito per poi tornare a depositarli presso la Bce, accettando la perdita derivante dal differenziale fra i tassi d'interesse. 30 settembre 2008 |
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