Prodi Fuori, Stime Sull'eredità, Voto subito o governo di transizione? |
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Prodi Fuori, Stime Sull'eredità, Voto subito o governo di transizione? |
21 Jan 2008 - 20:27
Messaggio
#301
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Veudo Gruppo: Utente Messaggi: 817 Iscritto il: 30 March 2005 Età: 45 Da: Frara Utente Nr.: 28 |
Sapere cosa vi piacerebbe tra le opzioni è interessante, ma vorrei che vi soffermaste a pensare cosa sia più adeguato e, soprattutto, possibile e plausibile. Votate gente, votate. 'Prologo': 21/01/2008 Mastella ha annunciato che lui e l'udeur ritengono conclusa questa esperienza di governo. Pertanto voteranno contro un eventuale fiducia al governo Prodi. Che ne pensate? Messaggio modificato da NvO il 25 Jan 2008 - 03:00
Motivo della modifica: Introduzione sondaggio
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5 Feb 2008 - 01:14
Messaggio
#302
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Super Member Gruppo: Utente Messaggi: 15258 Iscritto il: 14 December 2005 Età: 17 Utente Nr.: 459 |
E così si va a elezioni. Marini rimette il mandato perché non c'è la maggioranza. Come da copione.
Mah, io al momento sono più propenso a scommettere sulle elezioni anticipate. Questa mia scommessa, dopo quella sulla durata del governo ("non più di due anni") e sulle cause della caduta ("Udeur o qualche centrista che si stacca") mi consacrano definitivamente come l'Oracolo politico del Forum. Non ho capito come ho fatto: certamente non per acume politico, quindi rimane il culo. O forse ho portato iazza. Chissà. |
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5 Feb 2008 - 09:38
Messaggio
#303
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Super Member Gruppo: Utente Messaggi: 3709 Iscritto il: 10 January 2007 Età: 43 Da: Cabot Cove Utente Nr.: 1795 |
Marini rimette il mandato
è scontro fra Polo e Pd Franco Marini al Quirinale ROMA - Alla fine della quarta e ultima giornata di consultazioni il presidente incaricato Franco Marini prende atto che "è diffusa" la consapevolezza di "modificare la legge elettorale vigente" ma non esiste "una significativa maggioranza su una precisa ipotesi". Pertanto, spiega dopo trentacinque minuti di colloquio con Giorgio Napolitano, "ho rimesso nelle mani del presidente l'incarico che mi è stato conferito". Berlusconi e Fini, nel faccia a faccia con Marini, hanno ribadito la loro voglia di voto, e Veltroni ha rilanciato l'idea del governo per le riforme ma è parso rendersi conto che il treno delle elezioni ad aprile non può essere fermato. La giornata si apre con la prima pagina del Giornale, il quotidiano di casa Berlusconi, che sbatte in prima pagina la notizia di un presunto accordo tra Veltroni e il Cavaliere: "Quindici punti di programma per "rilanciare l'Italia". Un notizia che non fa certo piacere a Fini che, dopo aver visto Marini, prima liquida ogni ipotesi di dare una vita ad una maggioranza parlamentare per fare una legge elettorale, poi glissa infastidito sull'articolo: "Non commento indiscrezioni". E' la volta del Cavaliere. E anche lui ripete a Marini le cose che va dicendo da giorni. Nessun governo per fare le riforme, al voto subito. "Serve un esecutivo che sia immediatamente operativo e riaffermiamo la nostra disponibilità al dialogo con l'altra parte" dice Berlusconi. Che definisce "un'utopia" l'ipotesi di un patto con il Pd avanzata dal foglio di famiglia. Unica apertura al centrosinistra. La possibilità di dare la presidenza di una delle Camere all'opposizione in caso di vittoria del centrodestra alle prossime elezioni: "E' plausibile". Con queste premesse, Veltroni va da Marini capendo che i giochi sono praticamente fatti. E ripropone l'idea di "un governo che duri tre mesi, che faccia la riforma elettorale, intervenga sui salari e sulla riforma della politica". Una strada che la Cdl non ha intenzione di imboccare. "Un'ulteriore occasione mancata" dice Veltroni, che definisce "irrealistico" il patto Fi-Pd ipotizzato dal Giornale. "E' difficile sostenere questa ipotesi se oggi ci si nega un accordo per 3 mesi per fare insieme delle regole comuni" dice sorridendo il sindaco di Roma. E se elezioni saranno, il Pd andrà da solo. Veltroni lo ribadisce: "A fronte di uno schieramento di 12, 14 o 15 partiti che ci sarà sull'altro versante della politica italiana, si presenterà sulla base della propria identità e del proprio programma". Quanto alle possibili alleanze con i socialisti e all'ipotesi di escludere invece quelle con i radicali, "noi - puntualizza Veltroni- non abbiamo pronunciato né i sì né i no". Nel tardo pomeriggio, l'epilogo al Quirinale. Prima, esce dallo Studio alla Vetrata il segretario generale della Presidenza della Repubblica, Donato Marra, che legge uno stringato comunicato. Napolitano, si limita a dire, ha ricevuto oggi Franco Marini, che gli ha riferito sull'esito dell'incarico conferitogli, il presidente ha preso atto e lo ha ringraziato "per l'alto senso si responsabilità con cui ha svolto il compito affidatogli". A dare la notizia che era nell'aria è lo stesso Marini, subito dopo. Ringrazia la stampa per la "precisione" con cui ha seguito quest'ultima fase, ricapitola quanto accaduto negli ultimi giorni. E conclude: "E' diffusa tra le forze politiche la consapevolezza della necessità di modificare la legge elettorale vigente". Però "non ho riscontrato l'esistenza di una significativa maggioranza su una precisa ipotesi di riforma elettorale". E "nel rammaricarmi dell'impossibilità di raggiungere un obiettivo che ritengo necessario per il Paese, voglio ringraziare tutti coloro che hanno partecipato agli incontri. Per queste ragioni ho rimesso nelle mani del presidente della Repubblica l'incarico che mi è stato conferito". Che cosa accadrà adesso? Appare sempre più probabile che il capo dello Stato scioglierà le Camere e si tornerà alle urne proprio ad aprile. Le domeniche in cui chiamare gli italiani al voto potrebbero essere il 6 o il 13, o al massimo il 20 aprile. Con la stessa legge elettorale. La Repubblica Spe che forse non si legge bene: "Che cosa accadrà adesso? Appare sempre più probabile che il capo dello Stato scioglierà le Camere e si tornerà alle urne proprio ad aprile. Le domeniche in cui chiamare gli italiani al voto potrebbero essere il 6 o il 13, o al massimo il 20 aprile. Con la stessa legge elettorale". Si vede?! Boh, per sicurezza rifaccio: C"he cosa accadrà adesso? Appare sempre più probabile che il capo dello Stato scioglierà le Camere e si tornerà alle urne proprio ad aprile. Le domeniche in cui chiamare gli italiani al voto potrebbero essere il 6 o il 13, o al massimo il 20 aprile. Con la stessa legge elettorale". Messaggio modificato da Roberta 80 il 5 Feb 2008 - 09:46 |
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