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Messaggio
#1
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Gnosso ![]() Gruppo: Utente Messaggi: 1207 Iscritto il: 14 December 2006 Età: 43 Utente Nr.: 1666 ![]() |
Abituati a gareggiare per tuo conto,
Abituati ad essere solo Abituati a non credere Abituati a valutare... Ma spera finchè puoi Che la vita non è una gara Che non sei solo Che puoi credere negli altri se loro credono in te. Che puoi fidarti dell' istinto. Quando si intraprende un lungo viaggio attraverso il deserto bisogna assicurarsi che il nostro spirito sia saldo quanto la nostra anima Siamo soli, ma il deserto non è sempre uguale a se stesso, si potrebbero incontrare delle oasi oppure no, dobbiamo essere pronti a tutto. Ad ogni modo ciò che ci porterà oltre il deserto non sarà la speranza, ma solo la fermezza nel seguire la nostra direzione. Nella prima massima ci spero, nella seconda ci credo. L' unico punto è che non so dove porta il cammino che sto seguendo...comunque importa poco devo misurarmi con me stesso, non col deserto. (IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/icon_mrgreen.gif) |
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Messaggio
#2
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Gago ![]() Gruppo: Utente Messaggi: 1680 Iscritto il: 3 June 2006 Età: 39 Da: Sant'agostino Utente Nr.: 827 ![]() |
E' un pò tutto così strano.
L'adolescenza è il momento della vita in cui ci si forma: si diventa la base della persona che sarai, è come farne un calco: non sarà perfetto e si ritoccherà qua e là ma la forma è quella. L'adolescenza è il momento in cui tutto sembra importante (mentre spesso non lo è davvero) e c'è chi ha paura, chi è incosciente, chi si mantiene nel mezzo. Chi vive tutto e subito, chi non vive niente e basta. Però da tutto questo si esce, prima o poi. Può succede a 19anni, a 25, a qualcuno anche a 40 o 50, per quelle persone che si mantengono aggrappate coi denti e le unghie agli scampoli di giovinezza perchè hanno paura di scomparire, diventano bianchi,invisibili. Credo che ci sia un momento per questo stacco. Per me è stato il primo anno dell'università, me ne rendo conto molto tempo dopo. Intorno a febbraio, anzi no, marzo. Quel giorno ho avuto paura ma mi sono lanciato, ho camminato di fronte a lei, mi sono presentato, le ho detto che volevo conoscerla e uscire insieme a lei. Lei ha detto, va bene perchè no. Io ho sorriso dentro di me, senza sapere che per uscirci veramente sarebbero passati tre anni o poco più. Quel giorno abbiamo chiaccherato un pò e poi sono andato via. Mezzora dopo ero di nuovo lì, con il sorriso per chiederle il numero che ancora non avevo pensato potesse servire (ingenuo). Il suo sì mi ha dato forza. Mi sono sentito forte. Sentito di svoltare l'angolo: qualcosa di bello succedeva, forse potevo interessare a qualcuno. O almeno non fargli schifo. Si,certo, molti fanno questa cosa a 15 anni, per me è stato molto più tardi. Ho ritrovato i mucchi di parole e di cose dette a voce che tenevo nascoste tra pagine e lettere scritte in sere annoiate e smorte. Una volta ho lasciato un foglio sul mio banco apposta,nei primi mesi di università. Non conoscevo ancora nessuno e ho scritto alle uniche persone che salutavo "ehi,scusatemi perchè sono così". Mi guardo dietro e mi guardo ora, nei riflessi argentati di un Alessio che non vedo più da nessuna parte. Dove è finito quel timido ragazzo? C'è ancora? Si, si, c'è c'è. Vive orgoglioso nei momenti migliori, di solitudine o di bellezza, quando sono con persone belle e lascio scorrere quello che sono,puramente, con sempre meno paura. In altri invece c'è uno che non conoscevo: desideroso di essere protagonista, desideroso di stupire, di esserci, quello che una volta voleva nascondersi ora cerca di mostrarsi, nei giusti limiti di quello che c'è sotto, della pelle invisibile di un calco stampato anni fa. Dopo quel giorno in università ho vissuto il piacere di essermi conquistato l'amicizia di una bellissima persona e di potermene prendere tutto il merito, ho cercato in lei l'amore, ho trovato amicizia ma è comunque speciale. E ho iniziato a camminare senza più paure, giorno dopo giorno. Quando vedo gli errori commessi nel passato, mi odio: poteva davvero essere tutto diverso, potevo essere più felice se solo lo avessi voluto. Questa è la mia più grande lezione: bisogna voler essere felici per poterlo essere. E bisogna essersi sentiti davvero tristi per poter desiderare la felicità. Toccare il fondo è solo il modo per risalire. Le lacrime danno molta più speranza: le lacrime sono la rabbia, l'insoddisfazione, il malessere. Il segno del cambiamento. Ci sono persone che vogliono far vedere al mondo che non felici e che non hanno paura: sono quelle che stanno peggio. Dopo quel giorno ho iniziato ad avere stima di me. E piano piano ne ho trovata in altri. Ho riabilitato rapporti, resi importanti altri, cercato di smettere di essere una pallina usata all'occorrenza (cercato,per fortuna sento molto più lontana la sensazione). E questi mesi mi hanno regalato diverse cose belle, una in particolare, anche se le altre non sono certo da meno. E tutto parte da quel giorno, dove una volta tanto non ho rinunciato tristemente ma mi sono gettato. Non sapevo che avrei sofferto anche quella volta, non sapevo quanto sarei cambiato, non sapevo che sarei arrivato a scrivere quello che sto scrivendo. Ma, caro mondo, dammi solo un pò di appoggio, un pò di affetto e una buona strada da seguire: la voglio attraversare con passi pesanti, sorrisi smaglianti, volermi bene e volere bene. Essere voluto bene (che bella sensazione quando succede). E scrivere tanti altri post, sulle note di un bel disco, Peter Bjorn and John, consigliato da una persona stupenda, perchè dopo tanta solitudine la vita mi ha regalato anche la bellezza di qualcuno che mi consiglia bei dischi, io, che mi sentivo voce unica, coro di dissociati, puntino bianco tra mille neri. E sono sereno, tranquillo, con la mia risposta che cercavo. La risposta a tutti i problemi è che devi volerli risolvere, e allora, piano piano, può succedere, almeno a volte. |
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Messaggio
#3
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Super Member ![]() Gruppo: Utente Messaggi: 5280 Iscritto il: 28 January 2008 Età: 40 Da: Camelot Utente Nr.: 3415 ![]() |
Che bel racconto.. sai.. l'ho letto più volte e davvero mi è piaciuto.. i ricordi che hai di quel momento da come li racconti sono molto freschi.. e il modo in cui li hai raccontati è davvero interessante.
Messaggio modificato da Vale il 5 Feb 2008 - 12:47
Motivo della modifica: quote inutile
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