I Savoia Chiedono I Danni Allo Stato Italiano |
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I Savoia Chiedono I Danni Allo Stato Italiano |
20 Nov 2007 - 22:42
Messaggio
#1
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Multa paucis Gruppo: Moderatore Messaggi: 9463 Iscritto il: 18 April 2005 Utente Nr.: 75 |
Dal sito dell'ansa
I SAVOIA CHIEDONO DANNI ALLO STATO ITALIANO ROMA - I Savoia chiedono i danni allo stato italiano: è quanto risulta da un servizio che andrà in onda a Ballarò. 170 milioni di euro è la richiesta di Vittorio Emanuele, 90 milioni quella di suo figlio Emanuele Filiberto, più gli interessi. Inoltre i Savoia vogliono la restituzione dei beni confiscati dallo Stato al momento della nascita della Repubblica Italiana. La richiesta - informano gli autori della trasmissione - è arrivata circa 20 giorni fa con una lettera di sette pagine inviata al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e al Presidente del Consiglio Romano Prodi dai legali dei Savoia Calvetti e Murgia. Tra i motivi della richiesta di risarcimento illustrati nella lettera e spiegati da Emanuele Filiberto in un'intervista all'interno del servizio ci sono i danni morali dovuti alla violazione dei diritti fondamentali dell'uomo stabiliti dalla Convenzione Europea per i 54 anni di esilio dei Savoia sanciti dalla Costituzione Italiana. Il segretario generale della presidenza del consiglio Carlo Malinconico spiega, secondo quanto anticipano i responsabili di Ballarò, che il Governo non solo non ritiene di dover pagare nulla ai Savoia ma che pensa di chiedere a sua volta i danni all'ex famiglia reale per le responsabilità legate alle note vicende storiche. -------------------------------------- (IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/00000032.gif) Resto senza parole... |
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21 Nov 2007 - 14:27
Messaggio
#2
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Gago Gruppo: Utente Messaggi: 1607 Iscritto il: 3 September 2007 Utente Nr.: 2779 |
Faye sono monarchico ma in riferimento ai legittimi pretendenti al trono Italiano, i Principi Reali Savoia Aosta
SENBEE CHIARISCO LA DISCIPLINA DEI TITOLI NOBILIARI DAL PUNTO DI VISTA GIURIDICO: La Costituzione Italiana afferma, nella disposizione transitoria e finale n. 14, che i titoli nobiliari non sono riconosciuti (non che non esistono). I predicati nobiliari però continuano a essere riconosciuti e tutelati dalla Repubblica Italiana come parte del nome, ed esempio in Luca Cordero di Montezomolo: "Cordero" è il cognome e "di Montezemolo" è il predicato del titolo nobiliare "Marchese di Montezemolo". Esistono tuttavia in Italia due enti, diversi dallo Stato, che continuano a riconoscere i titoli nobiliari: * ll Sovrano Militare Ordine di Malta, la cui sovranità è riconosciuta dalla Repubblica Italiana e dalla generale Comunità Internazionale degli Stati (si veda il sito ufficiale: http://www.orderofmalta.org), continua a riconoscere i titoli nobiliari delle varie lingue tradizionali per quel che riguarda la ricezione di cavalieri in determinate classi che richiedono ancora le prove di nobiltà (Cavalieri di Onore e Devozione e Cavalieri di Grazia e Devozione). * Il "Corpo della Nobiltà Italiana" (CNI) è una associazione privata non riconosciuta dalla Repubblica Italiana, costituita a Torino nel 1958 da alcuni studiosi italiani di storia, diritto, araldica e genealogia. L'associazione rivendica una continuità ideale con la Consulta Araldica del Regno essendo stata riconosciuta quale erede della Consulta Araldica da Umberto II di Savoia e dal Sovrano Militare Ordine di Malta. La funzione principale del Corpo della Nobiltà Italiana è quella di accertare e di riconoscere la validità dei diritti, delle qualifiche nobiliari e degli stemmi araldici delle singole persone che ne fanno istanza ai soli fini di iscrizione a detta associazione. Il Corpo della Nobiltà Italiana è un ente di natura privata e, pertanto, ogni sua decisione di carattere riconoscitivo ha una sua validità esclusivamente di carattere storico-morale per l'ordinamento giuridico italiano. Il Corpo della Nobiltà Italiana quindi accerta la validità delle documentazioni che gli vengono sottoposte per registrare nei propri elenchi il nome dei proponenti con relativi titoli, o di stemmi, che già esistevano anche prima del loro accertamento. Gli atti emessi, ovviamente, non sono statuali e non sono atti pubblici. Tratto da: http://it.wikipedia.org/wiki/Nobilt%C3%A0 |
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21 Nov 2007 - 14:43
Messaggio
#3
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Super Member Gruppo: Utente Messaggi: 15258 Iscritto il: 14 December 2005 Età: 17 Utente Nr.: 459 |
SENBEE CHIARISCO LA DISCIPLINA DEI TITOLI NOBILIARI DAL PUNTO DI VISTA GIURIDICO: Non hai chiarito una cippa: hai citato Wiki che dice chiaramente il contrario, ossia che i titoli o li dà lo Stato (cavaliere, commendatore, eccetera) o li dà un'associazione NON RICONOSCIUTA dallo Stato. Quindi non ci sono, punto. Sulla monarchia: la successione del POTERE per via di SANGUE e non di ELEZIONE, è il fondamento primario dell'INGIUSTIZIA e della SOPRAFFAZIONE sui popoli. Personalmente, ritengo i monarchici (quelli veri, non quelli delle monarchie costituzionali) degni solo del mio sputo in faccia. E non sto scherzando. |
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