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Messaggio
#1
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Multa paucis ![]() Gruppo: Moderatore Messaggi: 9463 Iscritto il: 18 April 2005 Utente Nr.: 75 ![]() |
Il grande potere terapeutico della lettura... (IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/23.gif)
Ho appena finito di leggere due grandi libri di Garcìa Màrquez Memoria delle mie puttane tristi Le prime righe di questo libro ne condensano il significato: "L'anno dei miei novant'anni decisi di regalarmi una notte di amore folle con un'adolescente vergine." A raccontare è la voce dell'anziano protagonista, un giornalista eccentrico e solitario, amante della musica classica, che accanto a quell'adolescente scopre il piacere inverosimile di contemplare il corpo nudo di una donna che dorme "senza le urgenze del desiderio o gli intralci del pudore". Scopre, forse per la prima volta, l'amore, quello che non ha mai cercato in tutte le donne che ha incontrato e conosciuto, trovando "l'inizio di una nuova vita a un'età in cui la maggior parte dei mortali è già morta". Frase storica: "C'era una stella sola e limpida nel cielo colore di rose, un battello lanciò un addio sconsolato, e sentii in gola il nodo gordiano di tutti gli amori che avrebbero potuto essere e non erano stati." Struggente e gioioso. Voto: 4,5/5 Dell'amore e di altri demoni "La lapide schizzò via al primo colpo, e una chioma viva di un color rame intenso si sparse fuori dalla cripta. Sulla lapide di marmo corroso dal salnitro era leggibile solo un nome senza cognomi: Sierva Maria de Todos los Angeles. Dispiegata a terra, la chioma splendida era lunga ventidue metri e undici centimetri." Da questo evento, al quale lo scrittore racconta di aver assistito quando ancora era un giovane giornalista, e dal ricordo di una delle tante storie ascoltate da bambino (la leggenda di una marchesina di dodici anni con i capelli lunghi come uno strascico da sposa, morta di mal di rabbia e venerata nei paesi del Caribe per i suoi molti miracoli) ne scaturisce la cronaca meravigliosa della vita di un'amante bambina, la favola di una passione che unisce fino alla distruzione. Frase storica: "...non c'è medicina che guarisca quel che non guarisce la felicità." Forte, pugno nello stomaco. 5/5 Messaggio modificato da Vale il 5 Oct 2006 - 13:57 |
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Messaggio
#2
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Puvrìn ![]() Gruppo: Utente Messaggi: 22 Iscritto il: 30 January 2007 Età: 43 Da: Ferrara Utente Nr.: 1924 ![]() |
Io intendo poco serio nel senso di poco credibile (nonostante sia un fantasy...). Ora mi spiego: nel signore degli anelli tutto è troppo positivo, l'unico che muore è anche l'unico che aveva un minimo di testa da dire: teniamocelo per noi questo utilissimo anello !!! Alla fine Frodo cade nella depressione e se ne va via con gli elfi tutto contento.
Nello Hobbit Bilbo sembra sempre cadere dalle nuvole, non sa che gli accade e perchè, non ha mai in mano il suo destino, e ogni volta che è nei casini all'ultimo viene in aiuto qualcuno... Riesce a fuggire da una montagna infestata e a portarsi via l'anallo senza un graffio (grazie a delle aquile volanti comparse magicamente....). Secondo me è per ragazzini. Negli altri libri che ho letto l'eroe quando si trova davanti ad un problema non aspetta l'aiuto di qualcuno o non ricorre a maschini trucchetti (tipo una favolosa magia che ti fa teletrasportare lontano o che con io...). L'eroe prende delle decisioni che possono essere giuste o sbagliate, e poi ne paga le conseguenze! Bilbo e Frodo non si prendono mai la responsabilità di quello che fanno. Hanno sempre bisogno di qualcuno che li segnua, li guidi, li accudisca.... 2 PALLE!!!!! Mancano di indipendenza.... Questa è la mia idea. |
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