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> Violenza Sessuale
bzbiz
messaggio 30 Jan 2009 - 15:27
Messaggio #101


Garantito al limone
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Più che un approccio "buonista" io sono per un approccio "pratico".

Castrarli è utile? Cioè eviterà futuri stupri? Alla fine lo stato e la collettività ci guadagneranno?

Si/No

Se mi porti la dimostrazione statistica che spararli sulla luna senza tuta è utile, per me si può fare.

Il problema è che non è utile, ed è storicamente dimostrato. La vendetta non funziona.

E' un approccio un po' troppo cinico forse ma l'irrazionalità dettata dalle pulsioni peggiora le cose.

Per essere chiari, anche io lo ammazzerei a bastonate trovandomelo davanti. E' per questo che non sono io a fare giustizia ma polizia e tribunali.
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A.L.G.
messaggio 30 Jan 2009 - 15:33
Messaggio #102


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per me è più pratico accopparli subito: risparmi i soldi delle varie "riabilitazioni" e si ha la certezza che non violentano più nessuno
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Fossi79
messaggio 30 Jan 2009 - 15:39
Messaggio #103


Gago
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Pensi di estinguerli tutti così facendo?
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A.L.G.
messaggio 30 Jan 2009 - 15:40
Messaggio #104


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eh magari
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Fossi79
messaggio 30 Jan 2009 - 15:44
Messaggio #105


Gago
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Mi sembra che dove esiste la pena di morte i boia continuino ad avere l'agendina sempre piena..
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A.L.G.
messaggio 30 Jan 2009 - 15:49
Messaggio #106


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finchè la si applica con zelo e per motivi scemi tipo "opposizione politica" per forza. Ma per casi estremi tipo questi la approvo pienamente, perlomeno finchè non avremo la certezza assoluta della pena, senza ingerenze da parte di psiocologi, assistenti sociali e altri buffoni del caso

Messaggio modificato da A.L.G. il 30 Jan 2009 - 15:53
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Jolly_roger
messaggio 30 Jan 2009 - 16:34
Messaggio #107


Tanta Roba
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Negli stati uniti però non giustiziano nessuno per "opposizione politica", lo fanno solo in cina e a cuba, ma credo che queste ultime due non facciano molto testo, non credi?
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Leite
messaggio 30 Jan 2009 - 16:55
Messaggio #108


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CITAZIONE (Fossi79 @ 30 Jan 2009 - 15:20) *
Tutto condivisibile quello che dici, ma come è già stato scritto più volte da altri non è compito dello stato rispondere con la violenza alla violenza. E' ovvio che ci sarebbe quello che dice bruciamoli vivi, quello che li manderebbe in siberia, quello che gli taglierebbe le palle, quello che glielo farebbe "virtualmente". Ma uno stato democratico non può, a mio parere, comportarsi cosi.
Io credo che se questi animali passassero il resto della loro vita, quindi l'ergastolo vero, non quello attuale, a costruire carceri,strade ecc penso che sarebbe sufficiente. Senza prendere un soldo ovviamente. Di giorno lavori e di notte dormi..o se vuoi guardi la tv


questo va bene ma non è sufficiente

io contesto il concetto che uno stato di diritto debba pensare alla rieducazione e non alla punizione

deve pensare alla punizione e a soddisfare la voglia di giustizia

poi la rieducazione con i lavori forzati palla al piede ... se arriva bene . Se non arriva , chi se ne importa.

che valore ha la vita di un essere umano stupratore ? siamo briciole nell'universo , sul pianeta terra siamo in 5 trilioni di persone , ogni giorno muoiono innocenti per motivi incredibili ... secondo me stiamo sopravvalutando il valore di una vita umana.

CITAZIONE (Jolly_roger @ 30 Jan 2009 - 14:04) *
Scusa brasil, ma vuoi dirmi che tu non hai mai demonizzato tutti quelli che la pensano come silvio..? (IMG:style_emoticons/default/icon_rolleyes.gif)

Ma va là brasil che se andiamo a ripescare qualche vecchio topic ci sono delle tue uscite che farebbero invidia alle filippiche del migliore diliberto... (IMG:style_emoticons/default/icon_mrgreen.gif)


Ma sono i piu divertenti con cui parlare dai (IMG:style_emoticons/default/4.gif)

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bzbiz
messaggio 30 Jan 2009 - 17:03
Messaggio #109


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CITAZIONE (Leite @ 30 Jan 2009 - 16:55) *
io contesto il concetto che uno stato di diritto debba pensare alla rieducazione e non alla punizione


Ecco questo è proprio il punto di partenza. La pietra angolare su cui basare il resto del costrutto.

In tutti i moderni sistemi giuridici questo punto è stato abbandonato. Ora tu contesti questo abbandono.

Parliamone, quando mai nella storia umana il tornare indietro ha funzionato?

Che probabilmente il sistema attuale sia imperfetto è sotto gli occhi di tutti, ma credo si debba "evolvere" verso il nuovo ed il meglio, non tornare al "prima". O no?

Messaggio modificato da bzbiz il 30 Jan 2009 - 17:03
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Roberta 80
messaggio 30 Jan 2009 - 17:14
Messaggio #110


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CITAZIONE (Leite @ 30 Jan 2009 - 16:55) *
io contesto il concetto che uno stato di diritto debba pensare alla rieducazione e non alla punizione

deve pensare alla punizione e a soddisfare la voglia di giustizia


La punizione è la galera. Assieme alla punizione si DEVE procedere alla rieducazione
ed al reinserimento in società...sennò torniamo alla legge del taglione. E non conviene
mica sai?!
Messa giù così la "voglia di giustizia" suona esattamente come "voglia di vendetta" e
allora anche lì non va bene e te lo sai!
Mi mancavi sai?! (IMG:style_emoticons/default/6.gif)
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bzbiz
messaggio 30 Jan 2009 - 17:20
Messaggio #111


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Arruoliamo lui:

(IMG:http://upload.wikimedia.org/wikipedia/en/2/2c/Judge_Dredd_promo_poster.jpg)
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Jolly_roger
messaggio 30 Jan 2009 - 19:01
Messaggio #112


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Io sono più per un approcio alla Spawn o alla Batman... (IMG:style_emoticons/default/sarcastica.gif)
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Leite
messaggio 30 Jan 2009 - 19:57
Messaggio #113


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CITAZIONE (bzbiz @ 30 Jan 2009 - 17:03) *
Ecco questo è proprio il punto di partenza. La pietra angolare su cui basare il resto del costrutto.

In tutti i moderni sistemi giuridici questo punto è stato abbandonato. Ora tu contesti questo abbandono.

Parliamone, quando mai nella storia umana il tornare indietro ha funzionato?

Che probabilmente il sistema attuale sia imperfetto è sotto gli occhi di tutti, ma credo si debba "evolvere" verso il nuovo ed il meglio, non tornare al "prima". O no?


Non sarei cosi sicuro che nei paesi anglosassoni è come dici tu.

Ma comunque bisogna sempre capire di cosa stiamo parlando

mi sembra che nel nostro sistema la punizione sia fondamentale , no ?

O almeno spero sia così.

Se così non fosse , perchè fare le persone oneste ? Se i criminali ricevono un premio ( io sbaglio e la società buonista mi perdona , mi rieduca e mi mantiene ) allora questo è iniquo verso le persone oneste.

Per tutelare gli onesti bisogna punire il crimine , il resto mi sembra un ragionamento accademico , ma la realtà ...


CITAZIONE (Roberta 80 @ 30 Jan 2009 - 17:14) *
Mi mancavi sai?! (IMG:style_emoticons/default/6.gif)


che donna

comunque ormai stanno sopraggiungendo i limiti di età (IMG:style_emoticons/default/icon_smile.gif)

buon weekend a tutti

Messaggio modificato da Leite il 30 Jan 2009 - 19:59
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A.L.G.
messaggio 31 Jan 2009 - 00:11
Messaggio #114


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CITAZIONE (Jolly_roger @ 30 Jan 2009 - 16:34) *
Negli stati uniti però non giustiziano nessuno per "opposizione politica", lo fanno solo in cina e a cuba, ma credo che queste ultime due non facciano molto testo, non credi?

no però rientrano nella categoria "paesi dove la pena di morte è contemplata per legge" e sono proprio questi casi a essere i più continuati con regolarità
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Galen
messaggio 31 Jan 2009 - 12:45
Messaggio #115


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E, aggiungo, non lo faranno contro l'opposizione politica, d'accordo, ma lo fanno spesso per propaganda politica; e il fatto che sia applicata la gran parte delle volte verso classi discriminate è già di per sé politica.


CITAZIONE (Leite @ 30 Jan 2009 - 16:55) *
io contesto il concetto che uno stato di diritto debba pensare alla rieducazione e non alla punizione

Toglimi il dubbio: per qualsiasi reato tu daresti l'ergastolo o la pena di morte?
Perché se non è così prima o poi questa gente tornerà fuori. E quando tornerà fuori sarebbe meglio rimettere in libertà delle persone migliorate che si possano reinserire (sempre che sia possibile, ovvio), oppure dei criminali ancora più stronzi di prima che però sono stati puniti per benino?

Poi non ho capito, a sentire alcune persone qui pare che la "rieducazione" (brutta parola tra l'altro) e la punizione si escludano a vicenda... (IMG:style_emoticons/default/anne-sophie.gif)

Messaggio modificato da Galen il 31 Jan 2009 - 12:46
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exit8
messaggio 1 Feb 2009 - 09:37
Messaggio #116


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semplicemente castrazione fisica ( come disse il buon calderoli, una bella forbice da giardiniere ) e
carcere con OBBLIGO DEL LAVORO
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simone19
messaggio 5 Feb 2009 - 12:16
Messaggio #117


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Cosa ne pensate del cartellone pubblicitario in cui due agenti di polizia si rendono protagonisti di una azione di forza nei contronti di due giovani ragazze durante un controllo ?!
Il cartellone in questione affisso a Napoli è gia stato rimosso, ma a quanto pare ora è comparso anche a Roma, di fronte ad un Liceo ( se non erro....).
Anche in questo caso ferma la condanna del preside, che definisce sbagliate le immagini che rappresenta e che fornisce a chi lo guarda l'idea di poter provocare violenza sulle donne....
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Bedrosian Baol
messaggio 5 Feb 2009 - 12:25
Messaggio #118


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Simone la polemica era relativa al caso Battisti non alla questione della violenza sessuale.
I due poliziotti erano agenti brasiliani e si intendeva sottolineare (o si strumentalizzava) la tensione del momento con Lula.
Il cartellone cercava di rimandare al mittente le critiche all'Italia come paese persecutore sottintese alla negazione dell'estradizione.
Non so se fossero questi gli obiettivi del fotografo e dell'autore della campagna.
Certo hanno avuto una certa risonanza.

Messaggio modificato da Bedrosian Baol il 5 Feb 2009 - 12:25
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simone19
messaggio 5 Feb 2009 - 12:26
Messaggio #119


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Aspetta un attimo perchè mi sfugge qualcosa....
Come mai mi tiri fuori la storia di Battisti se qui fanno pubblicità agli indumenti delle ragazze???

Boh........
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Boris
messaggio 5 Feb 2009 - 12:32
Messaggio #120


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CITAZIONE (Faye @ 29 Jan 2009 - 17:50) *
Secondo me un'iniezione all'anno di Depo Provera non è svilire una persona. (IMG:style_emoticons/default/sisi.gif)
Sempre secondo me, così come i lavori socialmente utili e la rieducazione con uno psicologo, anche la castrazione chimica è un provvediamento educativo.
Perchè così lo stupratore magari impara che si può vivere benissimo (anzi, forse pure meglio) senza che il tuo pisellino si drizzi mai, perchè visto che non sei in grado di tenertelo nelle mutande, e che quindi con il pisello funzionante sei socialmente pericoloso, non farlo temporaneamente funzionare ti farà riappropriare di una visione del mondo non fallocentrica, in cui il fallo in questione è il tuo.

IMHO, eh.

magari così si riempiono le strade di pervertiti che se lo menano cercando di farselo venire duro
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Bedrosian Baol
messaggio 5 Feb 2009 - 13:23
Messaggio #121


Neso
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CITAZIONE
Aspetta un attimo perchè mi sfugge qualcosa....
Come mai mi tiri fuori la storia di Battisti se qui fanno pubblicità agli indumenti delle ragazze???

Boh........


Cerco di rispiegartelo: quella pubblicità era diventata famosa perchè gli agenti di polizia brasiliana maltrattavano due ragazze.
Poteva essere considerata come una provocazione facendo apparire il Brasile una paese dove si compiono soprusi e non l'Italia.
Capito?
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Redfires
messaggio 17 Feb 2009 - 20:17
Messaggio #122


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VIOLENZA SULLE DONNE link al sito

Combattere la cultura dello stupro
E' il monito lanciato dalla Casa delle Donne di Bologna


I recenti casi di stupro hanno riacceso l'attenzione dei media e della politica sulla violenza contro le donne. Intervista ad Angela Romanin, operatrice della Casa delle donne per non subire violenza di Bologna. Secondo la recente indagine Istat del 2006, quasi cinque milioni di donne subiscono violenza sessuale: il 69,7% degli stupri è opera di partner, il 17,4% di un conoscente e il 6,2% di estranei. Romanin: «Da anni i centri antiviolenza chiedono al governo italiano di sottoscrivere un piano nazionale di contrasto alla violenza contro le donne». Ma quel piano non arriva mai.- In arrivo le norme anti-stupro


(alessio aymone)
Multimedia

Lo scorso 14 febbraio tre nuovi casi di stupro hanno fatto salire il conteggio delle violenze che si consumano quotidianamente sulle donne in Italia. A Bologna, per dare solidarietà e sostegno alle vittime di questi abusi, c'è la Casa delle donne per non subire violenza. Aperto dal 1990, il centro è gestito dall'omonima associazione e costituisce un importante punto di ascolto. «La violenza contro le donne – spiega Angela Romanin, una delle operatrici – è un problema complesso che tocca tutte le sfere personali della vita di una donna: va a incidere sulle sue relazioni sessuali e sociali, sul suo benessere psicologico e materiale».

La violenza sessuale in Italia è un crimine perpetrato frequentemente a danno di tantissime donne. Secondo i dati Istat del 2006, sono quasi cinque milioni quelle che subiscono violenza, ovvero stupri, tentati stupri, molestie fisiche sessuali e altre attività degradanti e umilianti, compresi i rapporti non desiderati ma subiti per timore delle conseguenze. L'autore della violenza si nasconde spesso in ambienti domestici: il 69,7% degli stupri è infatti opera del partner, il 17,4% di un conoscente e il 6,2% di estranei. Per questa ragione, Angela Romanin sottolinea il bisogno di uno sforzo congiunto con il governo e la necessità di una svolta: «Da anni i centri antiviolenza chiedono al governo italiano di sottoscrivere un piano nazionale di contrasto alla violenza contro le donne. Tutti i Paesi europei l'hanno fatto in ottemperanza alle disposizioni europee». All'appello manca dunque soltanto l'Italia: piano nazionale significa un impegno comune e ad ampio raggio, formazione di tutte le figure professionali, istituzione di protocolli e centri di intervento. Su questo versante, la Spagna rappresenta un modello: la penisola iberica ha infatti prodotto una legge nazionale per agevolare l'intervento contro la violenza sulle donne, per esempio fornendo un grande sostegno alle donne nel corso del procedimento penale.

Di fronte ai recenti episodi di violenza, l'Italia si è fatta travolgere dal potere enfatico dei mezzi di comunicazione di massa. Dopo mesi di silenzio, televisione e giornali sono tornati a occuparsi di abusi sulle donne cavalcando l'onda del dibattito politico, che ora inneggia alla castrazione chimica e alla giustizia fai da te. «Quando si parla di sicurezza – chiarisce Angela, spostando il nodo della questione – bisognerebbe intenderla in senso più ampio di quello delle ronde per la strada, dell'illuminazione pubblica, del taxi rosa, del telefono gsm. Sicurezza significa poter contare su servizi sociali efficienti». La politica italiana è avvertita.
(17/02/2009)

Messaggio modificato da Redfires il 17 Feb 2009 - 20:21
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cioce
messaggio 18 Feb 2009 - 15:50
Messaggio #123


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FERRARA / LIDO DELLE NAZIONI
Abusi di gruppo sull’amica sedicenne
Arrestati tre ragazzi incensurati


I giovani, della provincia di Brescia, sono accusati di aver violentato due volte la ragazza in una casa durante una vacanza ai Lidi lo scorso aprile, mentre il fidanzato dormiva nella stanza accanto. La minorenne ha deciso di sporgere denuncia solo alcuni mesi dopo


Ferrara, 18 febbraio 2009 - Avrebbero abusato di lei per ben due volte, la prima addirittura mentre il fidanzato dormiva in una camera vicina. Prima in tre poi il giorno successivo in due. Una storia squallida con al centro una minorenne, all’epoca dei fatti appena 16 anni. Una vicenda che risale alla primavera scorsa ma che solo venerdì ha portato ad un primo, eclatante, sviluppo. L’arresto dei tre presunti stupratori, tutti giovanissimi, classe 1987, artigiani di un paesino alla prima periferia di Brescia: l’accusa è abuso sessuale di gruppo (articolo 609octies del codice penale). Un’inchiesta delicatissima che ha visto all’opera addirittura due pm, Nicola Proto e Filippo Di Benedetto, tenuta segreta fino all’altrogiorno quando, in tribunale, sono comparsi gli indagati per gli interrogatori di garanzia davanti al gip Silvia Migliori.

Tutto parte da Lido delle Nazioni (da qui la competenza territoriale della nostra Procura), da un’abitazione presa in affitto per le vacanze estive. Casa divisa dai tre ventunenni, dalla vittima e dal suo fidanzato, tutti provenienti da due paesi vicini del Bresciano. Si conoscono molto bene, i quattro uomini poi sono amici fraterni, si frequentano regolarmente da anni. I cinque arrivano alle Nazioni per trascorrere il ponte del 25 e 26 aprile. Proprio in quei due giorni, secondo le accuse, si sarebbero materializzate le violenze sessuali nei confronti dell’allora sedicenne. La prima, la sera del 25, da parte di tutti e tre, con il fidanzato che dormiva in una stanza dello stesso appartamento. La mattina successiva il secondo abuso, questa volta commesso da due degli arrestati, in quel momento rimasti in casa soli con la minorenne.

Dei fatti nessuno saprà nulla per giorni e giorni. La ragazzina tiene tutto dentro di sè, si vergogna, ha paura nell’esternare quanto avvenuto. Anche dopo i due episodi i cinque continuano a frequentarsi anche se la giovane donna esce sempre meno, più volte rinuncia ad una serata con il fidanzato quando sa che ci sono anche gli altri tre. Alla fine cede, non ne può più, non riesce a convivere ancora con quel ricordo. Tre mesi più tardi, a luglio, decide di parlare, racconta tutto ai genitori, al fidanzato e ai carabinieri davanti ai quali formalizza la denuncia.

In via Mentessi, negli uffici dei due pm, lo stesso mese viene convocata una prima volta. Si parte da lei, dal suo resoconto. Pochi giorni più tardi viene richiamata per essere sentita di nuovo. Si cerca di saggiarne la credibilità, di capire se cade in contraddizioni, di valutarne la veridicità di quanto accaduto. La ragazzina non si scompone, i suoi racconti sono identici l’uno dall’altro, nessuna contraddizione, nessuna marcia indietro, "questa è la verità". I tre vengono indagati e all’indomani della denuncia parte la loro vendetta. Con telefonate continue la minacciano e così faranno sia con il fidanzato che con la famiglia.

Ad agosto i presunti aguzzini vengono interrogati, confermano i rapporti sessuali avuti con l’amica ma sostengono in coro che lei è sempre stata consenziente. Si arriva a venerdì pomeriggio: i carabinieri della sezione di Pg della Procura estense, insieme ai cc di Brescia, salgono in Lombardia. In mano tengono tre ordinanza di custodia cautelare firmate dal gip Migliori su richiesta dei pm Proto e Di Benedetto. Gli accusati reagiscono con rabbia e con incredulità, per loro si spalancano le porte dell’Arginone. Trascorrono tre giorni: lunedì finiscono in tribunale per l’interrogatorio di garanzia. Qui confermano quanto già riferito in agosto.

Ma in una cosa, secondo l’accusa, si sarebbero contraddetti. In estate tutti avevano negato di aver mai minacciato la ragazza, il fidanzato e la famiglia, dopo la denuncia sporta ai carabinieri. Poi davanti al giudice avrebbero detto il contrario confermando le minacce.
Durante le indagini viene chiesta una consulenza da uno psicologo. Si cerca di capire il quadro personale della giovane bresciana, di valutare i motivi che l’hanno spinta a denunciare i fatti solo a tre mesi di distanza e soprattutto perché continuava a frequentare quei tre nonostante le violenze subite. Dal documento arrivano nuove conferme. La minore da allora — che nel frattempo ha ripreso lo studio — è fortissimamente provata, vive nel terrore e il suo trauma, secondo il perito, è compatibile con l’abuso patito. Il suo comportamento successivo ai fatti viene ritenuto normale: dei tre si fidava, da loro non si sarebbe mia aspettata nulla di male.

di Nicola Bianchi


http://ilrestodelcarlino.ilsole24ore.com/f...sedicenne.shtml

Messaggio modificato da cioce il 18 Feb 2009 - 15:52
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Faye
messaggio 19 Feb 2009 - 18:35
Messaggio #124


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http://www.corriere.it/cronache/09_febbrai...44f02aabc.shtml

Turismo sessuale in crescita
Nuova meta: Europa dell’Est
Dieci milioni di bambini sfruttati, un giro d'affari di 250 miliardi. Dall'Italia 80 mila «turisti» all'anno


Campagna contro il turismo sessuale
Nove milioni di bambine, un milione di ragazzini. Un giro d’affari da 250 miliardi. Ottantamila viaggiatori — giovani, colti, reddito medio — che ogni anno lasciano l’Italia (salda in testa alle classifiche dei predatori) a caccia di sesso proibito. Cifre così enormi da sembrare inventate. Invece sono i dati del nuovo rapporto che oggi Ecpat Italia presenterà alla Bit, la Borsa internazionale del turismo di Milano.

L’occasione: lanciare una campagna e dare il via, con Astoi (Associazione tour operator italiani), al progetto internazionale Offenders Beware!. «Perché a un anno di distanza, qualcosa è cambiato: i cacciatori si sono fatti furbi. E colpiscono sempre più vicino, anche in Europa». Marco Scarpati, avvocato e docente universitario, si dedica da anni alla difesa dei diritti dei bambini. È il presidente di Ecpat Italia (www. ecpat.it), sezione nazionale di una rete diffusa in 70 Paesi. Scarpati era a Rio, in novembre, per il III Congresso mondiale sullo sfruttamento sessuale dei minori. «E lì si è visto come da parte di alcuni Stati ci sia più attenzione al fenomeno».

Il trend globale, però, sembra ancora in crescita. Scarpati precisa: «Bisogna valutare il rapporto tra numeri "oscuri" e casi venuti allo scoperto. Questi ultimi sì, sono aumentati; portiamo avanti da anni indagini e attività di formazione...». È anche vero, però, che se la rete della giustizia stringe le maglie, i predatori sanno trovare mille scappatoie per scivolare, liberi, in mare aperto. Perché le strategie si affinano, anche nella scelta dei luoghi. Via dalle rotte tradizionali, verso mete in cui ci siano forze dell’ordine pronte a chiudere un occhio, genitori ignari, albergatori compiacenti. Soprattutto, povertà diffusa. E l’Europa, da area di provenienza, è diventata terreno di caccia.

La Repubblica Ceca, per esempio, «è ormai nota per il numero spaventoso di materiale pedopornografico che arriva in Rete». Qui la mappa della vergogna segue una linea quasi retta, dal confine tedesco fino a Jachymov, passando per Cheb e Karlovy-Vary. Lungo le autostrade E48 ed E49, nelle stazioni di servizio e alle fermate dei bus, le donne esibiscono i propri figli, i protettori gettano sulla strada i ragazzini; «Ce lo segnalano perfino i camionisti...». I clienti: tedeschi e austriaci, italiani, qualche americano. Il prezzo: dai 5 ai 25 euro. «In Russia settentrionale, la situazione è la stessa». San Pietroburgo, Vyborg. Qui la prassi, con i bimbi di strada che vivono stordendosi di droghe, è sesso in cambio di dosi. «E poi, dietro l’angolo, c’è il Marocco: una meta storica, dove i problemi economici si sommano all’intolleranza verso l’omosessualità. Perfino su Facebook ci sono adolescenti marocchini con foto ammiccanti».

E gli orchi ne approfittano. «Il turista sessuale ormai sa in quali Paesi la polizia fa più accertamenti, e applica un approccio ragionato. Evita gli hotel, magari prende casa; si ferma per mesi, "coltiva" le vittime e le famiglie, rientra in patria solo per il visto. Non più turista, ma "turnista" del sesso. In Thailandia ce ne sono tantissimi ». E chi si è stancato di Pattaya e dintorni, può sempre fare un salto a Bali o in Cambogia, in Vietnam o in Laos (dove Ecpat, a dicembre, ha creato il primo centro per vittime di sfruttamento sessuale); ma anche in Africa, o in America Latina. «Grazie ai sistemi di polizia europea, ora è possibile lavorare sui frequent flyers, cercando di capire perché all’improvviso alcune città diventino "popolari". E si scopre che hanno aperto un hotel condiscendente, un bordello...».

Scarpati non fa nomi, «non vogliamo aiutare i sex tourists, che già sanno passarsi informazioni su canali difficili da intercettare. In alcuni casi, i poliziotti stessi si sono dovuti fingere pedofili». Ci sono altri numeri, nel rapporto Ecpat, che fanno orrore solo a pensarli. Sono le conseguenze più visibili e strazianti degli abusi commessi da adulti che sfogano sul corpo di chi non sa difendersi il loro desiderio di proibito. Trecentomila nuovi casi di Hiv all’anno. Quattro milioni e mezzo di bambini infettati da Papilloma virus, 500.000 da epatite C, in Paesi dove un attacco di diarrea è spesso fatale. Oltre 2 milioni di aborti. Un milione 640 mila tentativi di suicidio. Due milioni e mezzo di stupri (come se, in questa fiaba nera, ogni rapporto sessuale non fosse di per sé una violenza).

Bisognerebbe saper moltiplicare per mille, centomila, un milione il viso dei propri figli, nipoti, fratelli, per comprendere la portata di queste cifre. In Italia, però, qualcosa si muove. «Molto, per la verità. Il ministro per le Pari opportunità, Mara Carfagna, sta dedicando parecchia attenzione al tema; è stata a Rio con una task force di funzionari e poliziotti. E sta realizzando il piano d’azione su cui ci eravamo impegnati a Stoccolma, nel ’96…».

C’è, però, un problema. Che va sotto il nome di disegno di legge sulle intercettazioni. Scarpati, avvocato, conosce a memoria gli atti dei processi ai sex tourists. «E non ricordo un’indagine dove il telefono non sia stato fondamentale. È impossibile aspettare di avere altri elementi per agire. Non stiamo parlando di un furto di mele, ma di bambini: ogni giorno in più è un giorno di morte». Per questo, le associazioni del settore hanno lanciato «un appello, che consegneremo all’inizio della prossima settimana. Chiunque voglia unirsi, contatti Ecpat. Non è un problema politico; vogliamo solo che sia concesso alla magistratura di mandare in galera i pedofili». Per non far crescere, ancora, le statistiche dell’orrore.

Ga. Ja.
19 febbraio 2009
(da Corriere.it)



...sbatti pure lo stupratore straniero in prima pagina, tanto degli ottantamila porci schifosi italiani che vanno a violentare bambini all'estero ogni anno non interessa poi niente a nessuno no? (IMG:style_emoticons/default/ahsisi.gif)

Non dico che siano da lasciare impuniti, questi bastardi che rovinano la vita alle vittime.
Dico però che uno stupratore rumeno in Italia fa più rumore di migliaia di stupratori italiani in Romania. Come mai?

Messaggio modificato da Faye il 19 Feb 2009 - 18:39
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MoneFromFrara
messaggio 19 Feb 2009 - 18:42
Messaggio #125


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beh faye, i turisti del sesso si sa da sempre che ci sono.
ma non ha molto senso parlarne di continuo se non accade qualcosa di rilevante (giornalisticamente parlando).
lo stupratore che violenta la ragazza e poi viene quasi linciato invece lo è.

che c è di strano? i tg campano su quello.
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