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> I Savoia Chiedono I Danni Allo Stato Italiano
Vale
messaggio 20 Nov 2007 - 22:42
Messaggio #1


Multa paucis
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Dal sito dell'ansa

I SAVOIA CHIEDONO DANNI ALLO STATO ITALIANO

ROMA - I Savoia chiedono i danni allo stato italiano: è quanto risulta da un servizio che andrà in onda a Ballarò. 170 milioni di euro è la richiesta di Vittorio Emanuele, 90 milioni quella di suo figlio Emanuele Filiberto, più gli interessi. Inoltre i Savoia vogliono la restituzione dei beni confiscati dallo Stato al momento della nascita della Repubblica Italiana.

La richiesta - informano gli autori della trasmissione - è arrivata circa 20 giorni fa con una lettera di sette pagine inviata al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e al Presidente del Consiglio Romano Prodi dai legali dei Savoia Calvetti e Murgia.

Tra i motivi della richiesta di risarcimento illustrati nella lettera e spiegati da Emanuele Filiberto in un'intervista all'interno del servizio ci sono i danni morali dovuti alla violazione dei diritti fondamentali dell'uomo stabiliti dalla Convenzione Europea per i 54 anni di esilio dei Savoia sanciti dalla Costituzione Italiana. Il segretario generale della presidenza del consiglio Carlo Malinconico spiega, secondo quanto anticipano i responsabili di Ballarò, che il Governo non solo non ritiene di dover pagare nulla ai Savoia ma che pensa di chiedere a sua volta i danni all'ex famiglia reale per le responsabilità legate alle note vicende storiche.

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(IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/00000032.gif) Resto senza parole...
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Redfires
messaggio 21 Nov 2007 - 11:26
Messaggio #26


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Senbee Norimaki
messaggio 21 Nov 2007 - 12:40
Messaggio #27


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Sulla controversie sulla successione Aosta-Savoia, si legga questo ottimo riassunto su Wikipedia:

http://it.wikipedia.org/wiki/Consulta_dei_Senatori_del_Regno
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messaggio 21 Nov 2007 - 12:43
Messaggio #28


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CITAZIONE (Senbee Norimaki @ 20 Nov 2007 - 23:09) *
Quell'uomo è un assassino, un baro, un poco di buono. È giusto che se ne stia in Italia, ma deve anche riportare in Italia i soldi che tiene in Svizzero, lo stronzo. E poi deve pagare per il delitto che ha commesso e di cui pure si vanta, l'imbecille cresciuto male.


mi tocca dar ragione a sembo (IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/icon_mrgreen.gif)
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Senbee Norimaki
messaggio 21 Nov 2007 - 14:11
Messaggio #29


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MITICA WIKIPEDIA!!!!

Guardate come hanno aggiornato la voce "Vittorio Emanuele di Savoia" (in corsivo l'aggiunta):

CITAZIONE
[...]Nello stesso anno, dopo l'abolizione dell'esilio, insieme con il figlio giurò per iscritto e senza condizioni fedeltà alla Costituzione Repubblicana ed al presidente della Repubblica, rinunciando in tal modo esplicitamente a qualunque pretesa dinastica sullo stato italiano. Pretesa a cui non ha tenuto fede avendo richiesto allo Stato Italiano 170 milioni di euro come risarcimento per l'esilio (più 90 milioni richiesti dal figlio) oltre alla restituzione dei beni confiscati dallo Stato nel 1948.


(IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/icon_mrgreen.gif) (IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/icon_mrgreen.gif) (IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/icon_mrgreen.gif)
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Skafranz
messaggio 21 Nov 2007 - 14:14
Messaggio #30


Crudele Samoano
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CITAZIONE (Senbee Norimaki @ 20 Nov 2007 - 23:09) *
la risposta del Governo è stata stupenda: che chiedano pure i loro soldi, noi chiederemo a loro i soldi per tutti i danni che hanno fatto in Italia quando erano monarchi.
(IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/rofl.gif) grandi! ^__^


Io avrei risposto: Contanti o assegno?......eeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeezzaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!!!!
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andrek
messaggio 21 Nov 2007 - 14:16
Messaggio #31


Imbambì
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I Savoia dimostrano ancora una volta con questi atteggiamenti che l'esilio era più che meritato.
Sono solo degli arroganti e degli approfittatori.
Le loro scelte li condannarono 60 anni fa e ancora oggi.
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Skafranz
messaggio 21 Nov 2007 - 14:16
Messaggio #32


Crudele Samoano
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CITAZIONE (Dani80 @ 20 Nov 2007 - 23:48) *
Sembee stai facendo un casino da matti: I Savoia stati condannati in Esilio dopo la Seconda Guerra mondiale, allora il figlio di Umberto II, Vittorio Emanuele, era ancora un bambino.


dovresti saperlo dani80 c he le colpe dei padri ricadono sui figli....o leggi la bibbia una pagina si e una no a seconda di quello che ti fa comodo?? (IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/rofl.gif) (IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/rofl.gif) (IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/rofl.gif)

SEI UN TROLL MONARCHICO RAZZISTA E ULTRACATTOLICO....
SEI IL MIO IDOLO!
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Skafranz
messaggio 21 Nov 2007 - 14:19
Messaggio #33


Crudele Samoano
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CITAZIONE (Dani80 @ 21 Nov 2007 - 10:38) *
VITTORIO EMANUELE E EMANUELE FILIBERTO NON SONO EREDI AL TRONO ITALIANO E NON SONO PRINCIPI:
L'unico pretendente al trono italiano e capo di Casa Savoia è:
Sua Altezza Reale il Principe Amedeo Umberto Costantino Giorgio Paolo Elena Maria Fiorenzo di Savoia, Duca d'Aosta, Principe di Savoia, Principe della Cisterna e di Belriguardo, Marchese di Voghera, Conte di Ponderano, Cavaliere dell'Ordine supremo della Santissima Annunziata, Gran Croce dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro, Cavaliere d'Onore e Devozione del Sovrano Militare Ospedaliero Ordine di Malta....HAI DIMENTICATO Lup.Mann.Figl.di Putt.
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Dani80
messaggio 21 Nov 2007 - 14:27
Messaggio #34


Gago
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Faye sono monarchico ma in riferimento ai legittimi pretendenti al trono Italiano, i Principi Reali Savoia Aosta
Immagine Allegata
SENBEE CHIARISCO LA DISCIPLINA DEI TITOLI NOBILIARI DAL PUNTO DI VISTA GIURIDICO:
La Costituzione Italiana afferma, nella disposizione transitoria e finale n. 14, che i titoli nobiliari non sono riconosciuti (non che non esistono). I predicati nobiliari però continuano a essere riconosciuti e tutelati dalla Repubblica Italiana come parte del nome, ed esempio in Luca Cordero di Montezomolo: "Cordero" è il cognome e "di Montezemolo" è il predicato del titolo nobiliare "Marchese di Montezemolo".

Esistono tuttavia in Italia due enti, diversi dallo Stato, che continuano a riconoscere i titoli nobiliari:

* ll Sovrano Militare Ordine di Malta, la cui sovranità è riconosciuta dalla Repubblica Italiana e dalla generale Comunità Internazionale degli Stati (si veda il sito ufficiale: http://www.orderofmalta.org), continua a riconoscere i titoli nobiliari delle varie lingue tradizionali per quel che riguarda la ricezione di cavalieri in determinate classi che richiedono ancora le prove di nobiltà (Cavalieri di Onore e Devozione e Cavalieri di Grazia e Devozione).

* Il "Corpo della Nobiltà Italiana" (CNI) è una associazione privata non riconosciuta dalla Repubblica Italiana, costituita a Torino nel 1958 da alcuni studiosi italiani di storia, diritto, araldica e genealogia. L'associazione rivendica una continuità ideale con la Consulta Araldica del Regno essendo stata riconosciuta quale erede della Consulta Araldica da Umberto II di Savoia e dal Sovrano Militare Ordine di Malta. La funzione principale del Corpo della Nobiltà Italiana è quella di accertare e di riconoscere la validità dei diritti, delle qualifiche nobiliari e degli stemmi araldici delle singole persone che ne fanno istanza ai soli fini di iscrizione a detta associazione. Il Corpo della Nobiltà Italiana è un ente di natura privata e, pertanto, ogni sua decisione di carattere riconoscitivo ha una sua validità esclusivamente di carattere storico-morale per l'ordinamento giuridico italiano. Il Corpo della Nobiltà Italiana quindi accerta la validità delle documentazioni che gli vengono sottoposte per registrare nei propri elenchi il nome dei proponenti con relativi titoli, o di stemmi, che già esistevano anche prima del loro accertamento. Gli atti emessi, ovviamente, non sono statuali e non sono atti pubblici.

Tratto da: http://it.wikipedia.org/wiki/Nobilt%C3%A0
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Senbee Norimaki
messaggio 21 Nov 2007 - 14:37
Messaggio #35


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In effetti se ci fosse ancora la monarchia credo che la spunterebbe Amedeo D'Aosta sulla successione. Ma comunque la questione è controversa. Cito da Wikipedia:

CITAZIONE
Pur non essendo i titoli nobiliari riconosciuti dallo Stato italiano (ed essendo pertanto privi di qualunque tutela legislativa), può essere comunque utile riportare le controversie sorte sull'assegnazione ereditaria del titolo di capo di Casa Savoia.

La "successione al trono" (comunque priva di valore legale) di Vittorio Emanuele di Savoia è questione controversa e alcuni ritengono che si debba considerare il cugino Amedeo di Savoia Aosta il vero capo del casato. Da anni, infatti, sul punto si è aperta una disputa tra le varie famiglie nobili italiane. I pareri contrari si fondano sul matrimonio con Marina Ricolfi Doria (non nobile) mai riconosciuto da suo padre, Umberto II. Queste famiglie riconoscono come capo del casato Amedeo di Savoia, sposato con una principessa d'Orléans (matrimonio annullato dalla Sacra Rota nel 1987), e, per taluni, più consono a rappresentare la famiglia.

Secondo quanto riferito dallo storico Aldo Alessandro Mola, il 15 dicembre 1969 Vittorio Emanuele scrisse un "decreto" con il quale, dichiarando decaduto il padre, si autoproclamò re d'Italia.

Inoltre, i sostenitori di Amedeo di Savoia Aosta sostengono che, per effetto del suo matrimonio "diseguale" del 1970 e in mancanza del preventivo consenso del padre, ovvero in contrasto alle leggi che regolamentano la successione dinastica in Casa Savoia (normativa dei matrimoni sabaudi - regie patenti del 13 settembre 1780), Vittorio Emanuele abbia perso ogni diritto di successione al trono ed abbia perso l'appartenenza alla Famiglia Reale, con perdita di ogni titolo e rango in favore di suo cugino Amedeo di Savoia Aosta. Vittorio Emanuele, pertanto, secondo questa interpretazione, non è mai stato erede al trono (Umberto II, che non abdicò mai, non designò il suo successore ed anzi fece chiudere nella propria bara il sigillo reale) ed è in discussione lo stesso ruolo di capo di Casa Savoia.

I sostenitori di Vittorio Emanuele affermano invece che il matrimonio sarebbe stato accettato anni dopo dal re, e che l'approvazione non sarebbe più necessaria ai sensi del disposto dello Statuto Albertino che abrogò ogni norma precedente. A ciò, Vittorio Emanuele aggiunse: «Ci si dimentica la legge salica: la successione è automatica, e pertanto non era necessaria alcuna nomina da parte di mio padre. Mia moglie è per diritto acquisito la principessa Marina di Savoia.»

Queste discussioni, aggiunte ad antiche rivalità storiche, hanno fatto sì che tra i due cugini non scorresse buon sangue. L'episodio più significativo si è avuto quando i due vennero alle mani al matrimonio di Felipe e Letizia, eredi al trono spagnolo. Nei giorni immediatamente successivi, Vittorio Emanuele dichiarò circa il cugino Amedeo: «È terzo nella linea di successione. È nessuno. Rappresenta solo sé stesso.»

La "Consulta dei Senatori del Regno", la più alta autorità monarchica voluta dall'ultimo re d'Italia nel 1955, esistente in Italia (fu sospesa da Vittorio Emanuele nel 2002 ma alcuni suoi membri si riunirono nella nuova "Associazione Consulta dei Senatori del Regno") sotto forma di associazione privata (riconosciuta ai soli fini fiscali), in data 7 luglio 2006 ha decretato che Amedeo di Savoia è: «il capo della casa di Savoia, è il duca di Savoia con i relativi titoli e le prerogative ad esso spettanti»

Egli diverrebbe così l'erede ipotetico di Umberto II. Motivo ufficiale: il matrimonio di Vittorio Emanuele con una borghese senza l'assenso del sovrano, che è richiesto dalle Regie patenti promulgate (nel 1780 e nel 1782) da Vittorio Amedeo III di Savoia, re di Sardegna. Da diversi commentatori - a torto o a ragione - si è ipotizzato che la decisione, o quanto meno la scelta del momento in cui renderla nota, sia anche una conseguenza delle recenti vicende giudiziarie che hanno coinvolto il figlio dell'ultimo re d'Italia. La decisione segna comunque un punto di svolta in un'annosa querelle che ha visto contrapporsi i due rami di casa Savoia.

Alessandro Aldo Mola, presidente della Associazione Consulta dei Senatori del Regno, rispondendo alle affermazioni di Emanuele Filiberto, secondo cui tale organo non è legittimato a proclamare il duca Amedeo d'Aosta come capo di Casa Savoia, ha dichiarato: «La Consulta dei senatori del Regno non è mai stata sciolta. L'associazione fu creata il 20 gennaio del 1955 da circa 160 senatori, il cui atto di volontà fu riconosciuto direttamente da Umberto II, in una lettera del 3 febbraio dello stesso anno, in cui il sovrano non abdicatario ed esule, conferì a questa istituzione il compito della conservazione e della continuazione dei valori e della memoria politica e culturale del senato del regno»

Di diverso avviso il professor Sandro Gherro (ordinario di diritto ecclesiastico nell'Università di Padova avvocato della curia romana per nomina della segreteria di stato vaticana) secondo il quale il vero capo di Casa Savoia è Vittorio Emanuele.

La stessa posizione è sostenuta dall'avvocato Franco Malnati (membro della Consulta dei Senatori del Regno sospesa da Vittorio Emanuele), basandosi sulla sentenza della commissione elettorale che, nel 1983, riconosceva il pieno godimento del diritto di voto ad Amedeo d'Aosta perché «non parente stretto» dei Savoia: sulla scorta di tale documento Franco Malnati conclude che Amedeo di Savoia non può rivendicare alcun diritto su Vittorio Emanuele essendone solo cugino di settimo grado, ma, a loro volta, i sostenitori di Amedeo ricordano che non esiste alcuna legge che ponga un limite ai gradi di parentela per la successione (tanto che Carlo Alberto di Savoia successe legittimamente a Carlo Felice pur essendone cugino addirittura di tredicesimo grado).

Nel 1960 Umberto II scrisse a suo figlio Vittorio Emanuele alcune lettere autografe dal contenuto inoppugnabile, mediante le quali lo avrebbe escluso esplicitamente dalla successione al trono. Successivamente a questo episodio epistolare, Umberto II presentò ufficialmente la consorte ed il figlio di Vittorio Emanuele in una manifestazione promossa dall'UMI (oggi a favore di Amedeo) a Beaulieu il 4 giugno 1978, cui parteciparono migliaia di monarchici: tuttavia occorre precisare che tale "presentazione" avvenne (come risulta dalla registrazione dell'incontro) non attraverso la viva voce di Umberto, ma da parte di un rappresentante dell'organizzazione monarchica.

La vicenda è comunque tuttora oggetto di controversia tra le opposte fazioni, che sostengono altrettanto opposte tesi.
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Senbee Norimaki
messaggio 21 Nov 2007 - 14:43
Messaggio #36


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CITAZIONE (Dani80 @ 21 Nov 2007 - 14:27) *
SENBEE CHIARISCO LA DISCIPLINA DEI TITOLI NOBILIARI DAL PUNTO DI VISTA GIURIDICO:


Non hai chiarito una cippa: hai citato Wiki che dice chiaramente il contrario, ossia che i titoli o li dà lo Stato (cavaliere, commendatore, eccetera) o li dà un'associazione NON RICONOSCIUTA dallo Stato.
Quindi non ci sono, punto.

Sulla monarchia: la successione del POTERE per via di SANGUE e non di ELEZIONE, è il fondamento primario dell'INGIUSTIZIA e della SOPRAFFAZIONE sui popoli.

Personalmente, ritengo i monarchici (quelli veri, non quelli delle monarchie costituzionali) degni solo del mio sputo in faccia. E non sto scherzando.
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graograman
messaggio 21 Nov 2007 - 14:45
Messaggio #37


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Dani 80 utente del semestre

PER FAVORE

DIO LO VUOLE
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Redfires
messaggio 21 Nov 2007 - 14:50
Messaggio #38


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Io riconosco solo ER Conte Tacchia

.....e ricordate che prima di essere nobili, so stati stronzi come tutt l'altri.........

E riconosco il Marchese del Grillo

.....io so io, e voi nun siete un cazzo.


Il resto della monarchia è solo una buffonata, riconosciuta o meno che sia. (IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/ahsisi.gif)
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Dani80
messaggio 21 Nov 2007 - 14:59
Messaggio #39


Gago
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Senbee non hai capito quello che ho scritto riguardo la disciplina giuridica dei titoli nobiliari, provo a spiegarmi meglio:

1) La Repubblica Italiana continua a riconoscere i Predicati Nobiliari come parte del nome: ad esempio in Luca Cordero di Montezemolo: "Cordero" è il cognome e "di Montezemolo" è il predicato del titolo nobiliare "Marchese di Montezemolo".

2) La Repubblica Italiana riconosce la sovranità del Sovrano Militare Ordine di Malta, ente che continua a riconoscere i titoli nobiliari. Detto in parole povere: un nobile, presentando le prove di nobiltà al Sovrano Militare Ordine di Malta, può ottenere il titolo di "Cavaliere di Onore e Devozione del Sovrano Militare Ordine di Malta" e questo titolo "Cavaliere di Onore e Devozione del Sovrano Militare Ordine di Malta" è riconosciuto anche dalla Repubblica Italiana.
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Senbee Norimaki
messaggio 21 Nov 2007 - 15:31
Messaggio #40


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Guarda che ho capito benissimo, tant'è vero che per fortuna non hai insistito sul ridicolo CNI.
Quello che dico è che i titoli "conte", "barone", "principe" eccetera IN ITALIA NON HANNO VALORE, fine, stop, addio, bye bye, kaputt, morti.

Sopravvivono le onorificenze come quella di Malta che hanno valore soltanto diplomatico e non implicano alcun POTERE né PRIVILEGIO, e quelle legate al cognome, che hanno valore solamente nominale (in pratica alcuni titoli, una volta decaduti, sono stati trasformati in cognomi, eliminando però il titolo vero e proprio). Cioè: se io mi sono sempre fatto chiamare "Duilio Biolcati Arciduca del Barco" o "Nerina Finetti Baronessa di Quacchio", una volta che il titolo nobiliare viene annullato, la Repubblica mi cancella il titolo dal nome, che mantiene perciò tutta la dizione completa a parte il titolo decaduto, diventando "Duilio Biolcati del Barco" e "Nerina Finetti di Quacchio".
Usando questi esempi con nomi più familiari e non altisonanti spero di averti fatto comprendere come in realtà non si tratti di una concessione di nobiltà da parte dello Stato, ma una giusta conseguenza dell'abolizione della nobiltà. La nobiltà: concetto razzista e ignominioso, cancellato per sempre dalla storia umana, insieme allo schiavismo. Sono alcune conquiste dell'umanità che valgono bene quattromila anni di progresso umano.
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axettone
messaggio 21 Nov 2007 - 15:38
Messaggio #41


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E infatti hanno lasciato spazio al concetto di uguaglianza. Io sono più uguale degli altri, ad esempio.
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moretz84
messaggio 21 Nov 2007 - 15:38
Messaggio #42


Imbambì
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Sarà anche che i Savoia hanno rovinato l'italia (bastava che il re mandasse l'esercito contro la marcia su roma) ma è anche vero che poi con la repubblica non sempre le cose sono andate meglio. Hanno mai svelato il mistero sulla reale vittoria della Repubblica?
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Maifermo
messaggio 21 Nov 2007 - 16:12
Messaggio #43


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CITAZIONE
Esistono tuttavia in Italia due enti, diversi dallo Stato, che continuano a riconoscere i titoli nobiliari:


Mi permetto di dire che il Sovrano Militare Ordine di Malta non è un ente ma uno Stato vero e proprio. Non è territoriale ma è uno Stato a tutti gli effetti, ha ambasciate accreditate in tutto il mondo. Non che questo cambi qualcosa, ma è come dire che io sono Re perchè un'altro stato me lo riconosce...

Sulla nobiltà non sono così duro con Senbee, però basta rileggersi Guinizzelli per condividerne le linee principali.
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Mastro
messaggio 21 Nov 2007 - 16:32
Messaggio #44


Bambanon
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Tornando ai danni... non è neanche paragonabile il "danno" (se così si può chiamare il vivere nel lusso) che hanno avuto i Savoia dalla Repubblica, rispetto ai danni che la famiglia Savoia ha procurato a decine di milioni di persone.
LEggi razziali in primis.

Spero proprio che questo evento dia lo spunto a tutte le associazioni ebree e similari a chiedere i danni a loro!

Eppoi... ma con la faccenda dei videopoker truccati e illegali, Vittorio Emanuele non dovrebbe essere in galera??
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moretz84
messaggio 21 Nov 2007 - 16:36
Messaggio #45


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le leggi raziali in primis darei la colpa al governo...come ho già detto se il re avesse mandato l'esercito probabilmente oggi in italia ci sarebbe ancora la monarchia...e cmq non centrano niente con gli odierni Savoia...
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Mastro
messaggio 21 Nov 2007 - 17:04
Messaggio #46


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CITAZIONE (moretz84 @ 21 Nov 2007 - 18:36) *
le leggi raziali in primis darei la colpa al governo...come ho già detto se il re avesse mandato l'esercito probabilmente oggi in italia ci sarebbe ancora la monarchia...e cmq non centrano niente con gli odierni Savoia...


Le leggi razziali le ha firmate il Re.


Dire che questi savoia non c'entrano niente è sbagliato. Così come hanno ereditato i beni e soprattutto il titolo, ereditano anche le responsabilità.
Troppo facile altrimenti!!

(verrebbe spontaneo dire: se questi savoia non hanno le responsabilità dei padri, allora perchè dovremmo averle noi??
Perchè dobbiamo pagare noi, adesso, per gli errori fatti dal governo (e eventualmente degli italiani) del 45?? Io non c'ero neanche! )

Messaggio modificato da Mastro il 21 Nov 2007 - 17:07
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moretz84
messaggio 21 Nov 2007 - 17:09
Messaggio #47


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infatti noi come loro paghiamo le conseguenze....ma non siamo diretti responsabili
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moretz84
messaggio 21 Nov 2007 - 17:14
Messaggio #48


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con questo non gli darei mai i soldi....perchè a sto punto anche tutto il popolo italiano potrebbe chiedere risarcimento per 150 anni e passa di storia e di danni
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Dani80
messaggio 21 Nov 2007 - 17:45
Messaggio #49


Gago
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In molti Stati come Spagna e Inghilterra mantengono l'istituto monarchico ma solo come una tradizione priva di potere effettivo. Nel regno Unito vengono ancora concessi titoli nobiliari ma i nobili ereditari, con la riforma della camera del lord di Tony Blair, non hanno più nessun privilegio e nessun potere: la Regina Elisabetta addirittura concede anche titoli nobiliari a vita che non si trasmettono per via ereditaria come nel caso di Margaret Teacher. Secondo me uno stato può essere democratico anche con l'istituzione monarchica; in Spagna è stata addirittura la monarchia a portare la democrazia nel paese.

Senbee il Corpo della Nobiltà Italiana è solo un'associazione che raggruppa i discendenti delle famiglie iscritte negli elenchi ufficiali nobiliari del Regno d'Italia, è solo un ente di persone appassionate di storia e il fine è solo di tipo culturale, non ci vedo nulla di male. Ti ricordo che in Italia gran parte del nostro patrimonio culturale è legato alla nobiltà: per fare un esempio a Ferrara molti palazzi storici portano ancora i nomi o sono legati al ricordo delle famiglie nobili che li hanno costruiti o ci hanno abitato come il palazzo Turchi di Bagno, il Palazzo Sacrati, il Palazzo Massari, il Palazzo Prosperi Sacrati ecc..-
Senbee non è sempre vero che la nobiltà è vista sempre in modo negativo, nel caso della mia famiglia, tramite internet, mi hanno contattato i discendenti degli affittuari del mio bisnonno e di mio nonno e ci hanno chiesto con insistenza un incontro in quanto conservano un ottimo ricordo dei miei antenati.

Le presunte responsabilità (leggi razziali, appoggio al fascismo ecc..) non riguardano tutti i Savoia, ma solo Vittorio Emanuele III. Gran parte degli storici esprimono un'opinione positiva sull'operato dell'ultimo Re d'Italia Umberto II di Savoia e sulla Regina Maria Josè. La Repubblica Italiana ha anche emesso qualche anno fa un francobollo commemorativo nel quale è ritratta la principessa Mafalda di Savoia morta a Buchenwald
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Mastro
messaggio 21 Nov 2007 - 17:52
Messaggio #50


Bambanon
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Tra le cose buone che ha fatto l'ultimo Re, c'è quella di disconoscere e diseredare il figlio Vittorio Emanuele.
Tant'è, dice la leggenda, che s'è fatto seppellire con lo scettro dei Savoia, pur di non lasciarlo al figlio.

Aveva capito che persona è! (IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/icon_wink.gif)
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