Adriano: "In prestito mai"
Moratti: "Non ci ha capiti"
Botta e risposta tra il brasiliano e il presidente dell'Inter. L'attaccante: "Prestito? No. Vado via solo a titolo definitivo". Il numero 1 nerazzurro: "Non se ne parla. Il ragazzo non ci ha capiti. È consigliato male, chi ha intorno non lo aiuta".

MILANO, 28 agosto 2007 - Dopo le voci e le polemiche dei giorni scorsi, Adriano si sfoga apertamente: "Io in prestito? Non è da Moratti. Quando potevo andarmene non l'ho fatto, ora vado solo definitivamente. Ma vorrei ancora restare". Massimo Moratti non ne vuole sapere ma è convinto che giocare con continuità possa fargli bene: "Il giocatore è consigliato male. Deve capire che se lo vogliamo dare in prestito l'Inter lo fa solo per lui".

le cose sono andate meglio in un primo tempo che cmq non avete dominato.

Inter 2, che figuraccia!
Prende 5 gol dal Barça

Nel Trofeo Gamper i catalani infliggono un mortificante 5-0 ai nerazzurri in formazione rimaneggiata. Impalpabili il nuovo acquisto Pelè e Adriano. Gol di Ronaldinho (rigore), Giovanni Dos Santos, Tourè, Iniesta e Motta

BARCELLONA, 29 agosto 2007 - La festa? Dimenticata. Niente presentazione della squadra catalana, nè altre celebrazioni. In Spagna è troppo forte il dolore per la tragica scomparsa di Antonio Puerta e Barcellona-Inter è inevitabilmente influenzata dal dramma che si è consumato a Siviglia. Struggente l'atmosfera che si respira al Camp Nou poco prima della partita, in cui i giocatori del Barça, nel minuto di silenzio, indossano la maglia bianca con il numero 16 di Puerta. E poco importa se al fischio finale i catalani infliggono un umiliante 5-0 a questa Inter in formazione rimaneggiata, che, in cuor suo, forse questa partita non l'avrebbe neppure giocata.
Il Trofeo Joan Gamper alla fine non è utile a Roberto Mancini nemmeno per saggiare la qualità del neoarrivato Pelè, le condizioni di Cambiasso e Crespo, in ritardo di preparazione, e di Adriano, schierato in attacco al fianco di Crespo. Chissà, forse l'ultima apparizione del brasiliano con la maglia dei campioni d'Italia. Un test mortificante, non solo per il risultato, ma per l'atteggiamento remissivo della squadra soprattutto nel primo tempo.
"DINHO C'E' - Al Camp Nou Frank Rijkaard non allinea in partenza i fantastici quattro Eto'0, Messi, Ronaldinho, Henry. Gli esclusi sono l'argentino e il camerunese. Con il brasiliano che piace al Chelsea e al francese, compone il tridente Giovani. Altra novità il portiere: Albert Jorquera al posto di Valdes. Regolarmente in campo, invece, Abidal, alla sinistra della difesa. Questo l'undici: Valdes; Zambrotta, Marquez, Oleguer, Abidal; Tourè, Xavi, Deco; Giovanni, Ronaldinho, Henry. Panchina da sballo, con Messi e Eto'o. Mancini propone Toldo; Rivas, Burdisso, Chivu, Cesar; Pelè, Cambiasso, Solari; Jimenez; Adriano, Crespo.
GOLEADA - Il Barcellona passa dopo 7' su rigore, assegnato per un fallo di Chivu su Giovani; a metterla dentro è Ronaldinho. Passano cinque minuti e Giovanni, con un colpo di classe, su assit di Tourè, trafigge Toldo sul primo palo. Al 17' il portiere nerazzurro compie una straorinaria deviazione sul colpo di testa di Tourè. E' la logica conseguenza del pressing molto alto dei catalani che non pernetteno all'Inter di ragionare. A: 27' Xavi, approfitta degli spazi regalati dall'Inter e sfiora la traversa dalla distanza. Al 28' prima iniziativa dell'Inter, con Adriano che impegna con un rasoterra dal limite Jorquera. Solari lo imita poco dopo. Ma è Toldo a evitare la disfatta respingendo il bolide di Tourè al 30', di Giovanni, da distanza ravvicinata, al 32', e di Ronaldinho, su punizione, al 36'. Ma non può nulla al 38' sul siluro di Touré da una trentina di metri, anche se compie un nuovo miracolo su Oleguer. Evidente il gap in campo che sottolinea la sommaria preparazione fisica dei nerazzurri in campo.
DILAGANTI - Nella ripresa Mancini lancia Filkor nella mischia, mentre Rijkaard inserisce Messi e Eto'o che vanno a comporre con Ronaldinho e Henry lo straordinario quartetto d'attacco. Ma dura un paio di minuti la partita del camerunese che lascia per infortunio dopo avere sfiorato il poker. Al suo posto entra Motta. Al 14' Iniesta infila il 4-0 grazie a un delizioso assist di Messi. A Mancini non resta che operare alcuni cambi, come Balotelli per Adriano. Spazio anche a Recoba, ad Alfonso per Toldo, mentre la nota dolente è l'uscita di Solari, senza dubbio il migliore, per una botta. Al 34' segna anche Motta, ma l'Inter, zeppa di giovani, non c'è più. Mentre il Barcellona continua a giocare come se fosse una finale.
Il tabellino
BARCELLONA-INTER 5-0 (3-0)
MARCATORI: 7' pt Ronaldinho (rig.), 12' pt Giovani, 37' pt Tourè; 11' st Iniesta, 34' st Motta.
BARCELLONA (4-3-3): Jorquera (1' st Valdes); Zambrotta (1' st G.Milito), Oleguer, Marquez (1' st Thuram), Abidal (1' st Sylvinho); Tourè (22' st M.Crosas), Xavi (1' st Iniesta), Deco; Giovani (1' st Messi), Ronaldinho (1' st Eto'ò; 6' st Motta), Henry. In panchina: Ezquerro. Allenatore: Rijkaard.
INTER (4-3-1-2): Toldo (17' st Alfonso); Burdisso, Rivas, Chivu (42' Filippini), Cesar (40' st Pedrelli); Pelè (1' st Filkor), Cambiasso, Solari (22' st Fatic); Jimenez (15' st Recoba); Crespo (14' st Maaroufi), Adriano (14' st Balotelli). In panchina: Esposito. Allenatore: Mancini.
Arbitro: Eduardo Iturralde Gonzalez.
NOTE - Serata calda e umida. "Nou Camp" quasi esaurito (90mila persone), terreno gibboso.

L'uruguaiano passa in prestito alla squadra di Novellino (che prende in prestito anche Dellafiore) per una stagione: "Sono contento di iniziare una nuova avventura, non ho potuto salutare il presidente Moratti di persona perchè è fuori Milano, ma mi ha telefonato".

MILANO, 31 agosto 2007 - Alvaro Recoba giocherà la prossima stagione in prestito al Torino. L'affare è stato ufficializzato pochi minuti fa dall'Inter. "Sono stati firmati questa mattina, nella sede di Palazzo Durini, alla presenza del vicepresidente Rinaldo Ghelfi e del dt Marco Branca per F.C. Internazionale, del presidente Urbano Cairo e dell'amministratore delegato Stefano Antonelli per il Torino, i documenti per il trasferimento di Alvaro Recoba al club granata con la formula del prestito. All'incontro era presente anche il calciatore", si legge in una nota del sito nerazzurro. Per Alvaro Recoba, arrivato in Italia nell'estate 1997 (261 presenze con la maglia nerazzurra e 72 gol, 2 scudetti, 2 coppe italia, 2 supercoppe italiane e 1 coppa uefa), è il secondo trasferimento in prestito dopo la parentesi al Venezia da gennaio a giugno 1999. "Ad Alvaro Recoba un sincero in bocca al lupo da tutta l'Inter", conclude il club di via Durini. Ecco le prime parole di Alvaro Recoba da granata: "Sono contento di iniziare una nuova avventura Non ho potuto salutare il presidente Moratti di persona perchè è fuori Milano, ma mi ha telefonato. Forse sarò a Torino in serata e domani dovrebbe esserci la presentazione ufficiale".

Inter, Mancini: "Adriano potrebbe rimanere fuori dalla lista Champions"

''Qualcuno ha scritto a sproposito che io e Adriano in allenamento non ci saremmo neanche guardati. In realta' abbiamo parlato di cose importanti. Lui sa quello che penso io e la società e quanto abbiamo fatto per lui, non dipende solo quindi da noi ma bisogna essere in due''. Sfogo di Roberto Mancini che ha voluto chiarire la situazione di Adriano a poche ore dalla chiusura del mercato. Il tecnico dei nerazzurri ha poi aggiunto: ''C'è anche la possibilità che resti fuori dalla lista per la Champions League ma è un problema che riguarda anche altri giocatori, per questo aspetteremo fino all'ultimo. Ma ci sono delle regole che dobbiamo rispettare''.

PARTE VIV

Comunque il Chino è un gran colpo per il Torino, anche se sono passati quasi dieci anni dall'ultima volta che ha messo la testa fuori da Appiano Gentile.

OSAKA (Giappone) - L'azzurro Andrew Howe ha vinto la medaglia d'argento nel salto in lungo ai campionati Mondiali di Atletica Leggera che si stanno disputando in questi giorni in Giappone. Howe, nel salto che gli ha permesso di conquistare la prestigiosa medaglia, ha oltretutto stabilito il primato italiano di 8.47 metri. L'oro è andato a Irving Saladino (Panama) con 8.57.
Ad Andrew, tifoso nerazzurro, e al suo staff i complimenti di tutta l'Inter che ha avuto il piacere di conoscerlo lo scorso anno al centro sportivo di Riscone a Brunico.
Ufficio Stampa

Howe: grazie Inter, ma tifo Lazio
Un equivoco la "medaglia d'argento nerazzurra"
(ANSA) - OSAKA, 30 ago - "Tutti sanno che tifo Lazio": cosi' Andrew Hove risponde all'Inter che ha definito il suo secondo posto una "medaglia d'argento nerazzurra". "Comunque li ringrazio per gli auguri", aggiunge. Secondo l'entourage del vice-campione del mondo di salto in lungo l'equivoco puo' essere nato perche' da due anni in estate Howe 'si incrocia' con la squadra nerazzurra durante gli allenamenti a Riscone di Brunico. A dimostrazione della fede laziale c'e' l'esultanza per la vittoria della Lazio a Bucarest.

Le spese folli di Adriano

Quarantamila euro a settimana fanno centosessantamila euro al mese. Trecentoventi milioni delle vecchie lire. Escono dal conto corrente di un attaccante con un grande avvenire dietro le spalle, che ha l'abitudine di passare molte serate (non da solo) nella suite di uno degli alberghi a cinque stelle più lussuosi di Milano. L'episodio che ha convinto l'Inter che Adriano, 25 anni, 5,5 milioni d'ingaggio annuale, contratto in scadenza nel 2010, ormai sia un giocatore irrecuperabile.

I cittadini di San Fermo della Battaglia, nel comasco, contro l'attaccante nerazzurro per i troppi schiamazzi notturni e minacciano di chiamare i vigili. Il sindaco vuole incontrarlo: "Dispiace, ma il regolamento va applicato"

Dopo tre anni di idillio, fatti di cortesia e riservatezza, nell'ultimo anno sono cresciute le lamentele dei vicini per gli schiamazzi notturni del brasiliano, e così si è aperto un altro fronte avverso per l'ex Imperatore. "Verificherò personalmente, con un incontro che avremo non appena possibile con Adriano - spiega il sindaco Pierluigi Mascetti -, altrimenti bisognerà applicare il regolamento comunale, perchè la gente al mattino va a lavorare".

Adriano-Moratti, tutta la verità sulla rottura
L'Imperatore è ricaduto nei suoi vizi. Soprattutto sulla voglia di Milan

"Io sto bene. Mancini mi ha spiegato tutto". Le poche parole di Adriano, domenica sera a Controcampo-Diritto di Replica, si spezzano nell'attesa di altre novità a proposito dell'Imperatore. In castigo europeo, e in attesa che qualcosa si muova per capire quale direzione prenderà il vento, al mercato di gennaio: se Adriano rimarrà all'Inter, per giocare; oppure se la mancata cessione di fine mercato estate avrà il conforto di una partenza a gennaio. Destinazione, si dice oggi, Manchester City: Eriksson insiste, con 22 milioni di euro, aspetta gennaio. Aspetta il sì del giocatore.

Ma c'è un'altra storia da raccontare, un inedito e un non inedito a proposito della rottura -clamorosa- dettata da Massimo Moratti, diciano una decina di giorni fa, quindici giorni al massimo. E' accaduto al momento delle analisi effettuati da Inter-Lab (non si chiama così, ma per capire). Dai test si è compreso come Adriano fosse ricaduto nel vizio di qualche bevuta eccedente, quel vizio che non è certo il miglior compagno delle avventure di un calciatore, anzi. Le rivelazioni del Corriere della Sera a proposito delle sue spese folli ogni fine settimana (40 mila euro) sono un particolare: dovrebbe essere un particolare grave? Diciamo di no. Essere spendaccioni non è un vizio e nemmeno un difetto.

L'altra faccia della rabbia interista, di Moratti, ha però un taglio da calciomerctao. Nel senso che al presidente dell'Inter sono andate di traverso alcune confidenze fatte trapelare dal giocatore e dal suo entourage circa la voglia di andare a giocare nel Milan. Cogliendo anche nel rifiuto ripetuto di Adriano di trasferirsi altrove, a un certo punto, il senso vero di cosa intenda fare nell'immediato futuro. E nei progetti di Moratti non esiste la possibilità di una cessione di Adriano ai rossoneri. I motivi, inutile spiegarli. Così si è arrivati al duro impatto delle ultime settimane, a quell'immagine nel corso di Inter-Udinese (26 agosto), quando la frattura non era ancora di dominio pubblico e però si è visto Adriano appena dietro a Moratti in tribuna prima del fischio d'inizio, e poi Moratti da solo, meglio per l'Imperatore stare lontano dal suo presidente. Che troppa pazienza ha avuto con lui. Ora basta.