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> Turbogas E Triplicazione Dell'inceneritore
axettone
messaggio 14 Jan 2007 - 16:30
Messaggio #176


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Il problema rifiuti è sicuramente una bella gatta da pelare per qualsiasi amministrazione comunale.... però io mi chiedo... Ferrara smaltisce i propri rifiuti o anche quelli degli altri? Smaltire i rifiuti è molto redditizio, però non vorrei che tutta questa storia sia dovuta al voler far lievitare il valore delle azioni hera in mano anche alla nostra amministrazione senza che si tenga conto della salute dei ferraresi. "non nel mio giardino" è sicuramente una frase stupida, ma deve valere per tutti.
Appena ci sarà un aumento della mortalità dovuta alla costruzione di quell'impianto valuterò se spostare la mia residenza in Veneto o altrove. Sayonara gonzi!
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Omicron³
messaggio 14 Jan 2007 - 17:10
Messaggio #177


Mr Strazamarun 2006
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in veneto???????? (IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/icon_eek.gif)
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axettone
messaggio 14 Jan 2007 - 17:51
Messaggio #178


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ostrega! No dai, a parte gli scherzi... scelte come quella della turbogas fatte violando la volontà dei cittadini mi spingono a pensare di lasciare questa città che conosce un totale immobilismo politico dal dopoguerra. La colpa è anche della opposizione, che non riesce ad emergere, quindi essendo la situazione piuttosto disperata non vedo perché io debba dare per scontata la mia residenza qui.
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robertobaldisser...
messaggio 15 Jan 2007 - 09:01
Messaggio #179


Barbagian
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IN FASE DI ALLESTIMENTO LA NUOVA DIRETTIVA SULLA QUALITA' DELL'ARIA , severissima che
metterebbe fuorilegge gli impianti oggetto della discussione di questo forum.La concentrazione attuale
di polveri sottili tollerate dalla legge 50microgrammi viene dimezzata a 25 , sapete bene che l'aria ferrarese molto spesso viaggia ai 100 micogrammi metrocubo con la turbogas spenta e l'inceneritore fermo.
Quindi , un amministratore assennato non può ignorare queste realtà , bisogna anche
provvedere per le altre fonti di particolato, non con provvedimenti tampone come il blocco delle strade
ma con provvedimenti che superino il problema come l'auto elettrica o a idrogeno.


prima bozza sulla qualità dell'aria :http://www.epicentro.iss.it/temi/ambiente/cafe_dir_en.pdf

LE OSSERVAZIONI DI TUTTI GLI SCIENZIATI ACCREDITATI PRESSO LA COMMISSIONE EUROPEA
Osservazioni sulla bozza della nuova direttiva europea per il particolato atmosferico
Utrecht, 31 ottobre 2005
A Karl-Heinz Florenz,
Direttore della Commissione per l'ambiente, la salute pubblica e la sicurezza alimentare
kflorenz@europarl.eu.int
Il 21 settembre 2005 la Commissione europea ha pubblicato una prima bozza della Direttiva sulla qualità dell'aria. Come ricercatori che studiano gli effetti dell'inquinamento atmosferico sulla salute, siamo preoccupati da questo nuovo provvedimento legislativo e vorremmo proporvi tre considerazioni che speriamo possano aiutarvi nella discussione. In breve, questi sono i fatti che destano in noi preoccupazione:
1. il limite proposto per il PM2,5 è troppo alto perché la salute pubblica venga adeguatamente salvaguardata;
2. la scelta di questo valore così alto è stata motivata con l'incertezza sulla sua pericolosità, nonostante diverse ricerche, alcune finanziate dalla stessa Commissione europea, abbiano dimostrato la necessità di una politica di riduzione dell'inquinamento;
3. l'esclusione di tutte le polveri sottili "naturali" dal conteggio annuale da dichiarare riduce la protezione della popolazione dagli effetti dannosi del PM10.
1. La proposta di legge riconosce che attualmente in Europa l'esposizione alle polveri sottili (PM2,5) ha gravi ripercussioni sulla salute pubblica: 348.000 morti premature ogni anno secondo le stime europee. In particolare, la direttiva propone che nei prossimi 15 anni tutti gli Stati membri dell'Unione europea riducano di almeno il 20% la concentrazione di PM2,5, a meno che il livello medio non sia già inferiore a 7 mcg/m3. Questa parte riflette bene la crescente preoccupazione sugli effetti avversi del PM2,5 sulla salute pubblica e la necessità di un rapido e forte incremento delle politiche decisionali volte a ridurre l'esposizione a queste polveri in tutti i Paesi europei, con eccezione delle sole aree pulite. A dispetto di queste premesse, temiamo che le regole imposte in proposito dalla direttiva non siano giuridicamente vincolanti. Infatti, l'unico vincolo legale proposto è di mantenere una media annuale della concentrazione di PM2,5 pari a 25 mcg/m3. Un valore significativamente più alto dell'intervallo di 12-20 mcg/m3 proposto in precedenza da Clean Air For Europe (Cafe) e, soprattutto, un livello associato a effetti avversi molto pesanti per la salute pubblica. La nostra preoccupazione è che, a seguito di questo provvedimento, molti degli Stati membri che sono già al di sotto del valore di 25 mcg/m3 non saranno più stimolati a ridurre ulteriormente il livello di inquinamento dell'aria.
2. Nel documento della Commissione la scelta del livello massimo di 25 mcg/m3 è motivato con il fatto che "attualmente non ci sono dati certi sul rischio per la salute dovuto al PM2,5". Per quanto non ci siano ancora dati conclusivi, la ricerca europea, finanziata in buona parte proprio dalla Commissione, ha prodotto nell'ultimo decennio una grossa quantità di risultati in proposito. Tra questi ci sono dati sull'esposizione dei singoli individui al PM2,5 (studio Expolis), sulla variabilità spaziale e sulla differenza tra l'inquinamento degli ambienti interni ed esterni (studi Rupioh), sugli effetti del traffico sulla concentrazione di polveri sottili e sulle relative conseguenze sulle allergie e sull'asma nei bambini (studi Trapca e Airallerg), sulla composizione chimica e sulla tossicità delle polveri raccolte in molte regioni europee, tra cui i nuovi Stati membri (studi Hepmeap, Raiap e Pamchar), sugli effetti cardiovascolari del PM2,5 (studi Ultra e Heapss). Molti di questi studi sono stati condotti per rispondere alle cosiddette "Cafe questions" poste all'Organizzazione mondiale della sanità nel 2002-2004. Inoltre, più di 100 stazioni di monitoraggio sparse per l'Europa forniscono regolarmente dati sul PM2,5. Le conoscenze sulla presenza delle polveri sottili in Europa sono quindi aumentate notevolmente e molti degli studi sopra citati hanno dimostrato chiaramente che il PM2,5 può avere pesanti ripercussioni sulla salute anche nei Paesi con livelli al di sotto del livello di guardia. Certamente rimangono delle incertezze ed è ragionevole pensare
che le nostre stime degli effetti avversi potranno rivelarsi più basse o più alte di quelle sopra citate. Sono quindi necessari studi ulteriori. Tuttavia, scegliendo una soglia massima per il PM2,5 che non è protettiva, la Commissione mostra di ignorare gran parte delle ricerche che essa stessa ha promosso, così come la ricca mole di dati internazionali in proposito.
3. Nella proposta di legge della Commissione si consente agli Stati membri di sottrarre dal valore ufficialmente dichiarato tutte le emissioni "naturali" di polveri sottili. La direttiva del 1999 permetteva questa sottrazione soltanto quando si poteva dimostrare che il superamento della soglia consentita era dovuto a eventi naturali, come per esempio tempeste di polvere. In effetti la nuova proposta consente livelli di PM10 generalmente più alti rispetto alla direttiva del 1999. Il che potrebbe portare a lunghe discussioni tra la Commissione e gli Stati membri su quanto effettivamente è alto questo contributo "naturale" in aree specifiche. È importante sottolineare che questa sottrazione è ingiustificata dal punto di vista scientifico. Le relazioni esposizione-effetto su cui vengono stabiliti i valori soglia hanno sempre preso in considerazione il background "naturale". Per esempio, non ci sono indicazioni che gli effetti del PM10 sulla mortalità siano inferiori in Paesi come la Spagna dove parte del PM10 viene dalla sabbia del Sahara, come hanno dimostrato gli studi Aphea finanziati dalla Commissione europea. Consentire di sottrarre tutte le emissioni "naturali" di PM10 implica un'esposizione a livelli più elevati di queste polveri, con maggiori ripercussioni sulla salute pubblica in Europa.
Come scienziati che per molti anni si sono occupati di studiare gli effetti sulla salute delle polveri sottili, temiamo che la proposta di legge non consideri adeguatamente i solidi dati scientifici che sono stati prodotti, per quanto siamo consapevoli che le politiche ambientali non sono guidate unicamente dalla scienza. Inoltre, non ci è molto chiaro quanto questa Direttiva possa contribuire a raggiungere l'obiettivo ambizioso di ridurre l'inquinamento atmosferico in Europa, emerso nella Clean Air For Europe (Cafe) Thematic Strategy.
Siamo pronti a rispondere a qualsiasi domanda o dubbio suscitati da questa lettera.
Bert Brunekreef, PhD
Professor of Environmental Epidemiology and Director
Institute for Risk Assessment Sciences, Universiteit Utrecht
PO Box 80178, 3508 TD, Utrecht, Netherlands
tel 31 30 2535400, direct line 31 30 2539490, fax 31 30 2539499
b.brunekreef@iras.uu.nl
coordinator of PEACE, TRAPCA, AIRALLERG and AIRNET projects
Past president of International Society for Environmental Epidemiology (ISEE)
cc CAFE Steering Group
H. Ross Anderson MD PhD
Professor of Epidemiology and Public Health
Division of Community Health Sciences
St George’s, University of London
Cranmer Terrace, London SW17 0RE, UK
Tel: +44 20 8725 5419 (direct) 5424 (main office) Fax: +44 20 8725 3584 (main office)
r.anderson@sgul.ac.uk
participant in APHEA studies
Dr Isabella Annesi-Maesano
Head, Epidemiology and public health Allergic and Respiratory diseases (EPAR) Department
Head, Occupation and Epidemiology Assembly, European Respiratory Society
Chair, Respiratory Diseases Section, International Union Against Tuberculosis and Lung
Diseases EPAR, INSERM U707
Faculté de Médecine Saint-Antoine 27, rue de Chaligny 75571 PARIS CEDEX 12 France
Tel: + 33 1 44738449 Fax: +33 1 44738462
http://ifr69.vjf.inserm.fr/~u472/EQUIPES/I...bella_pres.html
Jon Ayres MD PhD
Professor of Environmental & Occupational Medicine
Department of Environmental & Occupational medicine
Liberty Safe Work Research Centre, University of Aberdeen
Foresterhill Road Aberdeen AB25 2ZP
Tel: +44 (0)1224 558188 Fax: +44 (0) 1224 551826
j.g.ayres@abdn.ac.uk
Participant in RUPIOH study
Tom Bellander PhD
Department of Occupational and Environmental Health, Stockholm County Council
Norrbacka III, SE-171 76 Stockholm, Sweden
direct +468-7373-670 fax +468-7373-770
tom.bellander@sll.se
www.snap.se, www.imm.ki.se
Participant in TRAPCA, AIRALLERG and HEAPSS studies
Prof. Alfred Bernard
UCL unité de Toxicologie Industrielle et de Medicine de Travail
Clos Chapelle-aux-Champs, 30.54 1200 Bruxelles Belgium
Tél : 32.2.764.39.34 Fax : 32.2.764.32.28
Bernard@toxi.ucl.ac.be
Coordinator of HELIOS and PNEUMO-NEPHROTOX projects
Prof Dr. med. Charlotte Braun-Fahrländer
Deputy Director and Head of the Department of Environment and Health
Institute of Social and Preventive Medicine, University of Basel
Steinengraben 49, CH-4051 Basel Switzerland
Tel: +41 61 270 22 20 Fax: +41 61 270 22 25
mailto:C.Braun@unibas.ch; http://www.unibas.ch/ispmbs/
participant in PARSIFAL study
David Briggs
Professor of Environment and Health Science,
Department of Epidemiology and Public Health,
Imperial College London, Norfolk Place, London W2 1PG
Tel +44 (0)207 594 3329 Fax +44 (0)207 594 3196
d.briggs@imperial.ac.uk
Coordinator of APMOSPHERE project
Ken Donaldson
Professor of Respiratory Toxicology
Editor in Chief 'Particle and Fibre Toxicology'
MRC/University of Edinburgh Centre for Inflammation Research
ELEGI Colt Laboratory Queen's Medical Research Institute
47 Little France Crescent Edinburgh EH16 4TJ UK, Tel 0131 242 6580
ken.donaldson@ed.ac.uk
participant in HEPMEAP study
Erik Dybing, MD, PhD
Division Director and Professor, Division of Environmental Medicine
Norwegian Institute of Public Health
P.O. Box 4404 Nydalen NO-0403 Oslo, Norway
Phone: +47 22 04 26 37 Fax: +47 22 04 26 86
erik.dybing@fhi.no
coordinator of RAIAP project
Tony Fletcher, PhD
PEHRU Public and Environmental Health Research Unit,
London School of Hygiene & Tropical Medicine, Keppel Street, London WC1E
7HT, UK Tel +44 20 7927 2429 fax +44 20 7580 4524
tony.fletcher@lshtm.ac.uk
coordinator of PATY project
President of International Society for Environmental Epidemiology (ISEE)
Francesco Forastiere, MD, PhD
Department of Epidemiology, Rome E Health Authority
Via Santa Costanza 53, 00198 Roma, Italy
Phone: --39-06 83060484, Fax: --39-06 83060463,
forastiere@asplazio.it
coordinator of HEAPSS project
Bertil Forsberg, PhD
Associate Professor
Occupational and Environmental Medicine
Dept of Public Health and Clinical Medicine
Umeå University, S-90187 Umeå Sweden
bertil.forsberg@envmed.umu.se
participant in ECRHS II study
Roy M. Harrison, OBE
Professor of Environmental Health
Division of Environmental Health & Risk Management
School of Geography, Earth & Environmental Sciences
The University of Birmingham, Edgbaston, Birmingham, B15 2TT, United Kingdom
Tele: 0121 414 3494 Fax: 0121 414 3709
r.m.harrison@bham.ac.uk
participant in RUPIOH project
Dr. Joachim Heinrich
Unit of Environmental Epidemiology
GSF Institute for Epidemiology
Ingolstaedter Landstrasse 1, D 85764 Neuherberg, Germany
Tel +49 89 3187 4150 fax +49 89 3187 3380
Joachim.heinrich@gsf.de
Participant in TRAPCA, ECRHS II and AIRALLERG studies
Gerard Hoek, PhD
Institute for Risk Assessment Sciences, Universiteit Utrecht
PO Box 80178, 3508 TD, Utrecht, Netherlands
tel 31 30 2535400, direct line 31 30 2539498, fax 31 30 2539499
g.hoek@iras.uu.nl
coordinator of RUPIOH study, Councillor of International Society for Environmental
Epidemiology (ISEE)
Fintan Hurley
Scientific Director
Institute of Occupational Medicine (IOM)
Research Park North, Riccarton, Edinburgh EH14 4AP, Scotland, UK
Direct phone line: +44 (0) 131 449 8005 IOM Tel: +44 (0) 870 850 5131
IOM Fax: +44 (0)870 850 5132
fintan.hurley@iomhq.org.uk
Health effects leader for EXTERNE project
and CAFE cost-benefit analysis
Matti Jantunen, Professor,
National Public Health Institute of Finland
Department of Environmental Health
POBox 95 / FI 70701 Kuopio / FINLAND
tel: +358 17 201 340, fax: +358 17 201 184
matti.jantunen@ktl.fi
http://www.ktl.fi/expolis
Coordinator of EXPOLIS study
Klea Katsouyanni
Professor, Department of Hygiene and Epidemiology
University of Athens Medical School
75, Mikras Asias street 115 27 Athens Greece
Tel: +30-210-7462084 or 6 Fax: +30-210-7462080
kkatsouy@med.uoa.gr
Coordinator of APHEA studies
Frank J Kelly, PhD
Professor of Environmental Health and Director, Environmental Research Group
King’s College London, School of Biomedical and Health Sciences,
150 Stamford Street, London SE1 9NH UK
tel +44 20 7848 3894/4004 fax +44 20 78483891
Frank.Kelly@kcl.ac.uk
Participant in HEPMEAP study
Dr. Wolfgang G. Kreyling
GSF - National Research Center for Environment and Health
GSF-Focus: Aerosols and Health
Institute for Inhalation Biology
P.O. Box 1129 D-85758 Neuherberg / Munich Germany
(postal address: Ingolstaedter Landstr.1) (D-85764 Neuherberg / Munich, Germany)
phone ++49-89-3187-2309 fax ++49-89-3187-3397
Kreyling@gsf.de
International Society for Aerosols in Medicine, http://www.isam.org
Participant in ULTRA studies
Nino Kuenzli, M.D. ; Ph.D.
Associate Professor , Keck School of Medicine University of Southern California
and ICREA Research Professor, Barcelona - Spain (2006)
Department of Preventive Medicine
1540 Alcazar Street CHP 236
CHP236, 9013 HSC, Los Angeles, CA 90033
++1-323 442 2870 (direct)
kuenzli@usc.edu
Participant in ECRHS II study
Sylvia Medina, MD, PhD
Coordinator of the APHEIS European Information System on Air Pollution and Health
Department of Environmental Health , French Institute of Public Health Surveillance (InVS)
12 rue du Val d'Osne 94415 Saint Maurice, cedex France
Tel: 00 33 (0) 1 41 79 67 00 Fax: 00 33 (0) 1 41 79 67 68
email: s.medina@invs.sante.fr
www.apheis.net; www.invs.sante.fr
Benoit Nemery, MD, PhD
Professor of Toxicology and Occupational Medicine
K.U.Leuven Laboratorium voor Pneumologie
Herestraat 49 (O&N 706) B-3000 Leuven, Belgium
tel +32 16 347121 fax +32 16 347124
Ben.Nemery@med.kuleuven.be
Juha Pekkanen, MD
Research professor, Environmental Epidemiology Unit, National Public Health Institute (KTL)
Professor, Dept. of Public Health and General Practise University of Kuopio
Address: KTL, P.O.Box 95, FIN-70701 Kuopio, Finland
Juha.Pekkanen@ktl.fi
Web site: http://www.ktl.fi/ytos
Tel(work): +358 17 201 368, fax +358 17 201 265
Coordinator of ULTRA 1 and ULTRA 2 studies
Göran Pershagen, professor and chairman
Institute of Environmental Health
Karolinska Institute Box 210, S-171 77 Stockholm, Sweden
Tel: +46 8 52487460 Fax: +46 8 304571
goran.pershagen@ki.se
Coordinator of PARSIFAL study
Past president of International Society for Environmental Epidemiology (ISEE)
Annette Peters, PhD
GSF National Research Center for Environment and Health
Institute of Epidemiology
Ingolstaedter Landstr. 1, D-85764 Neuherberg, Germany
phone: + 49 (0) 89 3187-4566 fax: + 49 (0) 89 3187-3380
peters@gsf.de
Coordinator of AIRGENE study
Councillor of International Society for Environmental Epidemiology (ISEE)
Raimo O. Salonen MD, PhD, Senior Researcher
PAMCHAR Project Coordinator
National Public Health Institute (KTL) Department of Environmental Health
Neulaniementie 4, PO Box 95 FI-70701 Kuopio FINLAND
phone: +358 17 201348 Fax: + 358 17 201265,
raimo.salonen@ktl.fi
http://www.pamchar.org/
Thomas Sandström, MD, PhD
Professor, Dept of Respiratory Medicine & Allergy
University Hospital, Umeå, Sweden
Ph office +46-90-7852516 Fax +46-90-141369
thomas.sandstrom@lung.umu.se
coordinator of HEPMEAP study
Per Schwarze, PhD
Norwegian Institute of Public Health
P.O. Box 4404 Nydalen NO-0403 Oslo, Norway
Phone: +47 22 04 26 37 Fax: +47 22 04 26 86
Per.schwarze@fhi.no
Participant in RAIAP study
Radim J. Sram, M.D., D.Sc.
Laboratory of Genetic Ecotoxicology
c/o Institute of Experimental Medicine AS CR
Videnska 1083, 142 20 Prague 4, Czech Republic
phone: +420 241 062 596 fax: +420 241 062 785
sram@biomed.cas.cz
Coordinator of ‘Air Pollution and Health’ study
Jordi Sunyer
Professor, Respiratory and Environmental Research Unit
Institut Municipal Investigació Mèdica
Universitat Pompeu Fabra, c/ Doctor Aiguader 80
08003 Barcelona, Spain
Tel: +34932211009 Fax: +34932213237
jsunyer@imim.es
Participant in APHEA and ECRHS II studies
Professor Paolo Vineis
Chair in Environmental Epidemiology
Imperial College London
St Mary’s Campus, Norfolk Place W2 1PG, London
tel 020 75943372 fax 020 75943196
p.vineis@imperial.ac.uk
coordinator of GEN-AIR study
Stephan Weiland, MD, MSc
Professor and Chair Department of Epidemiology
University of Ulm Helmholtzstr. 22, 89081 Ulm, Germany
Phone: *49-(0)731/5031061 Fax.: *49-(0)731/5031069
stephan.weiland@medizin.uni-ulm.de
http://www.uni-ulm.de/epidemiologie/
coordinator of PDCAAE (ISAAC II) study
Prof. Dr. Dr. H.-Erich Wichmann
GSF National Research Center for Environment and Health
Institute of Epidemiology, Director
University of Munich, Chair of Epidemiology
Ingolstaedter Landstr. 1, D-85764 Neuherberg, Germany
phone: + 49 (0) 89 3187-4066 fax: + 49 (0) 89 3187-4499
wichmann@gsf.de
participant in TRAPCA, AIRALLERG, AIRGENE, HEAPSS, ULTRA, APHEA studies
Professor Denis Zmirou-Navier
Nancy University - INSERM ERI n°11
Research unit "Assessment and prevention of occupational and environmental risks"
Medical School, A de la Forêt de Haye, BP 184
54505 Vandoeuvre-les-Nancy Cedex France
tel +33 383 68 39 15 fax +33 383 68 34 89
Denis.Zmirou@nancy.inserm.fr
www.ep2r.nancy.inserm.fr
participant in APHEA studies

http://www.epicentro.iss.it/temi/ambiente/cafe_dir_en.pdf

Messaggio modificato da robertobaldisserotto il 15 Jan 2007 - 08:56
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chicco
messaggio 15 Jan 2007 - 10:53
Messaggio #180


Quasi 'Nesissimo
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premetto che non ho letto tutta la lunga discussione,quindi probabilmente diro cose gia dette o gia negate.Comunque sia non credo in questo referendum,al dilà del fatto che dubito venga calcolato non ha senso far votare persone ignoranti in materia.da ingegnere vi chiedo se sapete cosa significa produrre energia.tutti vogliono mille attrezzi elettronici in casa,non vogliono che salti la luce quendo accendono i mille televisori che hanno e vogliono sempre acqua calda in tutta la casa.e tutta questa energia?! mica la danno gli alberi!per il caldo come gli antichi insegnano serve il fuoco,quindi bisogna bruciare qualcosa e quindi si fa del fumo.Altra domanda,sapete come funziona un impianto turbogas prima di criticare? è una figata,piccolo,compatto di facile installazione e produce contemporaneamente energia elettrica e calore.piu di cosi?! il nucleare!!!! ma figuriamoci se la gente sarebbe pronta a questo.Non sono un esperto ma vi ripeto che a "scuola" ho avuto esperti che mi hanno tenuto corsi sulla produzione di energia,e il risultato in due parole è stato: la miglior fonte di energia? in ordine:nucleare,turbogas,sistemi a vapore e poi tutto il resto.
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robertobaldisser...
messaggio 15 Jan 2007 - 14:20
Messaggio #181


Barbagian
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rispondo subito all'ingegnere che porta argomentazioni molto assennate ,

anche se le risposte stanno nei posto già pubblicati in precedenza.

Innanzi tutto va detto che se vengono approvate tutte le istanze di realizzazione per centrali turbogas

pendenti al ministero dell'industria , l'Italia triplicherebbe la produzione di energia elettrica e ne dovrebbe esportare almeno il 70% (vedi la relazione del presidente dell'eni al parlamento).

Per quanto riguarda il diritto di esprimere parere da parte della popolazione , tutto ciò che
riguarda la salute (e la qualità dell'aria è salute tanto vero che la commissione europea sta per emanare una legge severissima in materia) deve passare per il vaglio del parere dei cittadini.


Visto il diritto di partecipazione democratica all’organizzazione politica economica e sociale del paese sancito dall’art. 3 della Costituzione della Repubblica Italiana;

Visto il diritto alla salute sancito dall’art. 32 della Costituzione della Repubblica Italiana,

Visto l’art. 3 della Direttiva n. 2006/12/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea il 27/04/2006 relativo ai rifiuti, che così recita:
1. Gli Stati membri adottano le misure appropriate per promuovere:
a) in primo luogo, la prevenzione o la riduzione della produzione e della nocività dei rifiuti, in particolare mediante:
i) lo sviluppo di tecnologie pulite, che permettano un maggiore risparmio di risorse naturali;
ii) la messa a punto tecnica e l'immissione sul mercato di prodotti concepiti in modo da non contribuire o
da contribuire il meno possibile, per la loro fabbricazione, il loro uso o il loro smaltimento, ad incrementare la quantità o la nocività dei rifiuti e i rischi di inquinamento;
iii) lo sviluppo di tecniche appropriate per l'eliminazione di sostanze pericolose contenute nei rifiuti destinati ad essere recuperati;
B) in secondo luogo:
i) il recupero dei rifiuti mediante riciclo, reimpiego, riutilizzo od ogni altra azione intesa a ottenere materie prime o secondarie;
ii) l'uso di rifiuti come fonte di energia.


Visto il progetto mondiale denominato Zero Waste Strategy (Strategia Rifiuti Zero) che è stato implementato con successo, oltre che in diverse città italiane, anche in diversi stati extra UE, tra i quali: Stati Uniti, Canada, Australia, Nuova Zelanda;

Alla luce della letteratura medica, che evidenzia in maniera incontrovertibile le conseguenze nocive per la salute causate dall’incenerimento dei rifiuti, che solo in Italia viene chiamato “Processo di Termovalorizzazione”;

Vista la proposta di Piano Provinciale per la gestione dei Rifiuti , che si pone in chiaro contrasto con i principi e le politiche sopra indicate,

Visto che il piano di cui sopra è stato votato blindato, nei consigli comunali e provinciali chiusi al pubblico

e alle relazioni degli scienziati .

SI DICHIARA QUANTO SEGUE

I cittadini italiani iscritti alle liste elettorali hanno il diritto dovere di partecipare a un referendum

legale o naturale quando le normative locali bloccano la consultazione legale , ma non possono

prevaricare il terzo articolo della costituzione .

... per coloro che non sanno come funziona una centrale turbogas ...

ho visionato personalmente i progetti di una turbogas modello da 800 megawat con la consulenza

dell'ingegnere che ha lavorato alla progettazzione della turbina del vapore (mi chiede di non esser citato sennò perde il posto).

Non entro nei particolari tecnici perchè non sono autorizzato e perchè sono irrilevanti ,

posso dire che fin quando la turbogas utilizza gas naturale purissimo adeguatamente preparato

per la turbogas , il ciclo finale dei fumi rientra nei parametri di legge che per la turbogas

di Ferrara prevede emissioni per 1085 tonnellate di polveri . (tenete presente che in questo preciso momento a turbogas spenta Ferrara sfora il parametro di legge di 50 microgrammi di polvere
praticamente tutti i giorni).

Ma a Ferrara la turbogas sta per esser usata anche per bruciare i gas di scarico del petrolchimico (off-gas)

la nuova VIA sostituisce la vecchia che non prevedeva questa cosa ,

per cui nessuno sa cosa uscirà dalla turbogas in presenza di immissioni diverse di vari gas .

Per gli off gas deve esserci una apposita struttura che per Ferrara non esiste .

Anche una turbogas può lavorare fuori limite e violare il decreto di VIA, e questo sta già accadendo nelle turbogas
in funzione ,
http://www.ilsannioquotidiano.it/article.p...ead&order=0

http://www.altromolise.it/notizia.php?argo...;articolo=21668
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chicco
messaggio 15 Jan 2007 - 17:00
Messaggio #182


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quello che hai scritto sono solo articoli e leggi,ma io parlo di concetti:
A) pensi che se il referendum non dara votazioni positive (cosa che mi sembra scontata) la turbogas non verra fatta?
B)la gente che protesta contro la turbogas sa cosa significa produrre energia prima di criticare?e soprattutto per evitare il tanto agognato inquinamento è disposta a pretendere meno calore in casa e meno energia elettrica?

io scommetto tutto quello che ho che la metà della gente che vota contro non sa come funziona un ciclo turbogas,non sa cosa significa prrodurre calore ed energia e soprattutto non rinuncerebbe neanche ad un watt di potenza in casa!
on
mi sembra ipocrisia oltre che ignoranza,io voto a favore chiaramente,consapevole dei vantaggi che porterebbe nella vita cittadina ma anche degli svantaggi quali inquinamento e rischi.d'altronde non ti regala niente nessuno,tutto ha un prezzo
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Boris
messaggio 15 Jan 2007 - 17:20
Messaggio #183


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CITAZIONE (robertobaldisserotto @ 15 Jan 2007 - 14:20) *
l'Italia triplicherebbe la produzione di energia elettrica e ne dovrebbe esportare almeno il 70% (vedi la relazione del presidente dell'eni al parlamento).

Visto il progetto mondiale denominato Zero Waste Strategy (Strategia Rifiuti Zero) che è stato implementato con successo, oltre che in diverse città italiane, anche in diversi stati extra UE, tra i quali: Stati Uniti, Canada, Australia, Nuova Zelanda;


queste 2 affermazioni mi lasciano perplesso, non che siano "cazzate" ma cmq mi fanno storcere il naso:

- la prima riguardo l'esportazione di energia elettrica da parte dell'italia: mi lascia perplesso perchè noi importiamo buona parte dell'energia che consumiamo ( e quella che produciamo la produciamo grazie a combustibili che compriamo da altre nazioni ) e perchè il "monopolio" dell'energia elettrica in europa è un obbiettivo dichiarato della francia ( credo che l'energia francese prodotta con le centrali nucleari sia + economica di una probabile energia elettrica prodotta in italiana )

- la seconda affermazione mi fa sorridere più che altro: vedere il nome degli stati uniti tra i paesi che seguono il progetto "zero rifiuti"... beh mi sembrano belle parole ma non so quanto ci sia di vero , gli stati uniti infatti non aderiscono per esempio al protocollo di kyoto, quindi forse sarebbe meglio partire dal grosso del lavoro prima di passare ai dettagli
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donna
messaggio 15 Jan 2007 - 21:03
Messaggio #184


Puvrìn
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New York e gli USA verso Obiettivo Rifiuti Zero[size=5]
martedì, 15 novembre, 2005

Rifiuti Zero, non è un'utopia ambientalista, è parte integrante della nuova rivoluzione industriale avviata dai paesi più avanzati, in particolare Giappone e Stati Uniti, negli anni '80. La parola d'ordine di questa rivoluzione è "Qualità Totale", in una visione "olistica" del sistema produttivo e "Rifiuti Zero" è parte di questo progetto. In base a questi nuovi valori guida, ogni tonnellata di rifiuti messi in discarica o inceneriti è la misura del fallimento e della inefficienza del sistema produttivo, equiparabile alla presenza di un difetto in un prodotto immesso nel mercato. E che "Rifiuti Zero" sia la nuova frontiera dei paesi industrializzati sta nei fatti.

E' comunque opportuno ricordare che questa scelta è anche il risultato di decenni di battaglie legali e culturali condotte, anche negli Stati Uniti, da comitati di cittadini, associazioni ambientaliste, associazioni a difesa dei consumatori, ricercatori indipendenti. A riguardo, significativo è quanto avvenuto nel New Jersey tra gli anni
'80 e '90, durante i quali, nonostante l'opposizione di numerosi comitati di cittadini, lo Stato Federale promuoveva la costruzione di diversi inceneritori. Questa scelta si dimostrò presto un disastro economico per il concomitante successo del riciclo e del compostaggio che sottraeva materiale da bruciare e per l'apertura di nuove discariche "low cost" negli Stati vicini che rendevano più economico esportare i rifiuti; ma il colpo di grazia venne dalla Corte Suprema quando questa aboliva le sovvenzioni statali agli inceneritori che, a questo punto, furono costretti a chiudere, ma prima chiesero, ed ottennero, il pagamento dei danni, per inadempimento degli accordi contrattuali: due miliardi di dollari, pagati dai contribuenti!

Situazioni analoghe si crearono in numerosi altri Stati, con la chiusura di diversi inceneritori e la cancellazione di centinaia di nuovi impianti in progetto, fallimento sottolineato dal Wall Street Jornal che, nella edizione dell'11 Agosto del 1993, in un suo lungo editoriale (http://www.village.it/italianostra/wsjincen.html) dissuadeva i suoi lettori ad investire negli inceneritori. A questo punto la risposta al problema rifiuti negli USA prendeva due strade, per diversi anni divergente: la California, con S. Francisco in testa, seguita da Los Angeles e San Diego, con la risoluzione del 13 novembre 2001, adottava l'obiettivo "Rifiuti Zero", preceduta, tre anni prima dalle città di Seattle e Portland.

Come conseguenza in queste città si è rinunciato alla realizzazione di inceneritori e si è puntato, in collaborazione con le aziende private, al riciclaggio e al compostaggio, con forme di raccolta differenziate domiciliarizzate anche in grandi centri urbani quale quello di San Francisco, che nel 2002 riciclava il 62% dei suoi materiali post consumo.

Importanti risultati nel riciclaggio sono stati raggiunti anche da Los Angeles (46%) e Seattle (43% nel 1999). Attualmente negli USA il riciclo e il compostaggio è il destino finale del 36% dei MPC e solo il 16 % è incenerito.
Negli ultimi anni, negli USA si è compreso che il riciclaggio ed il compostaggio da soli non sarebbero bastati per risolvere il problema dei rifiuti, di qui il progetto "Rifiuti Zero" che ancora una volta vede il significativo ruolo dei cittadini organizzati per vincere le resistenze delle amministrazioni pubbliche e delle potenti lobby dello smaltimento.

Ma a fianco di un vasto movimento di opinione pubblica a favore di questa politica si trovano anche numerose aziende (tra queste la Xerox) che hanno compreso come una politica di riprogettazione dei prodotti, finalizzata all'utilizzo di materiali riciclati come materie prime, ma ancor di più al riuso degli oggetti, sia la via vincente in un mercato competitivo in cui energia, materie prime e smaltimenti saranno sempre più costosi.

Una scelta diversa è stata quella di New York che fino ad alcuni anni fa, ha trovato più economico esportare fuori dallo Stato i suoi rifiuti. La città di New York, con otto milioni di abitanti, che arrivano a 12 milioni nelle giornate lavorative con i pendolari che lavorano in città, produce enormi quantità di rifiuti:13.000 tonnellate di rifiuti al giorno dai settori residenziali ed istituzionali e 9.900 tonnellate di scarti putrescibili, carta e imballaggi riciclabili dal settore commerciale. A questi rifiuti si aggiungono quantità ancora maggiori di macerie e scarti di lavori di demolizione prodotti dall'attività edile.

Dal 1970, fino a pochi anni fa, l'amministrazione di New York ha fatto resistenza passiva all'attivazione di una seria politica di riciclo e non ha nascosto la sua propensione a realizzare diversi inceneriori , per complessive 2000 t/giorno. La forte e qualificata resistenza dei comitati di cittadini che ha messo in difficoltà esperti profumatamente pagati, ha affossato questa ipotesi e oggi New York non ha più nessun inceneritore e non ha nessuna intenzione di realizzarne di nuovi. Sin dal 1997, quando fu annunciato che la discarica sull'isola di Staten era prossima alla chiusura, New York ha affrontato il problema esportando i suoi rifiuti a discariche ed inceneritori al di fuori dello stato, semplicemente perchè allora questo era il metodo più conveniente.

Nel 1996 il sindaco Giuliani, mal consigliato, affermava pubblicamente che il riciclo era "una moda capricciosa" e tagliava i fondi stanziati per il riciclo. Anche il suo successore Bloomberg per un pò ha pensato che la discarica
sarebbe stata più economica del riciclo. Se questo poteva essere vero durante il governo Giuliani, anche negli USA i costi di trasporto e smaltimento a discarica sono aumentati (del 91% a partire dal 2000) ed attualmente ammontano a 100 $ alla tonnellata. Le associazioni dei cittadini di N.Y. tornarono alla carica con nuovi conti, forti anche dell'appoggio di diverse aziende di riciclo che proprio a New York avevano avviato fiorenti attività, quali la VISY,
che a Staten Island ha realizzato una cartiera da 125.000 tonnellate/anno che tratta carta da macero al 100%, la Hi-Rise Recycling Company che realizza caditoie condominiali per la raccolta differenziata, la City Green Company che raccoglie e composta gli scarti umidi prodotti da hotel e ristoranti, la Great Harbor Design Center che ha realizzato a Broklyn un impianto che produce materiali da costruzione utilizzando vetro e cemento riciclato.

E queste sono solo alcune delle 4.257 aziende che, a New York hanno puntato sul riciclaggio dei materiali post consumo quale occasione di lavoro per 43.624 persone. I nuovi conti, ma ancor più i nuovi contratti a lunga scadenza con i riciclatori (che assicurano costi certi e molto più bassi) hanno convinto il sindaco Bloomberg che "Rifiuti Zero" può essere anche il futuro di New York.

E il 3 Giugno del 2004 ad una audizione della Commissione presieduta dai consiglieri comunali Serrano, Avella, Barron, Brewer, Comrie, DeBlasio, Fidler, Gerson, Katz, Liu, Martinez, McMahon, Monserrate, Moskowitz, Quinn, Rivera, Weprin, Felder, Jackson, Nelson, Gennaro, Koppell, Stewart, Lopez, Perkins e Palma è stata presentata la
risoluzione N°174 che invita la Citta di New York ad adottare una politica di Rifiuti Zero da raggiungere a lungo termine, grazie ad una autorevole e perseverante direzione e finanziamenti certi.
Se son rose..
E che fine hanno fatto quei "ferri vecchi" che ormai negli USA sono diventati gli inceneritori che in quel paese nessuno vuole più, principalmente a causa dei loro costi stratosferici? Come spesso è già successo, fin dal piano Marshall nell'immediato dopo guerra, sono riciclati nei paesi del terzo mondo.

di Federico Valerio, Italia Nostra
http://unimondo.oneworld.net/article/view/122231/1/3329
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Omicron³
messaggio 16 Jan 2007 - 09:46
Messaggio #185


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vi prego, sulla battaglia per i rifiuti vi sono anche solidale, ma post come questi sfrangiano il cazzo vacca dini.

postiamo dei link a pagine, chi è interessato li segue... è il bello dei internet e delle board orca pupazza!!

si stava pure discutendo, questi post legnata-sui-maroni sono un'entrataccia a gamba tesa...

facciamo dei riassunti, usiamo le nostre parole, cazzo vuol dire copiare e incollare acsì, un-tant-al-metar? almeno grassettare le parti salienti...

beh se uno non si sbatte a rendermi agevole l'accesso al messaggio che vuole comunicarmi ci metto poi due secondi a mandarlo a produrre materiale scatologico e rifiuti organici!
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donna
messaggio 16 Jan 2007 - 16:32
Messaggio #186


Puvrìn
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complimenti x l'eloquio, si vede che non hai studiato a cambridge ma a tiè un frases purasà maleducà!
Era x fare notare che prima di dire sciocchezze, tipo non credo che l'america ecc ecc basterebbe usare google per cercare informazioni.
cmq, scusate il disturbo non sfrangerò più i maroni a nessuno
Vi meritate questa città, e questa inceneritore e tutti gli annessi e connessi
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robertobaldisser...
messaggio 16 Jan 2007 - 17:04
Messaggio #187


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La turbogas usa tecnologia americana vecchia di trent'anni , è comunque una realtà tecnica

fenomenale , che agli occhi di un ingegnere brilla tanto da perder di vista una realtà

ancor più complessa e stupenda : LA PERSONA

la turbogas è un tumorificio come l'inceneritore e la sua meravigliosa composizione tecnica

non le dà il diritto di prevalere sulle persone , l'aria la respirano tutti , e queste centrali

peggiorano una già precaria situazione.

C'è di peggio , che questi impianti rubano alla cip 6 m somme di denaro importantissime

che devono esser usate per le energie alternative , 30 miliardi di euro che trasformati in pannelli solari darebbero decine di gigawatt puliti.

Senza il furto delle cip6 queste centrali sarebbero dei cadaveri industriali abbandonati come

sta accadendo in tutto il mondo .

Prima trasformiamo in energia pulita i proventi della cip6 , e poi vediamo quanta energia rimane da produrre , e si programma di utilizzare la combustione classica dei fossili , come il gas naturale.

La persona è degna di ogni rispetto , anche se non sa come funziona una turbogas ,

è al centro della realtà , e non a servizio di qualche SPA .
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Boris
messaggio 16 Jan 2007 - 17:35
Messaggio #188


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CITAZIONE (robertobaldisserotto @ 16 Jan 2007 - 17:04) *
Senza il furto delle cip6 queste centrali sarebbero dei cadaveri industriali abbandonati come

sta accadendo in tutto il mondo .


ma secondo te le altre nazioni come lo coprono il loro fabbisogno energetico? con il 70 % con l'eolico il 25 % con il solare e il 5% con l'idrico??? no perchè sono curioso, molto curioso di sapere da dove la si vuol tirar fuori questa energia elettrica... ma credo di sapere già la risposta: basterebbe sviluppare l'energia rinnovabile che abbinata ad un piano di risparmio energetico ci permetterebbe ecc ecc... queste però sono favole e la realtà è che il fabbisogno energetico di una nazione va coperto per la maggior parte da energia prodotta con centrali termoelettriche o nucleare mentre le fonti rinnovabili sono utili per copriri i carichi di punta durante la giornata.


CITAZIONE (robertobaldisserotto @ 16 Jan 2007 - 17:04) *
che devono esser usate per le energie alternative , 30 miliardi di euro che trasformati in pannelli solari darebbero decine di gigawatt puliti.


gigawattora....
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chicco
messaggio 16 Jan 2007 - 17:35
Messaggio #189


Quasi 'Nesissimo
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l'unico motivo dell'abbandono del turbogas avviene per il nucleare.perche col vento e il sole ne tiri fuori poca di energia,molto poca.o comunque hai bisogno di tempi e spazi maggiori,senza tener conto del fattore vento-sole,non è che ci sono 24 h al giorno per 7 giorni su 7;gli impianti turbogas credo non facciano neanche una settimana di pausa all'anno,cosi come le centrali nucleari e tutti i grossi impianti
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Boris
messaggio 16 Jan 2007 - 17:56
Messaggio #190


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ho appena fatto 2 conti in spirito goliardico per vedere quanti km^2 di pannelli solari servirebbero per coprire il fabbisogno energetico giornaliero italiano:
mi è venuto 750 km^2... dopo quando ho + tempo guardo i conti per vedere se gli ho scazzati...

l'italia dovrebbe avere una superficie di 350 km^2
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Frabe
messaggio 16 Jan 2007 - 18:07
Messaggio #191


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CITAZIONE (Boris @ 16 Jan 2007 - 17:56) *
l'italia dovrebbe avere una superficie di 350 km^2


(IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/rofl.gif) altamente improbabile, a meno che non intendi *1000

Messaggio modificato da Frabe il 16 Jan 2007 - 18:08
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Boris
messaggio 16 Jan 2007 - 18:11
Messaggio #192


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dici?? beh allora ci stanno ah ah ah

300000 km^2
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axettone
messaggio 16 Jan 2007 - 20:12
Messaggio #193


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301.336 Km^2.
Da piccolo pensavo che il Sahara potesse essere trasformato in una gigantesca centrale solare, ma poi ho scoperto che i pannelli solari nel deserto (a causa della sabbia) hanno una vita media di 10 anni.
Ragazzi, l'unica via è quella nucleare.
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chicco
messaggio 16 Jan 2007 - 20:42
Messaggio #194


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uno che ha capito come vanno le cose
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Boris
messaggio 16 Jan 2007 - 21:28
Messaggio #195


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CITAZIONE (axettone @ 16 Jan 2007 - 20:12) *
301.336 Km^2.
Da piccolo pensavo che il Sahara potesse essere trasformato in una gigantesca centrale solare, ma poi ho scoperto che i pannelli solari nel deserto (a causa della sabbia) hanno una vita media di 10 anni.
Ragazzi, l'unica via è quella nucleare.

ah ah ah alla faccia dell'impatto ambientale nullo (IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/sisi.gif)
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robertobaldisser...
messaggio 20 Jan 2007 - 09:11
Messaggio #196


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state difendendo interessi economici , siete in perfetta malafede , non leggete nemmeno bene prima di rispondere.
Ad ogni modo , nessun problema ,

il punto non è coprire di pannelli solari per sostituire completamente il fabbisogno elettrico della nazione.
Venti anni fa l'UE alla luce delle proiezioni energetiche che disegnano un quadro futuro nel quale

avremo meno fossili a disposizione da bruciare , e comunque l'emergenza cambiamento clima ci

obbliga a usarli il meno possibile . Bene , fatta questa valutazione , i capi di stato europei

hanno avviato un processo di traghettamento della comunità europea dai fossili alle alternative

questo processo prevede una fase iniziale di avviamento delle industrie che producono gli

strumenti , attraverso la sovvenzione delle energie alternative con un piccolo prelievo dalla bolletta della luce (cip 6) per cui in Germania , Spagnia ,Olanda
(che ha l'industria più grande di pannelli solari del mondo) , Gran Bretagna ecc. , tutti

stanno lavorando tranne uno , l'Italia che ha dirottato le ingenti somme verso
sistemi non alternativi .
Per cui ci troviamo al palo di partenza , mancano 8 gigawatt di energie alternative all'appello
che in questo momento vengono prodotte con combustibili fossili ,
l'UE si è accorta di questa anomalia italiana e ha avviato una procedura di infrazione ufficiale .

Non ho mai detto che dobbiamo sostituire tutta l'energia fossile con l'alternativa

ho sempre detto e scritto che le ricchezze che vengono prodotte dalla tassa cip6 devono

esser collocate e spese onorando la legge europea .

C'è solo una spiegazione se in Italia non succede , ladri !
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robertobaldisser...
messaggio 2 Feb 2007 - 21:36
Messaggio #197


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aggiungo , l'indagine conoscitiva sull'impatto ambientale delle raffinerie e delle centrali redatto dalla tredicesima commissione permanente per conto del senato italiano,



http://www.senato.it/documenti/repository/...triche-006d.pdf

Messaggio modificato da robertobaldisserotto il 2 Feb 2007 - 21:41
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Eurostar
messaggio 7 Feb 2007 - 20:13
Messaggio #198


Imbambì
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VOTATE VOTATE E VOTATE...

RAGAZZI PER CHI NON SAPESSE COS'è UNA CENTRALE A TURBOGAS SI INFORMI E CAPIRA'...
AD OGNI MODO GUARDATE QUESTO VIDEO,E' ANDATO IN ONDA IERI A STRISCIA LA NOTIZIA...QUI POTETE FARVI UN'IDEA DI COSA PRODUCE LA CENTRALE A TURBOGAS!!!


http://www.striscialanotizia.mediaset.it/v...4896.shtml?adsl

BASTA CON GLI SCHIERAMENTI IDEOLOGICI!PENSIAMO ALLA NOSTRA SALUTE.E' UN NOSTRO DIRITTO!
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pottydj
messaggio 7 Feb 2007 - 21:21
Messaggio #199


....alla vecchia....
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RICORDO A TUTTI CHE SABATO 10 E DOMENICA 11 SI VOTA PER IL REFERENDUM riguardante LA TRIPLICAZIONE DELL'INCENERITORE E sulla TURBOGAS.

Gli orari e i seggi sono i seguenti:

SABATO,10 Febbraio ORE 15,00-19,00

-Piazza Municipale(Volto del Cavallo)
-Coop Doro Via Modena(lato opposto Poltrone e Sofà)
-Ipercoop "Il Castello"(presso Kiabi,angolo via Bologna)
-Interspar Via Malpasso zona Via Pomposa(angolo ingresso)
-Interspar Barco(angolo Bentivoglio/Angelica)
-Piazzale San Giovanni(torrione,di fronte alla farmacia)
-Ipercoop "Le Mura"(fermata autobus,Via Copparo)
-Centro Commerciale Bennet(di fronte ingresso Mediaworld)
-Gaibanella(di fronte alla Cassa di Risparmio)

DOMENICA 11 Febbraio ORE 9,00-12,30

-Piazza Municipale(Volto del Cavallo)
-Chiesa San Benedetto(Corso Porta Po)
-Piazza Ariostea(sotto i portici)
-Chiesa Sacra Famiglia(Via Bologna)
-Chiesa San Giovanni Battista Pontelagoscuro(Piazza Buozzi)
-Chiesa San Giorgio(Piazza San Giorgio)
-Chiesa San Martino(Piazza Costa,San Martino)
-Pasticceria Frignani(Via Modena,Cassana)
-San Bartolomeo(tra la chiesa e l'edicola)
-Porotto(scuola elementare)

LA SALUTE E' UN TUO DIRITTO:DIFENDILA!

Se volete vedere un filmatino riguardante la turbogas mandato in onda proprio ieri da Striscia guardate qui:

http://www.striscialanotizia.mediaset.it/v...4896.shtml?adsl


Superate le barriere ideologiche,i colori politici...pensate alla vostra salute...qui non c'è destra o sinistra,qui ci siamo di mezzo noi...
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Framol
messaggio 7 Feb 2007 - 21:24
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Domanda stupida:posso aiutarvi pure io che non sono di Ferrara?
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