Visto che siamo vicini alle elezioni, vi suggerisco una interessantissima lettura, che trovate qua: http://www.radicali.it/download/pdf/peste_italiana.pdf
Saluti
scusa ma........ per me le "interessantissime" letture dei/sui radicali sono terminate esattamente con il referendum sull'abrogazione dell' Art. 18 dello statuto dei lavoratori (da loro promosso) ..... ma se a qlc piacciono..... liberissimo.
Attribuire ai Radicali quello scritto è un po' fuorviante (seppur formalmente corretto) dal momento che è un trattato storico-politico documentato di molte storture della storia politica italiana degli ultimi 60'anni (lo poteva scrivere chiunque si fosse ugualmente documentato): sono fatti che riguardano tutti noi e la critica corretta dovrebbe quindi avvenire confutando singoli fatti citati se riportati in maniera non corretta o distorta; il fatto che piaccia o meno ciò che c'è scritto ha un'importanza relativa (non è un romanzo).
Il cosiddetto "libro giallo" sulla "Peste Italiana", linkato nuovamente su questo forum anche da axettone, è stato presentato ufficialmente alla stampa quindi fatto recapitare a diversi storici e personaggi politici e della cultura italiana. Nelle numerose interviste alle figure politiche che l'hanno letto, fra i pochi commenti fuori dal coro che ho sentito c'era Franco Debenedetti che lo ha definito "pessimista". Generalmente i commenti sono stati di stupore, per certi fatti che il lettore aveva dimenticato, di interesse, di preoccupazione, di solidarietà e condivisione delle preoccupazioni degli autori.
Riguardo l'art.18 da te citato, ti informo che sono stati recentemente pubblicati diversi articoli in cui sorprendentemente (ma a dire il vero c'è da sorprendersi solo fino ad un certo punto...) anche diversi sindacalisti si definiscono non più contrari ad una discussione sull'art.18. Liquidare le proposte dei Radicali sulla riforma del mondo del lavoro parlando solo di abrogazione dell'art.18 è come parlare del Libro Bianco di Biagi come ha fatto lo scorso Governo Berlusconi, non ti fa onore (ti consiglio di informarti meglio sulle loro proposte così da poterne parlare con maggior preparazione). Ti informo che la recente relazione di Confindustria presentata dalla Marcegaglia e il discorso tenuto per la Banca d'Italia da Draghi (discorso che mette in guardia da un futuro tutt'altro che roseo se non si agisce presto e bene) hanno sollevato nuovamente fra le richieste al governo diversi cavalli di battaglia Radicali (non che li abbiano interpellati, ovviamente , sono considerazioni moderne e attuali per un Paese sempre più vecchio e non al passo coi tempi che tanti analisti potrebbero fare allo stesso modo) per rilanciare la competitività del Paese e la produzione di ricchezza.
E' chiaro che togliere l'art.18 senza riformare le politiche italiane sul lavoro (ad esempio senza l'organizzazione di un piano di ammortizzatori universali per tutte le categorie dei lavoratori e non solo per l'attuale minoranza; anche questa iniziativa invocata da anni dai Radicali è stata sollevata anche da Draghi e Marcegaglia) è un intervento incompleto che può dare maggior potere a quei datori di lavoro per cui adesso vale quell'articolo senza dare allo stesso tempo ai lavoratori le possibilità che una seria e moderna riforma permetterebbe. I Radicali non hanno mai avuto come proposta la sola eliminazione dell'art.18. Tu ti riferisci al Giugno del 2003, nel frattempo sono passati 6 anni e le proposte dei Radicali si sono aggiornate e ampliate così come sono mutati certi equilibri a livello globale: l'Italia invece è rimasta alquanto ferma.
http://www.radicali.it/view.php?id=141025
http://www.radioradicale.it/searchx/www?scope=1&query=peste%20italiana&groups=22,21,24
Io mi riferisco al referendum del 21 maggio 2000 (l'ho letto nella lista che si trova seguendo il link indicato nel primo post).
Chiariamo subito, onde fugare qualsiasi equivoco, due concetti di base:
1) http://it.wikipedia.org/wiki/Abrogazione
2) http://www.lomb.cgil.it/leggi/legge300.htm#ART. 18
Io che sono un misero operaio, e guardo al sodo e non a tanti giri di parole, che cosa posso dedurre?.....: se il referendum passava potevo trovarmi licenziato, senza giusta causa, dalla sera alla mattina, stop..... tutto il resto sono solo squallide (squallide perchè si parla sulla pelle degli operai) chiacchere.
E' anche giusto ricordare che la legge 300, del 20 maggio 1970 (detta simplicemente "statuto dei lavoratori") è stata ottenuta con le lotte del '68 e protrattisi in seguito con giorni e giorni di scioperi (e di morti)..... devo ringraziare i radicali se ho rischiato di tornare indietro di trent'anni?..... sino a quel giorno mi erano anche simpatici, e gli anche dato il voto, ma dopo, permettimi........
Welfare to work: http://www.radioradicale.it/searchx/www?scope=1&query=welfare%20to%20work&groups=22,21,24
Le passate trasmissioni di "In ginocchio da te" che parla di Lavoro e riforme: http://www.radioradicale.it/searchx/www?scope=1&query=in%20ginocchio%20da%20te&groups=22,21,24
Fra quei risultati della ricerca trovi diversi spunti informativi per conoscere lo spirito della loro proposta.
Questi sono temi complessi, che non si riassumono in un paio di slogan o invitanto la gente poco informata a mantenere lo status quo come venne fatto (anche per fini elettoralistici) ai tempi del referendum (io stesso incuriosito partecipai con degli amici ad un comizio di Cofferati alla Festa dell'Unità a Bologna e ricordo la battaglia per non abrogare l'art.18 per quelle categorie per cui valeva (e vale ancora)): sentii quindi sia le tesi DS+CGIL che quelle dei Radicali e dei professori che partecipavano ai convegni che diffondevano per radio), e mi rendo conto che sia molto difficile che una persona attualmente protetta dall'art.18 vada a votare per abrogarlo.
Per riformare le politiche sul Lavoro bisogna fare riforme d'ampio respiro e mi rendo conto che un referendum che cassava l'art.18 per quelle categorie per cui valeva era una minima parte dell'opera. Con la disinformazione e il disinteresse che c'è in Italia per la Politica non vedo come simili temi possano essere discussi in maniera partecipata nel Paese.
Alcuni dei cardini della riforma dei Radicali (ma se ne sente parlare anche da parte di tanti giuslavoristi e prof. universitari che partecipano anche a dibattiti TV le rare volte in cui si parla di questi temi) prevedono:
-lotta ai monopoli (siamo il paese dei monopoli, delle caste e delle corporazioni; chiudono il mercato, frenano la crescita, concentrano la ricchezza prodotta nelle mani di pochi che spesso non agiscono nemmeno in maniera competitiva a livello internazionale cosa sempre più necessaria per la competitività del sistema paese)
-rafforzamento delle authority di garanzia (antitrust, consob, ecc.) proprie di uno stato liberale con un libero mercato
-più soldi al lavoratore e meno tutele aprioristiche alle aziende decotte che vengono di fatto tenute in vita da sovvenzioni pagate da ampie fascie dei lavoratori ma di cui beneficia solo una minima parte; da anni certe aziende privatizzano gli utili e socializzano le perdite (FIAT, Alitalia, ecc.)
-ammortizzatori sociali per tutte le categorie e non solo per una parte (attualmente li pagano tantissimi lavoratori che però non possono usufruirne). Innalzando l'età pensionabile ed equiparando l'età pensionabile per uomini e donne (credo ci sia un'infrazione a livello di UE aperta contro l'Italia su questo; bisognerà quindi agire prima o poi, la forza in parlamento di questo governo indurrebbe a pensare che abbiano la forza per farlo ma parlano di tutt'altro) si otterrebbero secondo studi pubblicati circa 7 miliardi di € l'anno che potrebbero finanziare a regime gran parte della spesa per gli ammortizzatori sociali e maggiori aiuti per le donne che lavorando di più dovrebbero venire realmente aiutate nei lavori che già fanno di fatto lavorando per la famiglia senza essere pagate (asili nido che non ci sono -> donne che tengono il bambino e non lavorano; società maschilista che delega alla donna un sacco di impegni domestici -> donne che non lavorano; non abbiamo tutele economiche significative per le coppie che generano figli: allora chi glie lo fa fare? pochi nuovi figli-> pochi nuovi lavoratori-> pochi nuovi lavoratori che contribuiscono alla spesa pensionistica cosa che porta tra l'altro a dipendere dagli immigrati sempre di più, cosa che l'attuale governo si guarda bene dal dire ; sentivo recentemente una stima secondo cui gli immigrati pagano al sistema pensionistico qualcosa come 7 miliardi di € a fronte di 400 milioni che ricevono: questo chi fa propaganda anti immigrato non te lo viene mai a dire ) )
-sussidi per il reinserimento del lavoratore nel mondo del lavoro e per incentivare la formazione. No all'assistenzialismo di stato, si ad incentivi per reintrodurre i lavoratori disoccupati o non attivi nel mondo del lavoro
-altre proposte studiate e proposte da anni (c'è una trasmissione che si chiama proprio "Welfare to work" che parla settimanalmente di questo) che al momento non ricordo
Questi punti stravolgono l'attuale sistema italiano fermo a 30-40 anni fa (eccettuate ovviamente le nuove forme di precariato di cui si abusa contro le intenzioni per cui sono state introdotte e spesso al limite della Legge, come sappiamo, e che sono state introdotte nonostante una seria riforma prevedesse contrappesi a tutela dei lavoratori che non sono stati attuati) e serve una seria azione riformista per attuarle, un governo con le palle che sappia anche agire in maniera indipendente da quei poteri forti privilegiati che agiscono in condizioni di monopolio e sovvenzionati dall'attuale sistema. Non lo vedo, attualmente nemmeno all'orizzonte.
trovo il .pdf linkato assolutamente condivisibile, eccetto forse nella sua strenua difesa degli strumenti referendari quali pilastro della democrazia o della costituzione... mah...
non mi interessa -ne dovrebbe interessare troppo- chi dove come o quando lo ha concepito.
la politica deve fare passi indietro da gigante, il clientelismo, i collateralismi e non ultimo il familismo del nostro paese sono vomitevoli ed ormai insostenibili.
credo che prima o poi si dovrà trovar la voglia di fare i conti con gli immensi problemi culturali e forse antropologici della nostra penisola.
adorabile questa citazione di amato!!
e poi sull'art.18 sto governo a pistolato qualcosa nell'agosto scorso, ma valevole solo per i lavoratori a tempo determinato.
Sempre nell'ottica di Roma Ladrona la Lega non Perdona.
Cito wikipedia:
Con la Legge finanziaria del 2005 viene stanziato 1 milione di euro per il potenziamento e l'aggiornamento tecnologico nel settore della radiofonia. I soggetti che possono usufruire del contributo sono quelli indicati al comma 190 della Finanziaria del 2004, cioè: le "emittenti radiofoniche nazionali a carattere comunitario". Le uniche due emittenti che rispondono al requisito sono Radio Padania Libera, la radio della Lega Nord, e Radio Maria.
W la Lega
A tal proposito sentivo anche da un dirigente Radicale, intervenuto qualche giorno fa per radio in un filodiretto con gli ascoltatori, che la Lega si mosse attivamente con il suo tesoriere dell'epoca Baiocchi per la legge che cambiava nome al finanziamento pubblico ai partiti (se ho ben capito divenne "rimborso elettorale") e innalzava la cifra di questi sussidi di stato nonostante il netto risultato nel referendum di inizio anni '90 vinto contro il finanziamento pubblico dei partiti (non ho controllato se ne "http://www.radicali.it/download/pdf/peste_italiana.pdf" fanno riferimento a Baiocchi; se non ricordo male è stato un firmatario di una delle leggi o qualcosa di simile; http://www.videopagine.it/chatitalia/forum/viewtopic.php?p=870#870 e gli attribuiscono la frase di trionfo: "Questa legge ci avvicina all'Europa").
Se da un lato non vedo alternative convincenti per rimpiazzare il contributo pubblico ai partiti, di certo è scandaloso che dopo un esito referendario per giunta così schiacciante si sia non solo continuato a finanziare spudoratamente i partiti ma addirittura si è incrementata notevolmente la quantità di finanziamenti stanziati.
I Radicali propongono un sistema di stampo anglosassone dove i militanti finanziano in maniera significativa il partito, e le cessioni di danaro da parte di lobby varie sono trasparenti così come i regali ricevuti da chi ha incarichi pubblici (Blair se non erro dovette restituire quando si dimise i regali ricevuti durante il mandato che quando superavano qualche decina di sterline erano stati tutti registrati; anche altri pubblici ufficiali come i professori universitari fanno lo stesso: pure in Australia, Hong Kong e altri paesi con un'altra concezione del rapporto politica-cittadino rispetto alla nostra); guardate cosa sta succedendo in Gran Bretagna per ladrate da poche migliaia di sterline e confrontate quei fatti con ciò che sopportiamo noi.
In segno di denuncia i Radicali arrivarono a restituire in diverse occasioni nelle piazze i soldi ricevuti come contributo pubblico :
http://www.radioradicale.it/scheda/95446/95788-manifestazione-per-la-restituzione-ai-cittadini-della-quota-di-finanziamento-pubblico-della-lista-pan
ora destinano una quota significativa di tale contributo alla radio che però offre un servizio pubblico ospitando i dibattiti di tutti i partiti, i convegni nazionali dei partiti, repliche di dibattiti radio e TV, eventi di interesse sociale, oltre ad aver vinto l'appalto per la convenzione a trasmettere le riunioni del Parlamento (fra chi ha partecipato all'appalto sono cioè quelli che hanno chiesto meno di tutti per trasmettere quei contenuti al pubblico; chi è solito ascoltare radioradicale avrà notato che durante le trasmissioni a volte si sente un messaggio che comunica l'inizio delle trasmissioni in convenzione, quindi parte la trasmissione delle sedute del Parlamento).
Un articolo che parla della storia del finanziamento pubblico ai partiti in Italia: http://blog.panorama.it/italia/2007/08/20/il-finanziamento-dei-partiti-e-la-faccia-tosta-della-politica/
Chiaccherata fra http://it.wikipedia.org/wiki/Marco_Pannella e http://it.wikipedia.org/wiki/Fausto_Bertinotti sull'attuale fase politica;
immancabili le digressioni storico-politiche pannelliane, i loro differenti punti di vista su "La peste italiana" e sulla Politica:
http://www.radioradicale.it/scheda/281755
19 giugno 2009
Vi invito a scaricare quella conversazione. Purtroppo quello che passa in tv ormai è gossip o politica da bar. Si può essere d'accordo o non d'accordo con una persona che esprime idee e concetti, ma è inevitabile un coinvolgimento intellettuale e politico quando gli interlocutori sono a livelli così alti.
In ginocchio da te a cura di Valeria Manieri del 13 Giugno.
Ospite Luca Telese (conduttore di Tetris su La7 e penna de "Il Giornale") si parla del post voto e dell'attuale
situazione politica nel Paese oltre che della libertà dei media e altro che non sentirete quasi mai nei "salotti buoni" della TV:
Luca Telese
download:
http://download.radioradicale.it/store-4/2009/20090613_16.24.14.mp3
streaming:
rtsp://video-1.radioradicale.it/store-4/2009/20090613_16.24.14.mp3
(per aprire il link indicato qui sopra si possono usare Real Player o anche VLC. Basta copiare l'indirizzo "rtsp://.........14.mp3" e incollarlo nel campo opportuno di VLC o Real Player che appare clickando su "Open URL" [o "Apri indirizzo" nella versione italiana])
Il video citato da Telese con l'On. Cappato che "stende Vespa":
il duello visto dalla sede di via di Torre Argentina:
http://www.youtube.com/watch?v=Q3wWe2Gx6yc
il duello visto dalla TV:
http://www.youtube.com/watch?v=MfpaI2Pi5xk
Nuova interessante lezione di Politica e, quindi, nuovo limpido esempio di VERO servizio pubblico (http://www.radioradicale.it/perche-viva-radio-radicale, contro il pericolo di interruzione della convenzione in scadenza con lo Stato Italiano) offerto Domenica 8 Novembre a http://www.radioradicale.it:
Conversazione settimanale di Massimo Bordin con Marco Pannella (8 Novembre 2009), ospite Ignazio Marino:
http://www.radioradicale.it/scheda/290628
alcuni dei temi affrontati: salute della Democrazia in Italia, legge elettorale, rapporto PD-Radicali Italiani, candidatura italiana per la carica di ministro degli esteri europeo, Berlusconismo, Peste Italiana, caso Italia, sistema di governo e legge elettorale americani, piano energetico nazionale, nucleare, rapporti D'Alema-Berlusconi, monopartitismo imperfetto, strategia Casini, partitocrazia, Prima Repubblica, Saviano, candidabilità di pregiudicati in via definitiva, Emma for President, politica antiproibizionista sulle droghe leggere, salute dell'informazione in Italia, primarie PD 2009, Regionali 2010, caso Cucchi, riforma della Giustizia e amnistia, ecc.
Fini conferma la sua svolta verso una moderna destra liberale e si smarca dalle politiche assistenzialiste, deresponsabilizzanti (finalizzate più a mantenere lo status quo che a migliorare la situazione economica del Paese), e corporative italiane (nonchè ottime armi di ricatto verso clientele e sudditi) in tema di welfare:
http://www.marcocappato.it/, candidato governatore Regione Lombardia, in videochat: http://rete.radicali.it/webtv
Modera http://www.agoradigitale.org/ (Agorà Digitale).
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